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domenica 23 dicembre 2018

Campo di Concentramento di Brux Ricerca di foto


Mio nonno, Nando Malacarne (Torrita di Siena) è stato catturato dai tedeschi l'8 settembre in Grecia. Dalla Grecia è stato deportato in Cecoslovacchia, campo di concentramento di Brux (oggi Most). Lager N. 22 poi lager 27. E' morto 2 anni fa. 

Nel 2002 scrisse una biografia in cui descrisse minuziosamente tutti i momenti legati alla guerra, compresa la prigionia. Gli ultimi anni della sua vita si è prodigato per sensibilizzare le scolaresche e mettere in guardia le persone di fronte ai pericoli delle nuove forme di razzismo ed intolleranza. Sono a disposizione per eventuali ricerche. Se qualcuno fosse in possesso di foto del campo potrebbe inviarmele?


Cordialmente,
Niccolò Malacarne

(centrostudivaloremilitare@istitutonastroazzurro)

sabato 22 dicembre 2018

La condizione femminile nei campi di concentramento nazisti


Storia di donne nell'internamento 1940 -1943

di Alessia Biasiolo*



Le statistiche riguardanti il numero di persone rinchiuse nei campi di concentramento e di sterminio, non sono facilmente stabilibili perché i registri sono andati perduti oppure sono lacunosi. Non ci sono certezze riguardanti il numero di persone rinchiuse prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, e nemmeno nel periodo compreso tra il 1933 e il 1939, pertanto le cifre possono solo essere approssimative. Si conosce il numero totale dei sopravvissuti, miracolosamente, a quelle detenzioni disumane, e si sa che molte furono donne, anche se per un lungo periodo i libri sulla Shoa (o Olocausto come ancora si denominava) erano scritti solo da maschi. Sappiamo anche che molti sopravvissuti, anche italiani, per molto tempo non riuscirono a raccontare quello che avevano ancora davanti ai loro occhi, perché la barbarie senza fine alla quale erano stati sottoposti li aveva condannati a sentirsi in colpa per essere vivi, oppure a non avere la forza di pensarci davvero, ricordare compiutamente, parlarne. Molti, poi, rendendosi conto che senza di loro nessuno avrebbe mai ricordato i morti, oppure avendo vissuto abbastanza vita per trovare il modo di farlo, hanno iniziato a testimoniare. Preziose memorie che permettono ai giovani di conoscere e agli storici di coprire molte zone oscure di una storia per la quale non si scrive mai abbastanza e mai c’è la frase “Basta” sufficiente.
Ecco, allora, alcune storie di donne dai campi di concentramento, racconti di una vita-non vita che purtroppo per molte è finita lì, per altre è continuata ad essere tale, dato che erano state condannate alla memoria eterna dell’orrore peggiore. Un orrore che, purtroppo, non si è esaurito con le vicende naziste degli anni Trenta e Quaranta del Novecento.
Finita la parentesi della Grande Guerra, le donne in Europa, un po’ dappertutto, per la crisi e la disoccupazione incipienti, erano tornate ad essere cittadine di seconda classe. Non era possibile vederle in ruoli dirigenziali ma, se avevano l’opportunità di lavorare fuori casa, erano insegnanti, soprattutto maestre, segretarie, commesse o domestiche. Se accedevano al ruolo di attrici o ballerine erano spesso guardate con sospetto, come se fossero delle poco di buono. Improvvisamente, dal 1940, nel ghetto ebraico di Lodz si trovarono, invece, ad assumere ruoli importanti, perché ogni settore della vita del ghetto era affidato a loro. Nel ghetto ci si trovava di fronte a donne capaci ad organizzare la vita comune, dovevano ammetterlo anche gli uomini, e che volevano sopravvivere e vivere. Donne spesso nemiche tra di loro, ma anche capaci di aiutarsi e di diventare e rimanere amiche. Donne che erano capaci di organizzare il mercato nero, di denunciare, di tradire.
A Lodz il controllo tedesco era serrato, ma era chiaro che lo scopo era di fare morire tutti gli abitanti. Questi lavoravano per i tedeschi e veniva loro promesso cibo che non arrivava mai, così come le cure mediche. In monolocali spesso senza acqua e riscaldamento, venivano ammassate una decina di persone, rendendo la convivenza impossibile, in condizioni igieniche drammatiche. La morte per dissenteria o tifo era all’ordine del giorno.

Unica speranza era non essere selezionati alle ispezioni, oppure trovare un lavoro che servisse ai tedeschi, anche se questo significava camminare per ore per arrivarvi, in cambio di tanto lavoro e pochissimo cibo.
Nei lager, le donne ebree al comando erano membri della polizia del campo o kapò, ed obbedivano direttamente ai tedeschi: alcune erano giuste, altre godevano nell’infliggere alle loro simili tormenti, soprusi, violenze fisiche o psicologiche di ogni sorta. Molte di queste, dopo la guerra, vennero uccise o si suicidarono prima di essere arrestate; altre vennero arrestate e condannate. Le donne prigioniere erano costrette a lavorare come schiave, spesso picchiate, con poco cibo a disposizione, cattiva igiene, prigioniere della fame e delle malattie, come tubercolosi, tifo. Era alto il rischio di venire violentate da dei maschi tedeschi e spesso non esisteva nessuna pietà o nessuna compassione nemmeno da parte delle donne dei soldati tedeschi.
Le donne, all’arrivo ad Auschwitz-Birkenau, venivano separate dai figli che, spesso, venivano immediatamente inviati alle camere a gas. Talvolta anche le donne, emaciate, deboli, venivano inviate subito alla morte. Per chi era stata selezionata per la sopravvivenza, dopo l’ispezione toccavano le docce e il taglio dei capelli, veniva dato l’abito da lavoro, spesso usato, e quasi mai scarpe da mettere ai piedi. Raramente a qualcuna venivano consegnati degli zoccoli di legno. La sera veniva consegnata alle baracche la zuppa che serviva da cena: in latte di metallo come i contenitori per il trasporto del latte, la zuppa consisteva in acqua sporca con qualche pezzo di rapa. Nessun piatto o recipiente per versarvela dentro, quindi molte donne usavano le mani a coppa per averne un po’.
Come racconta Lucille Eichengreen, sopravvissuta, un gruppo di 497 donne venne selezionato da Mengele, nell’autunno del 1944, per essere inviato da Auschwitz ai magazzini-campo di concentramento di Neuengamme-Dessauer Ufer e Neuengamme-Dessauer Sasel di Amburgo. Quotidianamente raggiungevano i cantieri navali Blom&Foss, Deutsche Werft e altri, dove lavoravano ininterrottamente, a mani nude, sotto l’occhio vigile e crudele delle guardie tedesche che inventavano ogni nuovo modo per vessarle.
Il campo di lavoro di Sasel, satellite del campo di Neuengamme, consisteva in baracche senza alcun tipo di riscaldamento. Le 497 donne erano sorvegliate da 42 guardie SS di cui 14 erano donne, alcune delle quali ebree. Alla fine della guerra, alcune di loro vennero processate e colei che si era comportata con maggiore crudeltà contro le donne prigioniere, ottenne il massimo della pena: otto anni di reclusione.

In quel campo operava la dottoressa Gisa, già utilizzata come assistente di Mengele ad Auschwitz. Gisa, ebrea ungherese, era ginecologa e, dopo avere assistito ad ogni genere di orrore, aveva deciso che avrebbe aiutato ogni donna che avesse potuto a non restare a lungo incinta dopo essere stata costretta a rapporti sessuali da guardie tedesche. Infatti, Gisa aveva visto quali pratiche disumane aveva messo in atto Mengele per i suoi esperimenti sia su donne incinte che su feti, neonati, gemelli. Pertanto si impegnò a praticare aborti non appena fosse stato possibile. Questo permetteva spesso di salvare la vita alla donna che, senza cibo, non sarebbe sopravvissuta alla gravidanza e, allo stesso tempo, la metteva al riparo dagli esperimenti. La degenza anche solo di alcune ore in infermeria poteva determinare la differenza tra la vita e la morte. Il campo di Sasel venne smantellato nel 1945 e le detenute trasportate a Bergen-Belsen in camion o in treno. Affetti da tifo, molti detenuti del campo morirono. Alle detenute, che si trascinavano a malapena sulle gambe, non venne dato nemmeno qualcosa da mangiare. Le baracche erano piccole e sovraffollate, dalla puzza insopportabile. I tedeschi non vi entravano, rinunciando anche ai controlli, per timore di contagiarsi con le malattie che circolavano. Al campo erano arrivate persone da molti altri campi di lavoro che venivano via via smantellati.
Fortunatamente, in pochi giorni, il 15 aprile 1945, nel campo di Bergen-Belsen entrò l’esercito inglese. Trovarono cadaveri a migliaia e migliaia e altrettante persone morirono nelle settimane immediatamente dopo la liberazione. Anche lì dovettero usare le ruspe per spostare e seppellire i morti nelle fosse comuni.
Le SS si arresero apponendo una fascia bianca al braccio, oppure alcuni scapparono cercando di salvarsi la vita. Alcune donne delle SS cercarono di mimetizzarsi vestendo un abito da lavoro a righe, ma vennero arrestate e processate. Molti dei sopravvissuti rimasero a Bergen-Belsen che venne trasformato in un campo profughi dal quale partirono a trance verso la fine dell’anno per rientrare in Germania o andare a Parigi o verso altre destinazioni.
Molte donne sopravvissero, alcune per dimenticare quell’inferno, altre per tramandarlo ai posteri. Alcune si trasferirono negli Stati Uniti per obbedire a matrimoni combinati e continuare la loro vita di prigioniere, altre riuscirono a seguire il proprio cammino.
La dottoressa Gisa sopravvisse e dedicò il suo tempo nel reparto maternità di un ospedale di New York. Una volta andata in pensione, si trasferì nei pressi di Tel Aviv.
Lucille fu l’unica della famiglia a sopravvivere: il padre morì a Dachau, la madre nel ghetto di Lodz, la sorella a Chelmno.
Ma le storie si moltiplicano. Stanislawa Leszczyńska era nata proprio a Lodz, in Polonia, nel 1896; imparò il tedesco a Rio de Janeiro, dove i genitori si trasferirono. Tornò in Europa, a Varsavia, nel 1920, dopo essersi sposata con Bronislaw, e a Varsavia divenne ostetrica. Cattolica devotamente credente e praticante, allo scoppio della seconda guerra mondiale si adoperò per aiutare molti ebrei e per questo venne arrestata. Il marito morì nella rivolta di Varsavia; due dei quattro figli vennero mandati nei campi di concentramento di Mauthausen, lei e la figlia ad Auschwitz-Birkenau. Arrivata al campo, riuscendo a portare con sé, ben nascosti, i suoi documenti di ostetrica, si propose al dottor Mengele come assistente al parto delle donne lì rinchiuse.
Riuscì così ad opporsi all’uccisione di molti bambini, dato che una volta nati avrebbero dovuti essere trattati come se fossero morti, oppure dovevano essere uccisi, annegati in barili d’acqua, o semplicemente lasciati mangiare dai topi. I bimbi, che nascevano sani e anche robusti contro ogni previsione, morivano di fame o di freddo, oppure venivano uccisi da alcune infermiere. Stanislawa cercava di procurarsi acqua per lavare le partorienti, cercando di evitare il più possibile le infezioni e l’accanimento delle bestie che riuscivano a cibarsene perché erano impossibilitate a muoversi.
Sopravvissuta al campo di sterminio, morì nel 1974 di cancro e nel 1992 venne avviato il processo di beatificazione.
Sopravvisse anche alla crudele marcia della morte, organizzata dai nazisti quando ormai per loro non c’era più scampo, la donna tatuata sul braccio con il numero 75190, Liliana Segre. Una ragazzina che si era vista rifiutare l’ingresso in Svizzera, era stata arrestata e inviata al campo della morte di Auschwitz-Birkenau, dove delle altre ragazzine francesi le spiegarono subito cos’era quell’odore di bruciato che si sentiva nell’aria. Liliana e le colleghe appena arrivate pensavano fossero pazze, per ricredersi purtroppo molto in fretta. Tutto quello che sembrava inaudito fu. Il papà era rimasto con lei per qualche tempo, durante la detenzione in Italia, a Varese e poi a San Vittore, fino a quando non furono caricati con altri 604 ebrei su un carro in partenza dal Binario 21 di Milano. Il papà continuerà a trasmetterle tutto il suo bene, fino alla separazione, una volta arrivati al campo: lei da una parte e papà dall’altra, avviato subito alla fucilazione.
A Birkenau ottenne la baracca 30 il dottor Clauberg, classe 1898, medico specializzato in ostetricia e ginecologia nel 1925. Aderente al partito nazista dal 1933, ottenne una sfolgorante carriera fino a diventare tenente generale della riserva delle SS e professore di Ginecologia all’università. Si occuperà soprattutto di sterilità, mettendo a punto dei preparati per cercare di combatterla. Himmler gli chiese, però, nel 1941, di cominciare a risolvere il problema di tutte quelle persone che, per la legge del luglio 1933, sarebbe stato meglio non si riproducessero, cercando una tecnica di sterilizzazione permanente e rapida. Dopo la baracca 30, venne assegnata al dottor Clauberg parte della baracca, o blocco, 10. Inizialmente le donne trasferite al blocco 10 furono 264, soprattutto ebree e rom francesi, olandesi, greche e belghe tra i 20 e i 40 anni. Gli esperimenti messi in atto avevano lo scopo di trovare un metodo di sterilizzazione efficace, ottenuto con metodi disumani e il più delle volte letali per le donne cavie degli esperimenti. Margita Neumann e Chopfenberg Chana hanno testimoniato che venivano praticate loro delle iniezioni nella pancia o nel basso ventre con siringhe dai lunghi aghi. Dopo l’iniezione venivano colte da dolori lancinanti che le facevano urlare, mentre qualcuno le teneva ferme e cercava di tappare loro la bocca. Dopo un anno, era stata trovata la giusta soluzione di farmaci per ottenere la sterilizzazione delle donne ritenuta efficace. All’avvicinarsi dell’Armata Rossa, Clauberg scappò nel campo di Ravensbrück per continuare i suoi esperimenti, poi si diede definitivamente alla fuga con la rotta dell’esercito tedesco. Mentre tentava di raggiungere Himmler, venne catturato dall’esercito alleato ai confini della Danimarca; consegnato ai sovietici, venne processato e condannato a 25 anni in un gulag. Tuttavia, nel settembre 1955, beneficiò dell’accordo Adenaur-Bulganin che stabiliva anche il rimpatrio degli ultimi prigionieri di guerra ancora reclusi nei campi di lavoro sovietici. Venne pertanto trasferito nel campo di Friedland da dove divenne poi un uomo libero. In tutta la vicenda non aveva mai utilizzato il suo vero nome e questo gli permise di credere di avere ormai lasciato alle spalle il suo passato di crudele sperimentatore di dolore e morte. Nel preparare i documenti per aprire un proprio centro clinico, Clauberg utilizzò il suo vero nome per ritornare a praticare come ginecologo. Nel novembre 1955, il Consiglio Centrale Ebraico lo denunciò alle autorità tedesche per crimini di guerra. Di nuovo arrestato, poco prima dell’inizio del processo, nell’agosto del 1957, Clauberg morì per un attacco cardiaco. Solo nel 2010, in una casa vicina al campo di Auschwitz, sono stati ritrovati oltre cento ferri chirurgici e ginecologici, forse proprio quelli utilizzati nel campo di sterminio da Clauberg per i suoi inenarrabili esperimenti sulle donne.



*Comm. Alessia Biasiolo professoressa, membro, 
associata al Centro Studi sul Valore Militare CESVAM


giovedì 29 novembre 2018

Terza Età Cesena. Il tema del razzismo

Carissimi
domani chiuderemo il mese di novembre, ricco di appuntamenti e di occasioni per incontrare relatori che già abbiamo ospitato all’UTE ed altri che hanno partecipato per la prima volta. Li ringraziamo tutti e ci apprestiamo all’ultimo tratto di cammino del 2018, quello che ci condurrà al Natale e alla necessaria pausa. Con la tristezza inevitabile di questi giorni di novembre segnati dalla scomparsa di Giovanni. Domani concluderemo una piccola raccolta di offerte che poi faremo avere a Suor Maria Chiara Mondardini e all’attività dell’Istituto della Sacra Famiglia che si svolge in Via Ancona, nella nostra città.

Iniziamo ad affrontare, nel solco del tema generale, quello del razzismo vero che, in Italia, vide la consacrazione a norma di legge nel 1938. Nel programma avremo modo di affrontare ancora i rapporti con gli Ebrei e le vicende secolari delle persecuzioni sofferte.
Di particolare interesse, quindi, la ricerca che illustrerà domani

30 NOVEMBRE - VENERDÌ (Sala M. Fantini) Via Renato Serra 2/B – ore 15,30
Dr. Giancarlo Cerasoli (Medico):“Medici ebrei a Cesena e Forlì nel 1938”


MATERIALI:
·      Università della Terza Età: ben pensare per vivere meglio – uno scritto di Giovanni Maroni del 2006.
·      Copia del libretto Gli Ebrei e la zona grigia, curato da Vittorio Belli
·      La registrazione vocale della conferenza dello scorso 23 novembre del prof. Mario Alai (Docente di Filosofia Teoretica, Università di Urbino) “Confronto e dialogo: essenziali in scienza e filosofia”, - PER LE REGISTRAZIONI VOCALI:Nel caso di avviso “Impossibile riprodurre questo file audio con il tuo browser” CLICCARE sul BOTTONE “SCARICA”(quello con una freccia rivolta verso il basso e con un trattino sotto la punta della freccia), quindi aprire tranquillamente il file scaricato.
·      Le slides utilizzate dal prof. Mario Alai
·      La traccia della conferenza di Maria Assunta Biondi su “La donna nei proverbi romagnoli” in programma venerdì 7 dicembre.
·      Un contributo di Neodemos, relativo al fenomeno migratorio, con dati aggiornati e interessanti


SUCCEDE A CESENA (e in Regione):
·           30 novembre – conferenza di Patrizia Caraffi Rappresentazioni del giardino nella letteratura medievale romanza
·           dal 22 novembre al 13 dicembre a Ravenna, ciclo di 4 conferenze a Casa Traversari, Via San Vitale 30: “La pirateria in Adriatico. Greci, Etruschi e Vandali”
·           Domenica 2 dicembre 2018 – a Forlì - ultimo giorno di apertura al pubblico della mostra Tullo Golfarelli scultore a Forlì e le terrecotte della Raccolta Piancastelli allestita nella sala delle esposizioni temporanee in Palazzo Romagnoli a Forlì, si terrà alle ore 16,00 la presentazione del libro Tullo Golfarelli (1852-1928) edito da Edizioni Minerva di Bologna. Da non perdere per chi avesse mancato la conferenza di Silvia Bartoli lo scorso anno –in anteprima- all’UTE e poi la replica nella bella cornice di Cesenatico, a fine luglio 2018
·           Dal 2 dicembre al 13 gennaio – a Cesenatico – al Museo della Marineria: Mostra su Leonardo da Vinci al Porto Cesenatico (iniziative per i 500 anni della morte)
·           Sabato 15 dicembre ore 16,30 – Bertinoro, organizzata dall’Accademia dei Benigni, conferenza di Giancarlo Cerasoli e Pier Paolo Magalotti su “Mal di Zolfo”, importante pagina nella storia affascinante delle miniere di zolfo del cesenate


Con un semplice "click" nel collegamento sottostante potrete aprire i vari contributi.

giovedì 1 novembre 2018

Una Iniziativa del Istituto del Nastro Azzurro


MASTER DI I LIVELLO
IN
STORIA MILITARE CONTEMPORANEA 1796-1960
(1500 h – 60 CFU)
Anno Accademico 2018/2019
I edizione – I sessione


ART. 1ATTIVAZIONE
L’università degli studi Niccolò Cusano – Telematica Roma, in partnership con l’Istituto del Nastro Azzurro e il CeSVaM (Centro Studi sul Valore Militare) propone il master di I livello in “Storia Militare Contemporanea 1796-1960” afferente alla facoltà di Scienze Politiche per l’anno accademico 2018/2019 della durata di 1500 ore per 60 CFU complessivi.
Agli iscritti che avranno superato le eventuali prove di verifica intermedia e la prova finale verrà rilasciato il diploma di master di I livello in “Storia Militare e Contemporanea 1796-1960”.
Art. 2 – OBIETTIVI
Il master si rivolge prevalentemente alle seguenti categorie:
¾    Appartenenti alle forze armate (Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri);
¾    Appartenenti alle Forze dell’ordine;
¾    Insegnanti di scuola media superiore;
¾    Funzionari pubblici;
¾    Ricercatori, studiosi e cultori di materie storiche;
¾    Laureati in materie umanistiche e giuridiche;
¾    Soci del Nastro Azzurro, dell’UNUCI e delle associazioni combattentistiche ed arma.
Il master si propone di fornire ai partecipanti le conoscenze riguardanti un approccio interdisciplinare alla interpretazione e alla ricostruzione scientifica di un evento militare.

ART.3 - DESTINATARI E AMMISSIONE
Per l’iscrizione al Master è richiesto il possesso di almeno uno dei seguenti titoli:
1) laurea conseguita secondo gli ordinamenti didattici precedenti il decreto
ministeriale 3 novembre 1999 n. 509;
2) lauree ai sensi del D.M. 509/99 e ai sensi del D.M. 270/2004;
3) lauree specialistiche ai sensi del D.M. 509/99 e lauree magistrali ai sensi del D.M.
270/2004;
I candidati in possesso di titolo di studio straniero non preventivamente dichiarato equipollente da parte di una autorità accademica italiana, potranno chiedere al Comitato Scientifico il riconoscimento del titolo ai soli limitati fini dell’iscrizione al Master. Il titolo di studio straniero dovrà essere corredato da traduzione ufficiale in lingua italiana, legalizzazione e dichiarazione di valore a cura delle Rappresentanze diplomatiche italiane nel Paese in cui il titolo è stato conseguito.
I candidati sono ammessi con riserva previo accertamento dei requisiti previsti dal bando.
I titoli di ammissione devono essere posseduti alla data di scadenza del termine utile per la presentazione per le domande di ammissione.
L’iscrizione al Master è incompatibile con altre iscrizioni a Corsi di laurea, master, Scuole di specializzazione e Dottorati.

Art. 4 – DURATA, ORGANIZZAZIONE DIDATTICA, VERIFICHE E PROVA FINALE
Il Master ha durata annuale pari a 1500 ore di impegno complessivo per il corsista, corrispondenti         a 60 cfu.
Il Master si svolgerà in modalità  e-learning con piattaforma accessibile 24 h\24h.
 Il Master è articolato in :
-          lezioni video e materiale fad appositamente predisposto;
-          eventuali test di verifica di autoapprendimento
Tutti coloro che risulteranno  regolarmente iscritti al Master dovranno sostenere un esame finale che accerti il conseguimento degli obiettivi proposti presso la sede dell’Università sita in Roma – Via Don Carlo Gnocchi 3.
I lavori finali dei corsisti più meritevoli previa segnalazione della Commissione d’Esame, saranno pubblicati, dopo accurata revisione editoriale, sulla rivista trimestrale “Quaderni del Nastro Azzurro”.
Per ogni sessione di tesi il corsista o i corsisti che si classificheranno con votazione massima riceveranno dalla Presidenza del Nastro Azzurro un attestato di benemerenza.
Art. 5 - ORDINAMENTO DIDATTICO

Il percorso del Master prevede i seguenti insegnamenti così articolati:

Storia del Risorgimento, Storia Moderna, Storia Contemporanea, Storiografia, Geografia Storica e Militare, Storia delle Dottrine ed Ordinamenti Militari, Logistica ed Armamenti, Scienze Strategiche, che verranno per il seguente anno accademico articolati nel seguente ordinamento

IL METODO STORICO (PARTE PRIMA)
ORE
Lo storico: - la scelta dello storico
                    - il tempo storico
                    -  i limiti dello storico
20h
Gli uomini e la storia: comprendere ed interpretare il presente mediante il passato
20h
L’osservazione storica: - il punto di vista storico
                                         - le testimonianze
                                         -le tecniche di trasmissione delle       
                                           testimonianze

20h
La Storiografia del’ 900: - i primi 50 anni del secolo XX
                                           - i successivi 50 anni
                                           - gli inizi del XXI secolo

20h
Considerazioni teoretiche:
1.       L’esperienza delle “Annales”
2.       Hobsbaun: due secoli, uno lungo e l’altro breve
3.       Hegel: storia dialettica cultura
4.       Benedetto Croce
5.       Federico Chabot e il metodo storico
6.       Huizinga e Meineche
7.       Max Weber
8.       Francois Furet e l’idea comunista
9.       La cultura del secondo Reich
10.    Ideologismi e totalirismi
11.    Il revisionismo storico
12.    Il negazionismo storico
13.    Nolte e la crisi dei regimi liberali
100h
Storia e Scienze Sociali: - Storia e società
                                            - La storia economica e sociale
                                            - Dati storici e rilevanza scientifica

20h
Per un totale di 200 ore e 8 CFU


Testo di Riferimento. Sinossi proposte dalla Cattedra.
IL METODO STORICO (PARTE SECONDA)

Ricostruzione di un avvenimento militare:
1.      La teoria:
                             -      la storia quale conoscenza
-          Le fonti storiche
-          La partizione della storia
-          Relazione tra storia e storiografia
-          Storia militare
     2. Tecnica procedurale:
                             -      partizione metodologica
                                   -      operazioni preliminari
                                    -     ricerca e raccolta di
                                            materiali di studio
                                    -   critica e confronti
                                    -    sintesi
                                   -      modi di esposizione
120h
La Guerra Classica:
-          Le origine del conflitto
-          I belligeranti
-          La situazione generale
-          La situazione particolare
-          Tempi e modi degli avvenimenti
20h
La guerra asimmetrica:
-          La situazione di partenza delle parti in conflitto
-          Origine del conflitto
-          La situazione iniziale
-          Tempi e modi degli avvenimenti

20h
Le operazioni di supporto alla pace:
-          Situazione generale
-          Origine dell’intervento
-          La situazione iniziale
-          Avvenimenti di PSO

20h
Considerazioni:
-          Schema di elaborazione
-          Presentazione dell’avvenimento ricostruito
20h
Per un totale di 200 ore e 8 CFU


Testo di Riferimento. Sinossi proposte dalla Cattedra.
GEOPOLOTICA PER IMMAGINE

Carta Geografica tra arte e politica:
-          Carte come logo
-          Carte per l’indipendenza
-          Carte satiriche
-          Carte per l’odio
-          Carte aeree
10h
Le Carte Geopolitiche:
-          Finalità e caratteri
-          Le prime carte geopolitiche
-          La geografia fatta con i se
-          Protagonisti e prodotti
10h
Carte per il totalitarismo:
-          Come nasce un genere cartografico
-          La cartografia nazista
-          Cartografia del Duce
-          Il ripudio della geopolitica nel secondi dopo guerra
-          Cartografia del mondo comunista
-          Come si autorappresenta l’occidente
10h
Carte di Guerra:
-          Carte per incitare alla guerra
-          Carte per fare la guerra
-          Carte per raccontare la guerra
10h
L’attualità in carte
10h
Per un totale di 50 ore e 2 CFU


Testo di Riferimento. Sinossi proposte dalla Cattedra.
GEOGRAFIA MILITARE

Descrizione e spiegazione della geografia del confine terrestre dell’Italia secondo i criteri militari. Solo la parte di questo confine riservando per i futuro la descrizione dell’Appenino per l’Italia e delle Isole; ed in un eventuale secondo momento la descrizione dell’Europa e degli altri continenti con particolare riguardo alle aree di crisi

La Geografia Militare. Concetto e definizione
-          La Geografia Militare Italiana. Partizione
-          I Terreni del Sistema Alpino
-          Le Grandi Suddivisioni del sistema alpino
10h
La Frontiera Italo-Francese
-          L’ostacolo:
. il confine,
.il versante italiano,
.il versante francese
-          Le zone di facilitazione
-          Le vie di penetrazione
-          Gli arroccamenti
-          Considerazioni conclusive

10h
La Frontiera Italo-Svizzera
-          L’ostacolo:
. il confine,
.il versante italiano,
.il versante svizzero
-          Le zone di facilitazione
-          Le vie di penetrazione
-          Gli arroccamenti
-          Considerazioni conclusive

10h
La Frontiera Italo-Austriaca
-          L’ostacolo:
. il confine,
.il versante italiano,
.il versante austriaco
-          Le zone di facilitazione
-          Le vie di penetrazione
-          Gli arroccamenti
-          Considerazioni conclusive

10h
La Frontiera Italo-Slovena-Croata (ex Jugoslavia)
-          L’ostacolo:
. il confine,
.il versante italiano,
.il versante sloveno
. il versant
-          Le zone di facilitazione
-          Le vie di penetrazione
-          Gli arroccamenti
-          Considerazioni conclusive
10h
Per un totale di 50h e 2 CFU


Testo di Riferimento. Sinossi proposte dalla Cattedra.

NAPOLEONE : L’ARTE DELLA GUERRA

La Campagna d’Italia 1796-1997:
-          Livello politico
-          Livello strategico
-          Livello tattico
10h
I fondamenti del sistema napoleonico
10h
Le innovazioni napoleoniche:
-          Nell’organizzazione dell’esercito
-          Nella strategia
10h
Stratagemmi e cannoni
10h
La battaglia perfetta: Austerlitz
10h
Per un totale di 50 ore e 2 CFU

BENEDETTO CROCE E LA RIVOLUZIONE NAPOLETANA DEL 1799

I Giacobini prima del 1799
-          La società patriottica
-          Ritratti di partecipanti
10h
La repubblica napoletana
10h
Eleonora De Fonseca Pimental
10h
La reazione e la prima idea dell’unità italiana
10h
Il punto di vista di Benedetto Croce
10h
Per un totale di 50 ore e 2 CFU

Storia militare del Risorgimento  1796 - 1870

L’Italia nel periodo napoleonico 1796 – 1815
- Gli Italiani nelle guerre Napoleoniche
- La insorgenza in Italia
- La Battaglia di Tolentino
- La Restaurazione ed il retaggio dello spirito Napoleonico
20h
L’Italia semplice espressione geografica 1815 – 1848
-          La rivoluzione nel Regno delle Due Sicilie
-          La Rivoluzione nel Regno di Sardegna
-          La Rivoluzione nell’Italia centrale. Esuli Italiani in Spagna e Grecia
-          Il decennio dello sconforto

20h
La Prima Guerra di Indipendenza 1848-1849
-          Le operazioni del 1848
-          Le operazioni del 1849
-          Dalla liberazione della Lombardia alle Dieci Giornate di Brescia
-          La guerra popolare nel veneto e la difesa di Venezia
-          La  difesa della Repubblica Romana
20h
Il decennio di preparazione 1849 – 1859
-          La situazione nel Regno delle Due Sicilie
-          La situazione nello stato Pontificio
-          Il moto milanese del 6 febbraio 1853
-          I Teorici militari del decennio
-          Carlo Pisacane e la spedizione del 1857
20h
La Seconda Guerra di Indipendenza e la Spedizione dei Mille 1859-1860
-          Le operazioni del 1859
-          La spedizione dei Mille
-          La spedizione nelle Marche e nell’Umbria
-          Teano e la liberazione del Mezzogiono
20h
La Terza guerra di Indipendenza 1866 e la Presa di Roma
-          Dall’Esercito sardo all’Esercito Italiano. Manfredo Fanti
-          La convenzione di settembre. Firenze capitale d’Italia 1865
-          Le operazioni del 1866: Custoza, Lissa Bezzecca e Sedowa 1866
-          Mentana 1867
-          La Presa di Roma 1870
20h



Per un totale di 100 ore e 4 CFU

Testo Base: Piero Pieri Storia militare del Risorgimento, varie edizioni
L’Esercito dell’Italia Umbertina. 1870 - 1914

La politica Militare Italiana ed i suoi condizionamenti.
10h
Le riforme del 1871-1873 la base dell’Esercito
-          L’opera riformatrice di Ricotti Magnani. Il modello Prussiano
-          Il Reclutamento; la mobilitazione, la copertura, la radunata
-          L’amministrazione centrale; lo Stato Maggiore dell’Esercito
-          L’Ordinamento tattico
-          La Formazione di pace
15h
Esercito e Politica da Porta Pia alla Triplice Alleanza
-          Il nuovo corso della storia
-          Gli insegnamenti politico-strategici  e tecnico-militari della guerra franco prussiana
-          L’inserimento della Germania e dell’Italia nella politica europea
-          La situazione politica interna dell’Italia
-          La presa di coscienza per un rinnovo dello sviluppo del pensiero e della cultura militare
-          Le difficoltà economiche e le disponibilità finanziarie
-          Le altre difficoltà di sviluppo dell’Esercito


10h
I Piani di Guerra contro l’Austria dal 1866 alla Prima Guerra Mondiale
-          Il Piano Ricotti-Magnani
-          Il Piano Cosenz
-          Il Piano Saletta
-          Il Piano Pollio
-          Il Piano Cadorna
-          La sistemazione difensiva della frontiera nord-est
-           
15h
Le Guerre Coloniali: da Assab ad Adua
-          Dottrine d’impiego ed ordinamento tattico
-          Confronto con le dottrine europee
-          Nuove caratteristiche della normativa dell’esercito
-          I regolamenti di tecnica di impiego
-          La dottrina tattica del Cosenz
-          Il regolamento di servizio in guerra
-          Le campagne coloniali.
. Dogali
. La penetrazione dalla costa verso l’interno
. Adua
15h
L’Esercito del periodo giolittiano 1900-1914
-          Lineamenti generali
-          Norme generali per l’impiego tattico delle Grandi Unità in Guerra (1903)
-          Norme generali per l’impiego tattico delle Grandi Untà in Guerra (1910 e 1913)
-          L’Esplorazione, la sicurezza, l’inseguimento e la ritirata
-          L’azione offensiva nella battaglia di incontro
-          L’azione difensiva nella battaglia di incontro
-          L’azione offensiva nella battaglia preparata
-          L’azione difensiva nella battaglia preparata
-          Considerazioni
10h
La campagna di Libia 1911-1912
-          La situazione politica negli anni 1908-1915 ed il riamo dell’esercito
-          La situazione internazionale
-          La politica estera ed interna dell’Italia
-          La campagna di Libia:
. lineamenti
. operazioni
. conclusione

15h
L’Esercito alla vigilia della Grande Guerra-
-          Norme per il combattimento (1911-1913)
-          La fanteria e la cavalleria
-          L’artiglieria ed il genio
-          I Combattimenti di località
-          Le operazioni su terreni fortemente coperti e nei terreni boscosi
-          Le operazioni notturne
-          Le operazioni alpine
-          Considerazioni riassuntive sulla dottrina tattica rielaborata e riordinata dal Pollio
-          Norme riassuntive per l’azione tattica (1914) e attacco frontale e ammaestramento tattico del Cadorna
-          Considerazioni conclusive
10h


Per un totale di 100 ore e 4 CFU



Fonti: F. Stefani, La Storia della Dottrina degli Ordinamenti dell’Esercito Italiano, Roma, Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell’esercito, Ufficio Storico, 200o-2004 Sei Volumi

AA., VV, L’Esercito Italiano dall’Unità alla Grande Guerra (1861- 1918), Roma, Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell’esercito, Ufficio Storico, 200°-204
LA GRANDE GUERRA 1914 - 1918

Parte dottrinale
100h
-          La Nuova fisionomia della guerra
-          Analisi e considerazioni
-          La guerra di movimento
-          La guerra di logoramento
20h
-          I Fronti
-          Il Fronte occidentale
-          Il fronte Orientale
-          Il fronte balcanico
-          Il fronte italiano
-          Il fronte caucasico
-          Il fronte del medio oriente
-          Il fronte marittimo
20h
-          Generali e Gregari.
-          Generali e Gregari tedeschi
-          Generali e Gregari austriaci
-          Generali e Gregari francesi
-          Generali e Gregari britannici
-          Generali e Gregari italiani
-          Generali e Gregari russi
-          Generali e Gregari serbi
-          Generali e Gregari ottomani
-          Generali e Gregari e Inidoneità offensiva dello strumento
20h
-          Tattica e tecnica
-          Tattica dell’azione offensiva
-          Tecnica dell’azione offensiva
-          Tattica dell’azione difensiva
-          Tecnica dell’azione difensiva
-          Lo Stallo tattico
-          Il Superamento dello stallo tattico (1917) e la battaglia di canne (216 a.C.)
20h
-          Dottrina ed ordinamento
-          Il problema del personale
-          Le armi
-          I Mezzi
-          Le Grandi Unità
-          Le minori Unità
-          Le due fasi dell’evoluzione ordinativa dell’Esercito Italiano
20h
Parte descrittivo-interpretativa – Fronte Italiano
100h
La Campagna del 1915
-          Il primo sbalzo offensivo
-          L’offensiva d’estate (I e II Battaglia dell’Isonzo)
-          L’offensiva d’autunno (III e IV Battaglia dell’Isonzo)
-          Considerazioni sulla campagna del 1915
20h
La Campagna del 1916
-          L’offensiva austriaca nel Trentino
-          La V Battaglia dell’Isonzo
-          La battaglia di Gorizia (VI Battaglia dell’Isonzo)
-          Le spallate sul carso (VII, VIII e IX Battaglia dell’Isonzo)
-          Considerazioni sulla campagna del 1916
20h
La Campagna del 1917
-          La X Battaglia dell’Isonzo
-          La stasi operativa e l’IX Battaglia dell’Isonzo
-          Dall’Isonzo al Piave (XII Battaglia dell’Isonzo)
-          La Battaglia d’Arresto (Novembre 1917)
Considerazioni sulla campagna del 1917
20h
La Campagna del 1918
-          Diaz e la primavera di attesa
-          La battaglia del Solstizio
-          La Battaglia di Vittorio Veneto
-          Considerazioni sulla campagna del 1918
20h
Considerazioni conclusive
-          La condotta della guerra di cadorna
-          La condotta della guerra di Diaz
-          I rapporti con gli Alleati
-          Il mancato riconoscimento della Vittoria Italiana
20h
Per un totale di 200 ore e 8 CFU


Fonte: M. Montanari, Politica e Strategia in cento anni di Guerre Italiane, Roma, Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito, Ufficio Storico, 2000
Tra le due Guerre  1919 – 1939

Un ventennio di preparazione ed una conclusione amara.

Il Difficile dopoguerra
-          Politica e strategia tra le due guerre mondiali
-          L’evoluzione della dottrina e dell’ordinamento
10h
Gli ordinamenti predisposti tra le due guerre
-          Gli Ordinamenti dell’esercito Italiano dal 1918 al 1926
-          L’incertezza della situazione
-          L’Ordinamento Albricci
-          L’Ordinamento Bonomi
-          La Nazione Armata nei progetti Gasparotto e De Giorgio
-          L’Ordinamento Diaz
-          Lo sviluppo della regolamentazione dal 1918 al 1926
-          L’Ordinamento Mussolini
-          L’Ordinamento del 1934
-          La Divisione binaria
-          L’Ordinamento Pariani del 1938
-          L’Ordinamento del 1940
-          L’Ordine di Battaglia del Giugno 1940

10h
L’organizzazione militare della Nazione e la legislazione militare dal 1926 al 1940
-          Compito difensivo
-          Armamento e equipaggiamento
-          Provvedimenti per la mobilitazione civile e militare della nazione
-          Il modo di essere dell’esercito dal 1926 al 1940
._
10h
Evoluzione della Dottrina
-          La dottrina tattica dal 1935 al 1940
-          L’impiego della Divisione dal 1936 al 1938
-          La Fanteria italiana tra le due guerre mondiali
-          L’Impiego delle Unità carri tra le due guerre mondiali
-          L’Impiego della cavalleria tra le due guerre mondiali
-          L’impiego della artiglieria e del genio tra le due guerre mondiali
10h
L’Esercito Italiano alla prova della guerra
-          La fisionomia della guerra
-          Lo sperpero dei materiali
-          La guerra contro l’Etiopia
-          La guerra civile spagnola
-          L’invasione  dell’Albania 1939
-          Esausti alla prova principale.
10h
Per un totale di 50 ore e 2 CFU

La Seconda Guerra Mondiale 1940 - 1945

Parte I

La guerra dell’Italia fascista con l’Asse 1940 – 1943

Dottrine ed Ordinamento durante la seconda guerra mondiale
20h
Le campagne autonome italiane nella seconda guerra mondiale
20h
Le operazioni italo-tedesche
20h
Dalla caduta del fascismo all’armistizio
20h
Parte II

La Guerra di Liberazione  1943 – 1945

La Guerra di Liberazione, una guerra su cinque fronti

Il fronte del Sud
-          Il primo raggruppamento motorizzato. Montelungo
-          Il Corpo Italiano di Liberazione. Filottrano
-          I Gruppi di Combattimento.
20h
Il fronte del Nord. Il movimento Ribellistico
-          Il CLNAI  e l’organizzazione militare
-          Le formazioni ribellistiche:
. Autonome, garibaldine, di giustizia e libertà, cattoliche, liberali, matteotti, monarchiche


20h
Il fronte della Resistenza dei Militari Italiani all’Estero
-          La resistenza dei militari italiani in:
. Jugoslavia
. Corsica
. Albania
. Grecia e Cefalonia e Lero
. Jugoslavia
. Montenegro
30h
Il fronte del No. Gli Internati Militari Italiani
-          Internati Militari in:
. Germania
. Svizzera
.Turchia
20h
Il fronte della Prigionia
-          Prigionieri di guerra, ed internati in
. Grecia
. Francia
. Gran Bretagna e Colonie
. Stati Uniti
. Unione Sovietica
. Paesi delle Nazioni Unite.
30h
Per un totale di 200 ore e 8 CFU


LOGISTICA ED EQUIPAGGIAMENTI
50h
La logistica italiana nelle due guerre mondiali 1914 – 1945

La Logistica italiana nella prima guerra mondiale 1914 – 1918
La Logistica tra guerra di movimento e guerra di trincea (1915-1918)
-          Vicende della direzione politico-strategica e suoi riflessi sulla logistica di produzione e distribuzione
-          Caratteri generali della organizzazione logistica  del funzionamento dei Servizi nelle varie fasi della guerra
-          Evoluzione dei Servizi:
Sanità; veterinario; commissariato; materiale di artiglieria; materiali del genio; postale; telefonico e telegrafico; radiotelegrafico; trasporti e tappa; manutenzione stradale; amministrazione.
I Nuovi Servizi:
idrico; onoranze caduti in guerra; antigas.

10h
La logistica tra le due guerre (I)
-          Gli ammaestramenti della prima guerra mondiale
-          La nuova regolamentazione logistica del 1924
-          La regolamentazione logistica del 1932
-          L’organizzazione territoriale dei singoli servizi negli anni venti
10h
La logistica tra le due guerre (II)
-          La logistica dalla guerra di movimento alla guerra di rapido corso
-          La logistica nella guerra d’Etiopia
-          La logistica nella guerra di Spagna
-          La logistica nella invasione dell’Albania

10h
La Logistica nella Seconda Guerra Mondiale (1940- 1943) (I)
-          La preparazione logistica dell’Esercito nel giugno 1940: lacune e problemi
-          Formazioni di guerra e dotazioni dei principali servizi logistici nel giugno 1940
-          L’organizzazione della Nazione per la guerra
-          La logistica verso il collasso: caratteri salienti del periodo
-          Giugno 1940 settembre 1943
-          Lineamenti dell’organizzazione logistica realizzata.

10h
La Logistica nella Seconda Guerra Mondiale (1943-1945) (II)
-          Principali risvolti logistici delle:
-          Operazioni sulle Alpi occidentali
-          Operazioni contro la Grecia
-          Operazioni in Africa Settentrionale
-          Operazioni in Russia 1941- 1942
-          Operazioni della Guerra di Liberazione
-          Conclusioni: logistica della sconfitta o sconfitta logistica?
10h
Per un totale di 50 ore e 2 CFU


F. Botti, La Logistica dell’Esercito Italiano 1831 – 1981, Roma, Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito, Ufficio Storico,  1995,  sei Volumi 
Il Secondo Dopoguerra 1945 -1962

L’eredità della Seconda Guerra Mondiale
-          Gli errori strategici del tripartito
-          Guerra mondiale guerra totale
-          Principali fattoti che influirono sulla strategia
-          L’offensiva e la difensiva in campo strategico e tattico
-          Il ritorno all’era degli imperi
-          Il Bipolarismo politico
-          Il processo di decolonizzazone
10h
Inizio dell’Era Nucleare
-          L’O.N.U.
-          Politica strategica sovietica dal 1945 al 1960
-          Politica strategica americana dal 19145 al 1960
-          L’Europa Occidentale
-          Le principali operazioni dal 1945- al 1962
-          Quindici anni di logica della guerra
10h
La strategia dell’Era Nucleare
-          La strategia della risposta massiccia
-          La credibilità della risposta massiccia
-          La strategia della risposta flessibile
-          La situazione di stallo della strategia militare
-          La visione del nuovo ambiente operativo
-          Le armi spaziali
10h
L’Esercito nell’immediato dopoguerra. La Ricostruzione e la Ripresa
L’Esigenza Somalia  e l’Emergenza Trieste.
-          La Repubblica, il Trattato di Pace e la Costituzione
-          La colpevolizzazione:
-          L’Esercito di transizione
-          L’Esercito del trattato di pace
-          La ripresa del dibattito culturale
-          La nuova regolamentazione
-          L’adesione alla NATO
-          Il Corpo di sicurezza in Somalia
-          La questione di Trieste e l’esigenza “T”
-          La gravissima crisi degli inizi della seconda metà degli anni ottanta
-          La fine di un ciclo
10h
Il primo ridimensionamento delle forze
-          L’avvento dell’arma atomica tattica
-          Incoerenza tra politica estera e politica militare
-          I principali quesiti posti dall’arma atomica tattica
-          La serie dottrinare 600
-          Le risposte concettuali italiane all’avvento dell’arma atomica tattica
-          Ordinamento dello Stato Maggiore dell’Esercito dal 1950 al 1975
-          Considerazioni conclusive

10h
Per un totale di 50 ore e 2 CFU

Per un totale complessivo di 1500 ore e 60 CFU


Art. 6 - DOMANDA DI ISCRIZIONE

Insieme alla domanda di iscrizione, redatta secondo apposito modello e scaricabile dal sito www.unicusano.it, i candidati, pena l’esclusione dall’ammissione, dovranno produrre i seguenti documenti:

  • dichiarazione sostitutiva di certificazione (ai sensi del D.P.R. del 28 dicembre 2000 n. 445 art. 46) dei titoli di studio posseduti;
  • copia di un documento di identità personale in corso di validità;
  • copia del bonifico della prima rata;
  • copia del Codice Fiscale;
  • marca da bollo da € 16,00.
  • tesserino di servizio  o autodichiarazione se aventi diritto ad agevolazione economica


I cittadini non comunitari residenti all’estero potranno presentare la domanda tramite le Rappresentanze diplomatiche italiane competenti per territorio che, a loro volta, le provvederanno ad inviarle all’Università allegando il titolo di studio straniero corredato di traduzione ufficiale in lingua italiana, legalizzazione e dichiarazione di valore.

Oltre alla suddetta documentazione, i cittadini non comunitari residenti all’estero, dovranno presentare alla Segreteria Generale il permesso di soggiorno rilasciato dalla Questura in unica soluzione per il periodo di almeno un anno; i cittadini non comunitari residenti in Italia dovranno presentare il permesso di soggiorno rilasciato per uno dei motivi indicati al’articolo 39, quinto comma, del D.L.vo n. 286 del 25.7.1998 (ossia per lavoro autonomo,lavoro subordinato,  per motivi familiari, per asilo politico, per asilo umanitario, o per motivi religiosi).

Tale documentazione dovrà essere presentata personalmente o inviata a mezzo raccomandata A.R. (farà fede il timbro postale dell’ufficio accettante), al seguente indirizzo:

Università degli Studi Niccolò Cusano- Telematica Roma
 Segreteria Generale Master
 Via don Carlo Gnocchi, 3
00166 Roma.

Il termine ultimo per la raccolta delle iscrizioni è il 30 novembre 2018 (salvo eventuali proroghe).

Art. 7 - QUOTA DI ISCRIZIONE
Il costo annuo del Master è di € 1.500,00 (millecinquecento/00), la quota verrà versata in quattro rate di pari importo (€ 750,00 ciascuna) da corrispondersi secondo la scadenza che sarà indicata dalla Segreteria Master successivamente alla chiusura delle iscrizioni.

Art. 8 –  SCONTI E AGEVOLAZIONI
E’ prevista una quota d’iscrizione ridotta, pari a € 1.100,00 (millecento/00) per le seguenti categorie:
-          Laureati Unicusano
-          Militari
-          Insegnanti
-          Funzionari pubblici
-          Forze dell’Ordine
-        Soci del Nastro Azzurro e dell’UNUCI
Il versamento della quota d’iscrizione, suddiviso in quattro rate mensili  (ciascuna da € 275,00 (duecentosettantacinque/00) dovrà essere versata secondo la modalità descritta all’art. 7.
Per poter usufruire della suddetta agevolazione è necessario allegare alla domanda d’iscrizione opportuna certificazione/autocertificazione attestante l’appartenenza alla categoria beneficiaria dell’agevolazione economica
Art.  9 - SCADENZE
- Il termine ultimo per la raccolta delle iscrizioni è il  30 novembre 2018, salvo eventuali proroghe.
Art. 10 – COMMISSIONE D’ESAME
Il Coordinatore del Corso è nominato dal Comitato Tecnico Organizzatore e allo stesso è demandata la nomina della Commissione d’esame finale che sarà composta da 5 componenti e potrà operare validamente con la presenza di almeno tre Commissari



informazioni: www.unicusano.it/master
                         centrostuducesvam@istitutonastroazzurro.org