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lunedì 25 gennaio 2016

Aprilia: La Giornata della memoria

ISTITUTO COMPRENSIVO GIOVANNI PASCOLI – APRILIA
 UNA MANIFESTAZIONE PER NON DIMENTICARE

 “FLAH MOB DELLA MEMORIA”

NEL CIELO DI APRILIA UNA LANTERNA E TANTI PALLONCINI BIANCHI E VERDI IN RICORDO DELLE VITTIME DELL'OLOCAUSTO

EMOZIONANTE L'INCONTRO DEI RAGAZZI CON ENNIO BORGIA SOPRAVVISSUTO A DACHAU CURATO DALL'ASSOCIAZIONE “UN RICORDO PER LA PACE”



Anche quest'anno è tornato nelle Scuole il progetto divulgativo dell'Associazione “Un ricordo per la pace” sul tema della deportazione nei campi nazisti.
Martedì 26 gennaio presso l'Istituto Comprensivo Giovanni Pascoli ad Aprilia nell'ambito delle iniziative legate alla ricorrenza della Giornata della Memoria si è tenuto l’incontro tra Ennio Borgia, sopravvissuto al lager di Dachau ed i ragazzi delle nove classi delle terze medie.
Nato a Roma nel 1927, ma residente dagli anni '60 ad Aprilia, Borgia nel 1944 a soli 16 anni venne catturato dalle SS per motivi politici e deportato nel lager di Dachau, dove trascorse un anno infernale di privazioni alimentari, soprusi e cattiverie di ogni genere fino alla liberazione del campo avvenuta il 29 aprile 1945 per l'intervento degli americani.
L'iniziativa è stato organizzata dalla Vice Preside Prof.ssa Lisiana Brignone, dalla Prof.ssa Loredana Melgiovanni Docente di Lettere e dalla Prof.ssa Carla De David Docente di Musica con l'approvazione del Dirigente Scolastico Prof. Giorgio Giusfredi e la collaborazione dei Docenti dell'Istituto.
Ennio era accompagnato dalla moglie Speranza Botticelli e da Elisa Bonacini presidente dell'Associazione “Un ricordo per la pace” che nel 2011 scoprì la sua storia nell'attività di ricerca di testimonianze di ex deportati nei campi nazisti durante la seconda guerra mondiale.
Ha assistito alla manifestazione Franco Tantari di Campoloeone che lo scorso anno ha seguito i ragazzi delle scuole apriliane nel Viaggio della Memoria ad Auschwitz.
La giornata ha avuto inizio con l'intervento della Vice Preside Prof.ssa Brignone che ha spiegato ai ragazzi l'importanza della Giornata della Memoria ed introdotto gli ospiti.
I giovani studenti che sono stati preparati dagli insegnanti all'evento in maniera veramente encomiabile, hanno assistito con attenzione alla proiezione del video “Ennio Borgia n°69791 - Un sopravvissuto a Dachau” realizzato da Elisa Bonacini dell'Associazione “Un ricordo per la pace” che ha ottenuto nel 2015 la concessione del logo ufficiale del 70° Anniversario della Resistenza e della Guerra di Liberazione rientrando nel Programma di iniziative curato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Struttura di Missione per gli Anniversari di interesse nazionale.
Ennio è stato accolto con affetto dai ragazzi che gli hanno rivolto numerose domande; è intervenuta
la Bonacini che ha raccontato alcuni particolari inediti della storia di Ennio, ad integrazione del filmato.
Un'esperienza indimenticabile e dall'alto valore educativo questa vissuta dalle classi dell'I.C. G.Pascoli perché solo il contatto diretto con i rarissimi ex deportati ancora viventi può rendere veramente tangibile l'immane tragedia dell'Olocausto. che come rimarca sempre Ennio “non si esaurì nella persecuzione sistematica e nello sterminio di 6 milioni di ebrei, ma coinvolse drammaticamente milioni di altri cittadini europei per tutte altre motivazioni: oppositori politici, zingari, omosessuali, testimoni di Geova, criminali comuni, disabili fisici e psichici... Furono ben 6 milioni di persone (non ebrei) che morirono nei campi nazisti a causa delle sevizie, del duro lavoro, della fame e delle malattie”.
Durante la manifestazione ì ragazzi hanno eseguito alcuni pezzi musicali e letto brani sul tema della Shoa; hanno interpretato anche una toccante coreografia sfilando con alcune candele bianche accese.
E' seguito poi nel cortile dell'Istituto un “flash mob della memoria” con il lancio nel cielo di una lanterna e di tanti palloncini bianchi e verdi cui erano legati messaggi di pace e disegni realizzati dai ragazzi. “Bianco come la purezza dei bambini ebrei deportati e morti nei lager e verde come la speranza che certi avvenimenti così tragici non debbano verificarsi mai più” ha spiegato con emozione la Prof.ssa Melgiovanni.
Il “flash mob” ha avuto inizio con il lancio del primo palloncino verde di Ennio Borgia cui sono seguiti i palloncini di tutti i ragazzi presenti.
Il cielo di Aprilia si è così colorato di questo messaggio di pace, un gesto significativo che rimarrà scolpito nella memoria dei giovani studenti apriliani quale monito per combattere ogni forma di razzismo, di discriminazione e di violenza.
La storia di Borgia sta per essere proposta da Elisa Bonacini in un libro rivolto in particolare alle giovani generazioni apriliane, auspicando che tali tragedie non si perpetuino mai più, e che mai più le decisioni dei potenti del mondo si ripercuotano sulla popolazione con il loro strascico infinito di sofferenze e di morte. Per non dimenticare.


(foto Elisa Bonacini- Ass. Un ricordo per la pace) 

mercoledì 13 gennaio 2016

Servignano: "La Shoah ed i bambini" 29 gennaio 2016.

Giornata della Memoria. 27 gennaio 2016, ore 21.00. 
Alla Casa della Memoria di Servigliano:

Concerto della Giornata della Memoria 
con 
i  Maestri Daniele Berdini (sassofono) 
e Sergio Capoferri (fisarmonica)


Giornata della Memoria. 29 gennaio 2016, ore 10.15.
Alla Casa della Memoria di Servigliano:
"La  Shoah e i bambini"
Relatori:
Paolo Giunta La Spada, 
Direzione Scientifica Casa della Memoria di Servigliano;

Costantino di Sante, I.S.M.L. di Ascoli Piceno.

Ospiti i rappresentanti delle Comunità ebraiche delle Marche e testimoni delle vicende storiche.

Con gli studenti delle Classi Terze delle Scuole Medie di Servigliano e del territorio 


Promotore ed Organizzatore.
Paolo Giunta La Spada

lunedì 11 gennaio 2016

Elisa Bonacini ed un altro traguardo raggiunto

“ ENNIO BORGIA 697991 : UN SOPRAVVISSUTO A DACHAU”

IL VIDEO REALIZZATO DALL'ASSOCIAZIONE “UN RICORDO PER LA PACE” PER LE SCUOLE DEL TERRITORIO

Una testimonianza autentica delle contraddizioni e delle sofferenze della guerra

 ha ottenuto la concessione del logo ufficiale del 70° Anniversario della Resistenza e della Guerra di Liberazione



di Elisa Bonacini
unricordoperlapace.blogspot.it

Anche ad Aprilia nella vicinanza della giornata della Memoria del 27 gennaio grazie ad alcuni sopravvissuti alla prigionia ancora viventi abbiamo la possibilità di comprendere cosa realmente fu la deportazione nei campi nazisti durante la seconda guerra mondiale.
Da quando con l'intervento degli alleati si aprirono i cancelli dei campi di concentramento e di sterminio, tra cui quello di Auschwitz il 27 gennaio 1945, e fu possibile constatare quanto venisse barbaramente effettuato al loro interno, poco si è parlato delle centinaia e centinaia di lager sparsi in tutta Europa dove oltre agli ebrei vennero imprigionati milioni di persone per tutt'altre motivazioni che quelle razziali.
Questi prigionieri non morivano gassati come la maggior parte degli ebrei, ma per le stesse dure condizioni cui erano sottoposti, le privazioni alimentari, le carenze igieniche, il duro lavoro, le torture, le malattie. Su una stima complessiva di circa 13 milioni di vittime furono circa 6 milioni i morti non ebrei in quei campi, ed è giusto ricordarlo sempre.
L'Associazione “Un ricordo per la pace” negli ultimi anni, particolarmente nell'ambito del progetto “MEMORIA AGLI IMI “, ha svolto un' ampia ricerca nel territorio pontino ed ha raccolto la testimonianza di molti ex militari, deportati ed internati nei campi di concentramento; grazie all'interessamento dell'Associazione a molti di questi è stata conferita la “Medaglia d'Onore” l'onorificenza che dal 2007 viene concessa dal Governo Italiano a tutti i cittadini italiani – civili e militari- e ove deceduti ai loro familiari che, dopo l’armistizio dell'8 settembre 1943, furono catturati e detenuti dai tedeschi nei lager nazisti, non accettando l’adesione alla R.S.I. o alle formazioni delle SS.
Per tutti gli altri che non ci sono più la memoria della loro prigionia è mantenuta solamente attraverso i ricordi dei familiari.

Tra le varie testimonianze sulla deportazione raccolte dalla Associazione “Un ricordo per la pace” spicca quella di Ennio Borgia che nel 1944 a soli 16 anni venne deportato “per motivi politici” nel lager di Dachau in Germania.
Borgia è uno dei pochi sopravvissuti non ebrei  di Dachau ancora vivente; nato a Roma nel 1927 risiede dagli anni '70 ad Aprilia. Nel settembre 2011 la scrivente Elisa Bonacini, presidente dell'Associazione apriliana “Un ricordo per la pace” scoprì la sua storia, realizzando una video- intervista che è stata organizzata nel video “ENNIO BORGIA 697991 : UN SOPRAVVISSUTO A DACHAU” .
Il video nel 2015 ha ottenuto la concessione del logo ufficiale delle celebrazioni del 70° Anniversario della Resistenza e della Guerra di Liberazione rientrando nel Programma di iniziative curato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Struttura di Missione per gli Anniversari di interesse nazionale.
Per una più facile fruibilità dei contenuti, il filmato è articolato in capitoli tematici; il racconto parte dagli antefatti della cattura nel 1944 fino a descrivere il rientro in Italia dopo la liberazione del campo, che avvenne per l'intervento degli americani il 29 aprile 1945.
Non sono state incluse immagini sul crudele trattamento inflitto ai prigionieri nel lager e pertanto è adatto ad un pubblico di qualsiasi età, a partire dalle Scuole Primarie.
Gli Istituti di Istruzione interessati possono fare richiesta del dvd all' Associazione “Un ricordo per la pace” all' indirizzo e-mail el.bonacini@gmail.com  e concordare eventualmente, come è avvenuto negli anni scorsi, un incontro degli studenti con Ennio Borgia.
LA STORIA
Ennio Borgia nasce a Roma nel 1927 e cresce nella Roma del regime fascista. A 6 anni rimane orfano di madre e vede mutare presto la sua condizione familiare con il nuovo matrimonio del padre e la nascita di altri fratelli. Nel 1944 dopo le conseguenze dell'armistizio e lo sbarco degli alleati ad Anzio, poco più che sedicenne, vuole ricongiungersi al fratello Edelberto in Piemonte, aviere nella Repubblica Sociale. A Venaria Reale nei pressi dell'aeroporto militare è coinvolto in una sparatoria tra repubblichini ed un gruppo di partigiani monarchici. Nella disperata ricerca di una via di scampo fugge per caso nella direzione dei partigiani che lo incorporano nella loro formazione ancora in via di organizzazione.
Il giovanissimo Borgia trascorre circa due mesi con questo gruppo, condividendone le peripezie dalle valli del torinese sino alla provincia di Gorizia. A Sagrado il probabile tradimento di un componente del gruppo porta i nazisti alla cattura dei patrioti. Dopo un periodo di prigionia alla Risiera di San Sabba a Trieste viene deportato quale prigioniero politico nel campo di concentramento di Dachau in Germania, Qui inizia la lotta per la sopravvivenza tra le sevizie delle SS e la protezione dei compagni italiani della baracca 25.
Dopo la liberazione viene accolto e curato amorevolmente da una famiglia di Dachau, che però gli nasconde un segreto terribile: il capofamiglia era una delle SS del campo.
Racconta nel video il signor Ennio che finita la guerra avrebbe voluto dimenticare quel triste periodo della sua vita, non voleva raccontare quello che aveva vissuto nel lager, tanto più che nei rari casi in cui lo aveva fatto si era reso conto di non essere creduto.Non era credibile che si potesse sopravvivere con una fettina di pane e poco più al giorno, e che le SS fossero così cattive” sostenendo pure con amarezza che poco nel corso degli anni si è parlato di campi di concentramento come quello di Dachau, nei quali decine di migliaia di prigionieri di diverse nazionalità (non ebrei)morirono a causa di maltrattamenti, soprusi e sevizie da parte dei nazisti. A Dachau, oltre ad un esiguo numero di ebrei c'erano i prigionieri politici come Borgia (con il triangolo identificativo rosso), detenuti comuni, sacerdoti, omosessuali, zingari e testimoni di Geova. I prigionieri erano sottoposti per futili motivi a gravi punizioni corporali sino alla morte che avveniva per impiccagione o per fustigazione ed erano utilizzati come cavie per crudeli esperimenti medici, tra cui il congelamento e le prove di resistenza ad alta quota. Lo stesso Borgia fu sottoposto a una cura sperimentale su un neo al volto.

Molti prigionieri con handicap fisici e mentali, quindi inabili al lavoro, vennerogassatisu furgoni predisposti. Migliaia di cadaveri vennero cremati nei forni crematori del campo.E' bene che i giovani ascoltino oggi anche questa testimonianza" si augura Ennioperché questi tragici avvenimenti non accadano mai più, in una società dove ognuno deve avere la possibilità di esprimere in un pacifico confronto la propria opinione,senza per questo essere considerato un nemico e sterminato come tale.

Una testimonianza autentica quella di Borgia che esprime le contraddizioni e le sofferenze insite nella guerra che nelle sue follie trascina spesso le persone più umili ed innocenti. Presto la storia di Borgia sarà proposta anche un libro, a cura di Elisa Bonacini.



 

giovedì 7 gennaio 2016

ENNIO BORGIA 697991 : UN SOPRAVISSUTO A DACHAU


di Elisa Bonacini 


Il video realizzato dall'Associazione “Un ricordo per la Pace” racconta l'esperienza di Ennio Borgia che nel 1944 alla giovane età di 16 anni venne deportato “per motivi politici” nel lager nazista di Dachau in Germania durante la seconda guerra mondiale.
Ennio Borgia è uno dei pochi sopravvissuti non ebrei al lager di Dachau ancora vivente; nato a Roma è residente dagli anni '70 ad Aprilia (LT) .
La storia, che emerge dalla testimonianza diretta dello stesso, per una più facile fruibilità dei contenuti, è stato articolata  in capitoli tematici; il racconto parte dagli antefatti della cattura nel 1944 fino a descrivere il rientro in Italia dopo la liberazione del campo, che avvenne per l'intervento degli americani il 29 aprile 1945.
Singolare l'amicizia che nacque nei giorni post liberazione con una famiglia di Dachau che lo accolse con affetto per qualche giorno nella propria abitazione. (Ad una successiva nostra ricerca abbiamo scoperto che il capofamiglia, assente in quei giorni nella casa, era una delle SS nel lager, ed anche la moglie vi lavorava come centralinista. Questi aspetti non sono trattati nel filmato).
Il filmato non contiene volutamente immagini sul trattamento inflitto ai prigionieri nel lager e pertanto è adatto ad un pubblico di qualsiasi età.

LA STORIA :
Ennio Borgia nasce a Roma nel 1927 e cresce nella Roma del regime fascista. A 6 anni rimane orfano di madre risentendo del mutamento della condizione familiare dovuto al matrimonio del padre ed alla nascita di altri fratelli.
Nel 1944, dopo le conseguenze dell'armistizio e lo sbarco degli alleati ad Anzio, poco più che sedicenne, vuole ricongiungersi al fratello Edelberto in Piemonte, aviere nella Repubblica Sociale. A Venaria Reale nei pressi dell'aeroporto militare è però coinvolto in una sparatoria tra repubblichini ed un gruppo di partigiani monarchici.
Nella disperata ricerca di una via di scampo fugge per caso nella direzione dei partigiani che lo incorporano nella loro giovane formazione ancora in via di organizzazione.
Il giovanissimo Borgia trascorre circa due mesi con questo gruppo, condividendone le peripezie dalle valli del torinese sino alla provincia di Gorizia.
A Sagrado il tradimento di un componente del gruppo porta i nazisti alla cattura dei patrioti. Dopo un periodo di prigionia alla Risiera di San Sabba a Trieste viene deportato quale prigioniero politico nel campo di concentramento di Dachau in Germania, Qui inizia la lotta per la sopravvivenza tra le sevizie delle SS e la protezione dei compagni italiani della baracca 25.
Dopo la liberazione viene accolto e curato amorevolmente da una famiglia di Dachau, che però gli nasconde un segreto terribile: il capofamiglia era  una delle SS del lager.
Racconta nel video il signor Ennio che finita la guerra avrebbe voluto dimenticare quel triste periodo della sua vita, non voleva raccontare quello che aveva vissuto nel lager, tanto più che nei rari casi in cui lo aveva fatto si era reso conto di non essere creduto.
“Non era credibile che si potesse sopravvivere con una fettina di pane e poco più al giorno, e che le SS fossero così cattive” sostenendo pure con amarezza che poco nel corso degli anni si è parlato di altri campi di concentramento come quello di Dachau, nei quali purtroppo decine di migliaia di prigionieri di diverse nazionalità (non ebrei).morirono a causa di maltrattamenti,soprusi e sevizie da parte dei nazisti.
A Dachau, oltre ai prigionieri politici ed a detenuti comuni c'erano sacerdoti, omosessuali e zingari e testimoni di Geova. I prigionieri erano sottoposti per futili motivi a gravi punizioni corporali, sino alla morte che avveniva per impiccagione o per fustigazione ed erano utilizzati come cavie per crudeli esperimenti medici, tra cui il congelamento e le prove di resistenza ad alta quota.
Lo stesso Borgia fu sottoposto a una cura sperimentale su un neo al volto.
Molti prigionieri con handicap fisici e mentali, quindi inabili al lavoro, vennero “gassati “su furgoni predisposti. Migliaia di cadaveri vennero cremati nei forni crematori del campo.
“E' bene che i giovani ascoltino oggi anche questa testimonianza" si augura il signor Ennio , “perché questi tragici avvenimenti non accadano mai più, in una società dove ognuno deve avere la possibilità di esprimere in un pacifico confronto la propria opinione,senza per questo essere considerato un nemico e sterminato come tale.”

Una testimonianza autentica delle contraddizioni e delle sofferenze della guerra che nelle sue follie trascina spesso le persone più umili ed innocenti.