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venerdì 31 luglio 2015

Temi di Ricerca. Una Norimberga in Italia?


2.      Internamento. Perché non vi è stata una Norimberga ( o Tokyo) italiana?

Le parole di Anna Frank sono state profetiche: dopo gli anni della crudeltà un relativamente periodo di pace, di ordine e di serenità l’abbiamo avuto. In Germania e in Giappone chi ha provocato gli anni  della crudeltà è stato chiamato a risponderne. In Italia, terzo elemento del RO.BER.TO, cioè della coalizione tra le Nazioni Autoritarie ispiratesi alla ideologia del fascismo e del nazismo nella prima metà del novecento, invece, nessuno è stato chiamato alla sbarra.? Come se quello che è successo non ha responsabili? Perché? Una ricerca in questo senso apre prospettive di una attualità estrema. Qui non si vuole alludere ai processi che si tennero nel dopoguerra  a questo o a quel personaggio, ma alla mancanza di insediamento di una assise internazionale che giudicasse il comportamento della classe di vertice italiana  almeno dal 1935 al 1943 ( aggressione all’Etiopia, Intervento in Spagna, Invasione dell’Albania, Dichiarazione di Guerra, invasione ed occupazione  della Jugoslavia  e della Grecia, invasione della Russia, Leggi Razziali ecc.).

La ricerca necessita di una impostazione propedeutica metodologica. Bibliografia: R. Canosa, Storia dell’epurazione in Italia, Milano, Baldini e Caastoldi, 1999; M. Dondi, La lunga liberazione, Roma, Editori Riuniti, 1999; M. Frazinelli, Le Stragi nascoste, Milano, Mondadori, 2002. Contatti:prigionia@libero.it

martedì 14 luglio 2015

Storia in Laboratorio: Una testimonianza.

Mi chiamo Marta Machnowska e frequento il 1°i dell' istituto Colomba Antonietti. 

Questa intervista l'ho fatta a mia nonna che è vissuta nel periodo della seconda guerra mondiale. 
Prima di iniziare vorrei dire che mia nonna negli anni della guerra ha vissuto nella cittadina polacca di Lomza. 
Ha cercato di dimenticare ciò che ha vissuto ma i ricordi difficilmente si cancellano. In lei è rimasto l'odio, la sofferenza e la paura. Ha lottato ogni giorno per sopravvivere e sofferto moltissimo per la perdita di molte persone a lei care:suo padre,sua sorella e gli amici. 
Ha perso perfino la casa, bombardata e ridotta in macerie.

Intervista:
1.Quanti anni avevi durante la seconda guerra mondiale? Avevo 15 anni quando i tedeschi occuparono la Polonia.

2.Che cosa facevi? Andavo a scuola e aiutavo anche mia madre nelle faccende domestiche.

3.Racconta un episodio che ti ha particolarmente impressionata.
"Un episodio che mi ha particolarmente impressionata ha come protagonista mio padre. Durante la guerra mio padre ha ospitato di sua spontanea volontà una decina di ebrei, perchè era una persona molto generosa e comprensiva. Li nascondeva nella soffitta,un nascondiglio perfetto. Purtroppo, una notte, le SS entrarono in casa perchè erano stati avvisati da una spia per controllare se nascondessimo degli ebrei:non trovarono niente. Portarono però via mio padre. Lo vidi salire su una delle loro camionette,volevo gridare,uscire per aiutarlo a fuggire,vendicarmi ma non l' ho fatto. Piangere era l' unica cosa che potevo fare. Quello fu un bellissimo gesto da parte sua,proteggere tutti anche a costo di morire.

Mi ricordo anche della strana sensazione che ho provato quando mi sono nascosta in una stalla insieme a dei clandestini,della rabbia che aumentava quando davanti a me sono state fucilate delle persone perchè si erano avvicinate al ghetto,dell'odio che ho provato nei confronti dei tedeschi che picchiavano le donne che proteggevano i loro figli e della disperazione di mia madre quando è morta mia sorella."