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martedì 11 febbraio 2014

Ricerca di Notizie. Corsica Internamento in Germania. Leonardo Perrone

 Gentile Professor Coltrinari,

sto effettuando ricerche sulla storia militare di mio padre, PERRONE Leonardo, fra gli IMI deportati nei lager del Reich dopo l'8 settembre '43. A quella data egli era in servizio con altri 7000 soldati sull'Isola d'Elba (ma proveniva dal 93° Rgt Ftr di Ancona, caserma Villarey – lo preciso notando la Sua familiarità con le Marche), e dopo una settimana di alterne vicende (una storia, vorrei aggiungere, poco conosciuta a livello nazionale, con un tentativo di resistenza piegato solo da un bombardamento terroristico dei tedeschi su Portoferraio, causa di centinaia di morti), il 18 settembre, occupata l'isola dai tedeschi, fu imbarcato per Piombino e da lì in tradotta deportato in Germania ai lavori forzati.
Dopo anni di ricerche sul tema, data l'assoluta carenza di testimonianze di quei giorni da parte dei militari sull'Elba poi divenuti IMI, avevo finalmente trovato, dal testo einaudiano di Avagliano-Palmieri, Gli IMI, un riferimento alla memoria di Egisto Monsù, marchigiano, anche lui in servizio all'Elba, che ricostruisce le vicende dalla cattura ai lager, secondo tempi e tappe che al 99% sono anche quelle di mio padre, che però non mi ha lasciato dettagli in merito. Dunque per me una importantissima testimonianza, come è evidente. Dalla fonte citata ho trovato la collocazione dell'originale di Monsù presso l'Archivio dell'Istituto per la Storia del Movimento di Liberazione delle Marche, che però, per me residente in Puglia, è difficile consultare direttamente, né mi risulta un regesto accessibile on line. Avevo pensato di contattare l'Istituto al proposito.
Ma nei giorni scorsi sono approdato sui siti, molto interessanti e meritori, che Lei cura o segue sul tema, e suwww.internamentoereticolati.blogspot.it ho felicemente ritrovato alcuni passi della memoria di Monsù (le cui foto però a me sono inspiegabilmente non visibili). Ciò che per me è importante sapere, e che chiedo a Lei, è l'estensione completa della memoria da cui quei passi sono estratti, e e se essa è rintracciabile in questo o in altri siti (sul sito menzionato in effetti non è riportata la fonte); oppure se sono ripresi da una pubblicazione recente in cui la memoria è stata inserita, e se sì, con quale titolo, data ed editore, e se è ancora in commercio.
In tal caso, evidentemente, potrei bypassare la richiesta di copia all'IMSLM, che immagino laboriosa, se non proprio interdetta.
Comprenderà dunque l'importanza di queste informazioni e spero che Lei possa fornirmele.
In ogni caso, ho piacere, oltre che la necessità, di consultare altre raccolte di memorie dirette, più di quanto già non abbia fatto in anni di ricerche, tanto più nella speranza di trovarne altre fra i 7000 dell'Elba, con cui poter incrociare i dati di Monsù e avere così un tracciato più probante e dettagliato anche del percorso di mio padre.
Anche per questo ho appuntato con interesse i titoli e le collane pubblicati sul tema e segnalate sui siti di Suo riferimento, che acquisterò quanto prima; a tal proposito, sullo stesso sito www.internamentoereticolati.blogspot.it il libro Il gran rifiuto. Storia e storie di militari italiani internati nei lager dopo l'8 settembre '43, ha una foto della copertina, da cui però non riesco a leggere l'editore. Potrebbe indicarmelo?

La ringrazio per le delucidazioni che potrà darmi
e Le invio cordiali saluti

Roberto Perrone


lunedì 3 febbraio 2014

Corsica. La resistenza dei Militari Italiani

Il volume è edito dalla Rivista Militare dell'Esercito Italiano (Via San Marco 6 Roma).
Le foto mostrano partigiani francesi ed italiani al lavoro per sabotare un ponte; un corazzato italiano L3 al porto di Bastia sullo sfondo corvette italiane ed il pioscafo "Homanitas" in fiamme
La prefazione è di  Ilio Muraca

I soldati Italiani ruiscirono a liberare l'Isola al costo di pesanti perdite 700 Caduti ed oltre 1000 feriti


sabato 1 febbraio 2014

LA vicenda di un IMI in un libro di Memorie

Dall'Avv. Cosimo Finiguerra riceviamo questa lettera e la pubblichiamo volentieri, anche come testimonianza prestata ad un IMI e come impegno per preservare la Memoria

Carissimo Mio Amico 
sono veramente felice ed orgoglioso dei continui aggiornamenti che mi invii, poichè tutti noi abbiamo il "dovere della memoria" , dovere che dobbiano necessariamente perpetuare e consegnare alle nuove generazioni, poichè noi  siamo oggi personalmente "privilegiati" -in quanto per qualche anno ancora- possiamo sentire  la verità direttamente raccontata da coloro che la Storia l'hanno fatta e vissuta iin prima persona( i supersiti e reduci, data la loro età anagrafica). Il privilegio consiste nell'essere oggi noi dei testimoni "de relato" poichè a noi la Storia viene narrata dai nostri vecchi eroi, mentre le nuove generazioni potranno conoscere la verità solo attraverso di noi   (oltre che dai documenti ceh lasceremo e che lasciano i nostri Padri).
Con infinita stima ed affetto avv. Cosimo Finiguerra
 
PS: domenica scora 26 gennaio 2014, personalmente sono stato invitato a Corigliano d' Otranto (Lecce) in occasione della presentazione del libro di Memorie, scritto dal supersite dei campi di concentramento, uno della IMI, internato n.159534, geniere Nicola SANTORO di Cursi (Lecce), classe 1924, prelevato dai tedesci dalla Caserma del Genio Militare di Udine il 12 settembre 1943 e caricato su un vagone bestiane con destinazione Fallingbostel(confine olandese, a 40 Km da Hannover), poi internato a Treunbretzen (a 40 Km da Berlino), liberato dai Russi il 22.04.1945 e ritornato  a casa solo il 10 luglio 1945, dpo che le guaridne forntaliere italiane al confine della provinaci di Udine gli avevano negato l'ingresso in Italia (poichè privo di documenti e accusato di essere stato comunque un "collaborazionista" della Repubblica di Salò).
Una storia veramente singolare, narrata con estrema lucidità in 2 ore ininterrotte di tempo da parte del Sig. Nicola Santoro, oggi di 90 anni.  
Un abbraccio MINO