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giovedì 25 maggio 2017

Casa della Memoria Servignano


Informazioni sulla Casa della Memoria di Servigliano:I

l campo di prigionia di Servigliano, con la ex-stazione ferroviaria, oggi Casa della Memoria, è un luogo dove si sono consumate le grandi tragedie italiane del Novecento:

- la prigionia dell'epoca della prima guerra mondiale;

- la prigionia della seconda guerra mondiale; - la persecuzione, l'internamento e la deportazione degli ebrei nei campi di sterminio; - la profuganza giuliano-dalmata.Il percorso storico del campo di Servigliano racchiude per intero l'identità del nostro territorio e svela vicende di prigionieri e ospiti che vanno scoperte, indagate, conosciute, al fine di mostrare alle giovani generazioni quali conseguenze terribili rechino le guerre di ogni genere, e quanto sia necessario sviluppare ogni giorno, e in ognuno di noi, il rifiuto delle ideologie totalitarie e di ogni razzismo.

L'Associazione storica Casa della Memoria di Servigliano, è da anni impegnata nella ricerca storica e nella formazione, a partire dalle vicende del campo di prigionia di Servigliano, sui temi della storia d'Italia del Novecento. E' in contatto con università, enti culturali e istituti storici in Europa che lavorano sul tema della ricostruzione della memoria e dell'educazione alla pace. Collabora con Escape Lines Memorial Society (ELMS), il Monte San Martino Trust, l'Eden Camp, nel Regno Unito;  l'Associazione Rosa Bianca di Monaco di Baviera, in Germania; la  Maison d’Izeu, in Alta Provenza, Francia. In Italia collabora con l'A.N.P.I., con il Museo della Resistenza di Roma, con l'Istituto Storico del Movimento di Liberazione di Fermo, con l'Istituto Storico del Movimento di Liberazione di Ascoli, con le aree museali dell'ex-campo di Fossoli e di Villa Emma, con il Laboratorio di Storia di Rovereto, con il Museo della Memoria di Assisi, con il Comando Esercito Marche, con scuole di tutta Italia e con numerose Università.

Collabora con l'Associazione Venezia Giulia e Dalmazia e con la Società di Studi Fiumani. Ha esperienza di organizzazione e gestione tecnico-didattica di numerose conferenze, seminari di studio, presentazione di libri e ricerche. Ha curato corsi di formazione sulla storia della Shoah e dei genocidi. Ha curato seminari di studio sul tema della prigionia nel Novecento. Produce libri, saggi, film, video, documentari sui temi della storia d'Italia nel Novecento e sulle  vicende del campo di Servigliano e ha costituito un archivio storico di documenti e reperti.

Cura e guida ogni anno le visite al campo di docenti e scuole che provengono da tutta la regione Marche e, in alcuni casi, da tutta Italia. L'Associazione si avvale della ex-stazione ferroviaria, adiacente all'ex-campo di Servigliano, attrezzata come aula multimediale e corredata di numerosi schermi e monitor. 

sabato 13 maggio 2017

"Il mio magone albanese" di Aldo Terrusi . Foto del Carcere di Burrelj


Il carcere di Burrelj do ve fu rinchiuso Giuseppe Terrusi, 
Governatore della Banca d'Albania ed ove mori nel 1952

 Il ciliegio del carcere di Burrelj



venerdì 5 maggio 2017

"Il Mio magone albanese" di Aldo Terrusi. Poesia

Albania terra natia
(sul campo di Burrel)


Terra natia,
accogliente e crudele.
Terra di fede e d’onore.
Terra di eroi e di martiri,
di eccidi e vendette.
Terra conquistata, straziata, sconvolta, liberata.
Terra amara, custode matrigna delle spoglie di mio padre!
Terra benedetta e maledetta,
rendimi le sue ossa, vittima innocente di una dittatura infame!

Padre, hai condiviso con i tuoi amici Angjel e Petrit *,
per sette anni, le torture dei vigliacchi carnefici,
lo sgomento della morte,
la speranza del futuro,
sei stato sepolto in questo arido campo.
Io so che sei qui,
accanto al ciliegio, saturo di sangue dei morti,
che ti protegge nella pietosa ombra.
Il vento sibila tra gli arbusti incolti,
porta le voci confuse e i lamenti delle anime erranti.
Tu padre fammi sentire la tua voce,
indicami la via per riportarti in patria!
Nell’oblio mortale, un grido di dolore ed una lacrima,
un pensiero per Aurelia ed Aldo
sono stati l’ultimo atto della tua vita terrena.
Un grido che ora esplode in me,
accompagnato da un pianto infinito:
perché, perché?
Perché il Dio degli uomini permette che uno di essi
 sia padrone di vita e di morte sugli altri?



                                                                                      Burrel, marzo 1993

                                                                                   Aldo Renato Terrusi
* Angjel Kokoshi, Petrit Velai
   compagni di cella a Burrel