Mi chiamo Marta Machnowska e frequento il 1°i dell'
istituto Colomba Antonietti.
Questa intervista l'ho fatta a mia nonna che è
vissuta nel periodo della seconda guerra mondiale.
Prima di iniziare vorrei
dire che mia nonna negli anni della guerra ha vissuto nella cittadina polacca
di Lomza.
Ha cercato di dimenticare ciò che ha vissuto ma i ricordi
difficilmente si cancellano. In lei è rimasto l'odio, la sofferenza e la paura.
Ha lottato ogni giorno per sopravvivere e sofferto moltissimo per la perdita di
molte persone a lei care:suo padre,sua sorella e gli amici.
Ha perso perfino la
casa, bombardata e ridotta in macerie.
Intervista:
1.Quanti anni avevi durante la seconda guerra mondiale? Avevo
15 anni quando i tedeschi occuparono la Polonia.
2.Che cosa facevi? Andavo
a scuola e aiutavo anche mia madre nelle faccende domestiche.
3.Racconta un episodio che
ti ha particolarmente impressionata.
"Un episodio che mi ha particolarmente
impressionata ha come protagonista mio padre. Durante la guerra mio padre ha
ospitato di sua spontanea volontà una decina di ebrei, perchè era una persona
molto generosa e comprensiva. Li nascondeva nella soffitta,un nascondiglio
perfetto. Purtroppo, una notte, le SS entrarono in casa perchè erano stati
avvisati da una spia per controllare se nascondessimo degli ebrei:non trovarono
niente. Portarono però via mio padre. Lo vidi salire su una delle loro
camionette,volevo gridare,uscire per aiutarlo a fuggire,vendicarmi ma non l' ho
fatto. Piangere era l' unica cosa che potevo fare. Quello fu un bellissimo
gesto da parte sua,proteggere tutti anche a costo di morire.
Mi ricordo anche della strana sensazione che ho provato
quando mi sono nascosta in una stalla insieme a dei clandestini,della rabbia
che aumentava quando davanti a me sono state fucilate delle persone perchè si
erano avvicinate al ghetto,dell'odio che ho provato nei confronti dei tedeschi che
picchiavano le donne che proteggevano i loro figli e della disperazione di mia
madre quando è morta mia sorella."
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