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lunedì 29 aprile 2013

Il Kugel Erlass - Il Decreto Pallottola

Crimini di Guerra. 

L’Ordine Kugel-Erclass è una direttiva criminale del vertice tedesco e del regime nazionalsocialista, tra le tante altre, consistenze nella eliminazione diretta ed immediata di prigionieri che avevano tentato la fuga mediante un colpo alla nuca, o se numerosi, tramite le camere a gas.
In particolare l’ordine Kugel-ERlass applicato anche agli Internati Militari Italiani, precisava che  tuti gli ufficiali italiani e sottufficiali e truppa catturati nuovamente in seguito ad una fuga dovevano essere consegnati al Capo della polizia di pubblica sicurezza o del Servizio di Sicurezza delle SS per essere avviati al campo di concentramento di Mauthhausen e qui dovevano essere eliminati con un colpo alla nuca esploso da un impianto speciale o tramite le camere a gas. L’ordine era esteso a tutti i prigionieri di guerra, ad eccezione di britannici ed americani. Si precisava che queste disposizioni non dovevano essere rese note ufficialmente e gli altri prigionieri non dovevano sapere la fine riservata al loro compagno ripreso dopo  la fuga. Questa disposizione ebbe per conseguenza che i tedeschi scientamente ingannarono le organizazioni internazionali di assistenza ai prigionieri. Infatti i militari nuovamente catturati dovevano essere segnalati come “fuggiti e non ripresi”  sia la Centro Informazioni della Wehmarmacht  (Wehrmachtauskunftsstelle) sia ai rappresentati della Potenza protettrice che per gli Internati Militari Italiani era la R.S.I. con tutto quello che stava a significare, e della croce Rossa Internazionale e a tutti gli Uffici ed Organizzazioni che avessero chiesto notizie.

Al processo di Norimberga vi fu un ampio scontro su chi avesse dato questo ordine criminale che violava non solo il diritto-dovere del prigioniero alla fuga, ma anche lo stesso spirito della Convenzione di Ginevra del 1929, oltre ad evidenti motivi morali ed etici oltre che umanitari. Sotto il profilo meramente formale sembra che la responsabilità di tale ordine sia da far risalire al Comando Supremo della Werhmacht, ma la questione è molto controversa. La Werhmacht era a conoscenza di questo ordine e tutti i suoi orgoni interessati lo applicava in modo sistematica; quindi la responsabilità è accertata. A Norimberga questa responsabilità fu negata da tutti gli imputati accusati di crimini di guerra. Durante il processo si voleva dimostrare la parte avuta dagli imputati nei crimini di guerra e quindi la questione era di importanza fondamentale. Uccidere sistematicamente prigionieri ripresi dopo la fuga è un crimine di guerra. Il Feldmaresciallo Keitel sostenne che non ricevette mai quell’ordine da parte del Reichfuhrer-SS Himmler. Può anche ipotizzarsi che l’ordine lo diede a voce direttamente Hilter ad Himmler. Ma l’esame della documentazione disponibile rileva che i vari comandi dei campi ricevettero ordini specifici che, ai fini della tutela del segreto, consegnassero nei fuggitivi ripresi all’ufficio della Polizia di Stato competente per territorio (che li avrebbe giustiziati) e non inviati a Mauthausen.

L’Ordine “Kuegl-Erlass“ fu applicao anche agli Internati Militari Italiani.
Occorre premettere che, per quei Italiani  che si erano sottratti alla cattura durante le operazioni tedesche del settembre 1943  o che non si erano presentati alle varie chiamate alle armi non furono considerati ne disertori ne prigionieri in fuga, bensì come obiettori di coscienza. E come tutti coloro che non volevano prestare servizio militare dall’agosto 1944 non vennero giudicati dai tribunali tedeschi ed italiani, mettendoli a disposizione del Plenipotenziario generale per la mano d’opera e utilizzati ai fini della economia bellica tedesca. Questo rileva ancora una volta la grande inconcruenza dei Nazisti, incapaci di essere coerenti con i loro fini: disperatamente a corto di uomini sia come combattenti che come impiego nella produzione bellica, adottavano misure di sterminio privandosi di uomini utilissimi ed indispensabili.

Nonostante le confutazioni di Keitel volte a negare il fatto che questo ordine pallottola non era di sua responsabilità, interessante è una disposizione del Comando della VI regione Militare in cui si parlava “expressis verbis”degli internati militari italiani come vittime potenziali. Vi si leggeva  in tutta chiarezza  che gli internati militari ed i prigionieri di guerra di pressochè tutte le nazioni in determinate condizioni dovevano essere consegnati alla Polizia Segreta di Stato dopo averli privati arbitrariamente dello “status” di prigionieri di guerra. Ciò significava che la Wehrmacht consegnava i prigionieri ad una organizzazione specializzata in tortura ed assassinio.

Non è possibili stabilire quanti Internati Militari Italiani abbiano trovato la morte a Mauthausen a seguito del decreto “Kugel-Erclass”. E’ importante notare, invece, che questo decreto criminale è stato applicato anche contro gli Internati Militari e quindi è possibile stabilire che essi siano stati vittime an che di questa atrocità.