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domenica 18 settembre 2011

Lo Stato Razziale. Germania 1933-1945

Alla vigilia della Seconda guerra mondiale, l’impero delle ss di Himmler era organizzato secondo quattro filoni principali:
1) le SS generali, che consistevano in massima parte di addetti part-time che associavano alla loro occupazione regolare il servizio notturno o domenicale nelle SS, su base volontaria;
2) il SD, o servizio di sicurezza;
3) le formazioni militari SS (Verfugungstruppen), ribattezzate Waffen-ss nell’inverno 1939-40; e 4) le guardie dei campi di concentramento, ovvero unità Teste di morto.

Un mese dopo l’inizio della guerra la polizia  di Stato e le agenzie della Gestapo furono riunite in un unico Ufficio centrale per la sicurezza del Reich (Reichssicherheitshauptamt, o rsha), sotto la direzione di Heydrich. Questo mostruoso e burocratico apparato di polizia fu diviso in sette dipartimenti principali;
1) personale (con a capo Streckenbch),
2) Affari legali (con a capo Best),
3) SD e, in seguito, Servizio informazioni nazionali (sotto Ohlendorf)
4) Gestapo (sotto Muller),
5) Prozia criminale, o Kripo (sotto Nebe),
6) servizio informazioni internazionali (sotto Just e poi Schellenberg), e
7) ricerca e valutazione ideologica (sotto Drittel).
Oltre al dipartimento RSHA, l’impero SS di Himmler comprendeva altri otto dipartimenti, gli ultimi quattro sviluppatisi durante la Seconda guerra mondiale.
Questi comprendevano:
 l’ufficio privato di Himmler, diretto dal suo capo di gabinetto nonché uomo di collegamento con Hitler, il Brigaefuhrer Karl Wolff, uomo di aspetto bello e gentile ma spietato opportunista;
l’ufficio centrale razza e insediamenti (Rasse und Siedlungshauptamt, o RUSHA) sotto Walther Darrè;
il tribunale SS sotto il Brigadefurer Paul Scharfe;
l’Ufficio centrale SS (ss-Hauptamt), per la gestione degli affari amministrativi, diretto da August Heissmever, marito della Fuhrerin delle donne del Reich Getrud Scholtz-Klink;
il dipartimento operativo (Fuhrungshauptamt), che intratteneva i rapporti con i comandi SS;
il Dipartimento economico e amministrativo (Wirtschaafts-ind Verwaltungshauptamt, o WVHA), sotto l’Obergruppenfuhrer Oswald Pohl, che presiedeva a un grande conglomerato di imprese e teneva l’amministrazione dei campi di concentramento; e un riorganizzato Ufficio centrale SS, detto stazione di servizio agli ordini dell’Obergruppenfuhrer Heissmeyer, responsabile dell’ispezione delle scuole di élite del partito, le Istituzioni educative nazionalsocialiste (NPEA).
Una tale proliferazione di istituzioni ss, che si sovrapponevano ad altre istituzioni del terzo Reich, nelle quali peraltro i loro uomini erano già infiltrati e impegnati, conferivano alle ss un’aura di terrore e malvagità, resa ancora più sinistra dal fatto che nessuno all’esterno conosceva in dettaglio l’impero di Himmler.
Tra il 1933 e il 1939 furono allestiti cinque grossi campi di concentramento:
Dachau;
Buchenwald, vicino Weimar;
Sachsenhausen, nei pressi di Berlino,;
Flossenburg, nel Palatinato superiore e 
Mauthausen, vicino a Linz, in Austria.

All’inizio della guerra i reclusi ammontavano complessivamente a 24,000. Il conflitto produsse un’immediata intensificazione del terrore totalitario, e il sistema dei campi proliferò. Col 1941 i reclusi erano triplicati, superando le 60.000 unità; nell’estate del 1942 essi si aggiravano intorno ai 115.000 e, due anni dopo, avevano raggiunto i 524.268. Alla fine della guerra nei campi di concentramento erano confinate 714.211 persone, di cui 202.764 donne. Nascevano nuovi campi di ogni genere:
Neuengamme vicino ad Amburgo,
Bergen-Belsen nei pressi di Celle,
Gross-Rosen nella Slesia inferiore,
Stutthof, vicino a Danzica,
Theresienstadt, non distante da Praga e
i grandi campi di sterminio in Polonia:
Auschwitz, Belzec, Sobibor, Majadanek e Treblinka.

Portata a dimensioni del sistema di campi di concentramento nazisti sono davvero stupefacenti. Oltre ai ventitré campi principali sviluppatisi durante la Seconda guerra mondiale, i nazisti istituirono migliaia di sottocampi d’ogni genere, campi per lavoratori stranieri, “campi di educazione al lavoro” (Arbeitserziehungslager), campi per criminali, campi per prigionieri di guerra, campi per civili, campi per adulti e bambini. Vi erano anche campi di transito (Durchgangslager), campi di raccolta (Sammellager),cinquecento ghetti forzati e novecento campi di lavori forzati per Ebrei in Europa orientale. Non conosciamo il numero complessivo di tutti questi campi; considerando comunque gli spietati metodi di pulizia etnica impiegati dai nazisti in tutta Europa, sradicamento, concentramento, deportazione e sterminio di oltre venti milioni di persone, tale numero deve essere stato assai alto. G. Schwarz, che ha studiato in dettagli il sistema dei campi di concentramento nazisti, ha stimato un totale di 10.006 campi, ivi compresi quelli di concentramento e di sterminio.

per approfondimenti: mailto:contattareprigionia@libero.it