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venerdì 25 ottobre 2019

Il Piano Achse

La crisi armistiziale del 1943

La foto è quanto mai emblematica. Mentre si discute della resa delle truppe italiane
 una donna con sopra la testa la cesta dei panni da lavare si avvia tranquillamente verso casa
Certamente non si è verificato alcun combattimento o azioni violente di resistenza

Il piano “Achse”  ebbe attuazione dalle Alpi alla Calabria e s sviluppo in tre fasi: a) aggressione immediata delle concentrazioni di truppe italiane; b) azioni di annientamento e rastrellamento in zone circoscritte; c) assunzione progressiva di tutti i poteri sia militari che civili in tutta l’area occupata dalle singole Grandi Unità.
La esecuzione di tale piano fu lineare da parte delle truppe germaniche che si attennero alle disposizioni in modo restrittivo, tranne alcune differenze in base alle aree geografiche di impiego: ad esempio le truppe tedesche del generale Witthoff che operavano in sud tirolo, grazie alla collaborazione della popolazione, ebbero il compito più agevole rispetto a quelle del XIV Corpo d’Armata che agivano a sud di Roma.

sabato 19 ottobre 2019

Il III Fronte della Guerra di Liberazione: L'internamento

La crisi armistiziale del 1943


Il III Fronte della Guerra di Liberazione nasce sostanzialmente dalla reazione tedesca conseguente alla inaccettabilità da parte di Berlino dell’uscita dalla guerra dell’alleato Italiano. Questa inaccettabilità fa si che la Germania hitleriana vede nell’Italia non solo un alleato traditore, che non vuole seguire la Germania fino in fondo nella condotta della guerra, ma anche con un nemico da combattere in ogni modo, con più il tradizionale rancore ed odio tedesco nei confronti dell’elemento latino, in generale, ed italiano in particolare. Questo approccio della Germania, che poi è l’architettura portante di tutta la Guerra di Liberazione, darà origine, come vedremo anche al IV Fronte, ovvero la resistenza dei militari italiani all’estero, e quindi, come naturale conseguenza al fronte avversario della predetta Guerra di Liberazione.

Con la caduta di Mussolini il 25 luglio 1943 e la conseguente liquefazione ed evaporazione del fascismo sia come regime sia come movimento, la Germania hitleriano dovette fare buon viso a cattivo gioco ed accettare il nuovo governo Badoglio. Nessun a Berlino si faceva illusione che questo Governo, date le condizioni dell’Italia, l’invasione del suo territorio metropolitano, poteva intraprendere azioni per giungere a qualche compromesso con gli Alleati ed uscire dalla guerra. Questo avrebbe significato una minaccia seria ai confini meridionali del III Reich.[1] La conseguenza immediata fu la predisposizione del piano “Achse”, ovvero tutte quelle misure necessarie per annientare l’Italia come potenziale nemico, e cercare di portare il più a sud il fronte meridionale tedesco contro gli Alleati. Uno dei cardini di questo piano era “il disarmo a sorpresa con ogni mezzo e senza il minimo scrupolo delle truppe italiane.” Fu un principio che in modo sistematico fu applicato ovunque vi erano truppe italiane, a dimostrazione che tutti i Comandi tedeschi erano stati ampiamente orientati su questo tema. Era anche previsto che, in caso di reazione efficace delle truppe italiane, queste dovevano essere solate, e attaccarle in una seconda fase con una offensiva ben organizzata  con adeguate forze.


[1] Indirettamente si può notare che la Germania dal 1939, inizio della guerra, aveva questa certezza. L’Italia garantiva la frontiera meridionale della Germania e soprattutto teneva lontana la minaccia aerea, che fino al settembre 1943, poteva venire solo dalla Gran Bretagna.

sabato 12 ottobre 2019

La Crisi Armistiziale 1943 Le fonti


Il volume di Gerhard Schreiber, 
 ufficiale della Marina della germania
basato sulle fonti erchivisticge tedesche
 è uno dei volumi di riferimento per avere dati e notie
 sulla azione delle forze armate tedesche durante la crisi armistiziale
sia in Italia che all'estero
 E' edito dal Ministero della Difesa
 Stato Maggior dell'Esercito - Ufficio Storico
1992

domenica 6 ottobre 2019

QUADERNI DEL NASTRO AZZURRO n. 4 del 2018 Copertina




ANNO LXXX, Supplemento IX, 2018, n. 4
In Copertina
Medaglia della Vittoria coniata e firmata da Luciano Zaniella
prodotta in tiratura limitata
67 mm di diametro e pesa 140 grammi
Disponibile in bronzo similoro
E' possibile richiederla alla Presidenza dell'Istituto del Nastro Azzurro
(segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org)