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venerdì 19 febbraio 2021

Palide Farnesi, internato.

 

MIO PADRE ERA IL MIO EROE”

 

Era un IMI il Bersagliere Palide Farnesi, padre dell’attore Roberto Farnesi

 

L’APPELLO DI “UN RICORDO PER LA PACE” PER RICHIEDERE LA MEDAGLIA D’ONORE ALLA MEMORIA

 

È uno dei volti più popolari, dal cinema alle fiction televisive, una carriera decennale iniziata come attore di fotoromanzi grazie all’indiscussa avvenenza e gradevolezza nel comportamento sempre pacato ed elegante. Roberto Farnesi, tra gli attori più amati dal pubblico italiano, nasce a Navacchio (Pisa) nel 1969. Dopo 3 figlie femmine è il figlio maschio desideratissimo in particolare dal padre, il Generale dei Bersaglieri Palide Farnesi. Classe 1914, figura austera e bellezza nel DNA di famiglia, ma a differenza del figlio Roberto, nato in un’epoca più fortunata, per Palide un duro passato di guerra e prigionia. Prima la Campagna d’Africa e poi, dopo l’armistizio dell’Italia, la cattura e la prigionia nei lager nazisti. Palide Farnesi fu tra chi per fedeltà alla Patria non continuò la collaborazione con il nazifascismo. Deportato dai tedeschi dapprima in Polonia e poi in un campo di concentramento in Germania. Lo status fu quello di “I.M.I.” acronimo di “Internati Militari Italiani”, abile stratagemma di Hitler per sottrarre i militari alla tutela della Croce Rossa Internazionale. Furono circa 650. 000 gli “Schiavi di Hitler”: considerati dai tedeschi “traditori” furono obbligati a svolgere lavori particolarmente pesanti e pericolosi, esposti al rischio dei frequenti bombardamenti. A costo della propria vita gli Internati Militari Italiani tennero fede al giuramento fatto all’allora Regno d'Italia. Solo una piccola percentuale, spinta dagli stenti e da continue vessazioni, optò a favore dei tedeschi. Più  di 50.000 soldati morirono nei lager, per lo più di fame e malattie, in particolare la tubercolosi. Migliaia ne morirono al rientro in Italia e negli anni successivi a causa del grave deperimento organico e delle malattie contratte in prigionia.

A citare le vicissitudini del padre Palide è stato il figlio Roberto il 6 ottobre dello scorso 2020 nella trasmissione pomeridiana di Rai 1 “Oggi è un altro giorno”condotta da Serena Bortone; la partecipazione non è sfuggita all’associazione “Un ricordo per la pace” attiva da oltre 10 anni nel progetto ”MEMORIA AGLI IMI”. Ed ancora una volta l’associazione apriliana fa scattare l’appello affinché l’attore richieda la Medaglia d’onore alla memoria del padre, come è accaduto con successo per la famiglia di Vasco Rossi e Francesco Guccini, entrambi figli di internati militari cui è stata già conferita l’onorificenza. La Medaglia d’onore viene concessa tramite Decreto del Presidente della Repubblica agli ex internati militari ed ai civili deportati nei campi di concentramento nazisti e costretti a lavorare per l’economia di guerra della Germania; la richiesta può essere effettuata dagli eredi (rarissimi ormai i viventi).

Commenta l’iniziativa la presidente di “Un ricordo per la pace” Elisa Bonacini, a sua volta figlia di un IMI: “Non conoscevo la storia di Palide Farnesi. Mi sono emozionata nell’ascoltare le parole del figlio dal cui sguardo trapelava, tra una commozione celata, l’amore e la stima nei confronti del padre deceduto diversi anni fa. Palide è uno degli eroi di una resistenza per molti anni oscurata, un’oblio perpetuato nei confronti degli IMI fino all “istituzionalizzazione” della memoria che in Italia arrivò di fatto con la legge n. 296 del 27 dicembre 2006. È con questa legge che lo Stato Italiano ha previsto per gli ex internati la concessione della Medaglia d’Onore a titolo di risarcimento morale per la fedeltà alla Patria.

Siamo pronti come associazione a dare il nostro contributo per rendere giusto onore al papà IMI di Roberto Farnesi. Una persona, Palide, che ha suscitato subito la mia particolare simpatia in quanto Bersagliere  come mio nonno Giuseppe ed il povero mio zio Dante, morto a 21 anni in Russia. Siamo a disposizione di Roberto e della sua famiglia con il medesimo impegno per cui ci adoperiamo nell’assistere gratuitamente centinaia di IMI di tutta Italia che non hanno la fortuna di avere discendenti famosi e che hanno richiesto l’onorificenza dopo Vasco Rossi e Francesco Guccini. Il nostro è un modo per mettere in luce tutti gli altri. Sono tutti VIP i nostri IMI! Onore!”