Traduzione

Il presente blog è scritto in Italiano, lingua base. Chi desiderasse tradurre in un altra lingua, può avvalersi della opportunità della funzione di "Traduzione", che è riporta nella pagina in fondo al presente blog.

This blog is written in Italian, a language base. Those who wish to translate into another language, may use the opportunity of the function of "Translation", which is reported in the pages.

sabato 22 agosto 2015

Temi di Ricerca: La tecnica psicologica in Germania.

  1. Internamento Il Processo di disumanizzazione dell’Internato


Non possibile eliminare una parte significativa della popolazione ( sia essa presente o immigrata, o di passaggio) senza tener conto delle reazioni dell’altra restante parte della popolazione stessa. Se non vi sono troppi oppositori, si può dar luogo alla eliminazione  o allo stesso sterminio di massa. E’ ciò che è accaduto in Germania dal 1933 al 1945 per gli Ebrei, i Malati, Gli Zingari, gli Omosessuali, i  considerati “diversi” in genere. Ma anche è accaduto in Ruanda con gli Hutu, a cui è stato concesso di essere o vittime o esecutori e i Tutsi, ove gli Hutu moderati sono stati uccisi come i Tutsi. Per arrivare a questo occorre avviare un processo di disumanizzazione delle vittime individuate, che si manifesta in sette fasi.

Prima fase: la definizione. E’ il fenomeno del capro espiatorio, con il binomio “Noi” –“Gli  altri

Seconda Fase: Il censimento del “diverso” identificato. Si impone anche un segno distintivo;

Terza fase: la designazione. E’ la fase in cui la popolazione “sana” prende atto, capisce chi                      è il diverso, fenomeno che deve essere su larga scala;

Quarta Fase: restrizione dei diritti politici, economici, sociali. Il diverso deve essere                       spogliato di ogni cosa, a vantaggio del resto della popolazione, che vi vede anche dei buoni affari e opportunità allettanti

Quinta Fase: l’esclusione. Il “Diverso” deve essere escluso dalla collettività “sana”

Sesta fase: l’isolamento sistematico. Ecco l’utilizzo del campo di concentramento, ove                     all’isolamento si aggiunge anche lo sfruttamento coatto e schiavizzato del lavoro del “diverso.

Settima Fase: sterminio di massa del “Diverso” fino alla sua estinzione. Il campo di concentramento concorre allo sterminio ma non è sufficiente. Vi si muore per stenti, fame, freddo, percosse ecc, ma vi si può ance sopravvivere. Occorre per non correre questa eventualità creare appositi campi: i campi di sterminio. Ecco la differenza tra campi di concentramento e campi di sterminio (che può essere oggetto di ricerca apposita).

L’attualità di questa ricerca è evidente: l’extra comunitario o l’emigrato oggi in Italia è considerato “diverso”. La ricerca potrebbe individuare in quale fase del processo di disumanizzazione siamo: sicuramente la prima fase è stata completata; si oscilla tra la seconda e la terza.
Sotto il profilo storico, come base di ricerca si può dire che in ogni tempo ed in ogni Paese questo processo è stato attuato nelle sue prime sei fasi. Solo in Germania (1933-45) è stato attuato nelle sue sette fasi. Bibliografia: Jean-Nichel Lecomte, La Storia dell’Olocausto, Roma, Sapere 2000 Edizioni Multimediali, 2002, AA, AA, Spostamenti di popolazione e deportazione in Europa, Bologna, 1987.

Chi volesse dare un contributo a questa ricerca e pregato di contattarmi
Massimo Coltrinari
(massimo.coltrinari@libero.it) .

martedì 18 agosto 2015

Temi di Ricerca La eliminaziione dei malati in Germania 1933-45

  1. Internamento. Il Programma di Eutanasia “T4”

Il Programma “T4”, segreto, riceve questa sigla dall’indirizzo della sede Centrale delle Case di Cura e di assistenza della Comunità di lavoro del Reich, a Berlino in Tiegertenstrasse 4. Sono destinati al trattamento di eutanasia i sofferenti di malattie specifiche che non possono essere utilizzati per il lavoro; i ricoverati in forma continua per almeno cinque anni; i ricoverati come pazzi criminali; i pazienti che non sono di sangue tedesco e che rappresentano un peso per la sanità germanica.. Le cliniche ove si applica il programma “T4” sono: Bernburg in Turingia, Branderburg in Prussia; Grafeneck in Wuttenberg; Hadamar in Assia; Harteim in Austria nella città di Inz; Sonnestein in Sassonia. Il programma portò in breve a eliminare 70.000 persone tra il 1941 e il 1942. La punta massa di eliminazioni si ebbe bel Castello-clinica di Hartheim, con 18289 vittime. Il programma fu accolto con entusiasmo dalla classe medica tedesca oltre che dai vertici del nazismo, per la “promozione e perfezione della sanità del popolo tedesco. La ricerca ha ampia possibilità di sviluppo. Si danno alcuni elementi bibliografici. E. Conte, C. Essner, La queste de la race, Hachette, Paris, 1995; H. Friendlander , Le origini del genocidio nazista, Roma, Editori Riuniti, 1997, R.J.Lifton, I medici nazisti, Milano, Rizzoli, 1988; B. Muller-Hill, Scienza di morte, Pisa, ETS, 1989; A. Ricciardi von Platen, Il nazismo e l’eutanasia dei malati di mente, Firenze, Le Lettere, 200.