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mercoledì 10 gennaio 2018

Giorno della Memoria 2018: le iniziative del MEIS


In occasione del Giorno della Memoria 2018, il MEIS promuove una serie di incontri focalizzati sulla discriminazione e le persecuzioni subite dagli ebrei in Italia a seguito delle leggi razziali. Ecco il calendario degli appuntamenti:
  • 11 gennaio, ore 18.30 - MEISHOP (Via Piangipane, 81 - Ferrara)
Presentazione dello spettacolo multimediale “Con gli occhi degli ebrei italiani”, a cura di Giovanni Carrada e Simonetta Della Seta, alla presenza dei curatori
  • 18 gennaio, ore 19.00 - MEISHOP (Via Piangipane, 81 - Ferrara)
Presentazione del libro di Michele Sarfatti “Mussolini contro gli ebrei. Cronaca dell'elaborazione delle leggi del 1938” (Zamorani, 2017), alla presenza dell’autore
  • 22 gennaio, ore 15.30 - Università degli Studi di Ferrara, Facoltà di Giurisprudenza (Corso Ercole I d'Este, 37 - Ferrara)
Presentazione del libro di Liliana Picciotto “Salvarsi. Gli ebrei d’Italia sfuggiti alla Shoah. 1943-1945", una ricerca della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (Giulio Einaudi Editore, 2017), alla presenza dell’autrice.
Evento organizzato dall'Università degli Studi di Ferrara, in collaborazione con il MEIS, con l'Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara e con la Comunità Ebraica di Ferrara 
  • 23 gennaio, ore 18.00 - MEISHOP (Via Piangipane, 81 - Ferrara)
Presentazione del libro di Mirella Serri “Bambini in Fuga” (Longanesi, 2017), alla presenza dell’autrice
  • 25 gennaio, ore 21.00 - MEISHOP (Via Piangipane, 81 - Ferrara)
"Le leggi razziali del ’38 e lo sport": presentazione del libro di Adam Smulevich “Presidenti” (Giuntina, 2017), alla presenza dell’autore, e del libro di Matteo Marani “Dallo scudetto ad Auschwitz, vita e morte dell’allenatore Arpad Weisz” (Aliberti, 2007)
Per il programma completo delle iniziative organizzate dal Comitato Provinciale 27 gennaio, clicca qui.

giovedì 4 gennaio 2018

La Shoah in Italia.

In Italia, la persecuzione antiebraica si articolò in due fasi crescenti e tra loro tristemente collegate: prima prendendo a bersaglio i diritti degli ebrei, con la proclamazione delle leggi razziali del 1938, in pieno regime fascista, e poi colpendoli fisicamente con arresti, deportazioni e stragi per mano dei fascisti e dei tedeschi, che dopo l’8 settembre 1943 avevano occupato l’Italia centro-settentrionale. 
Nel 1938, l’introduzione delle leggi razziali fu un gravissimo atto di politica interna, varato dal Parlamento italiano al culmine di una forte campagna antisemita del regime fascista.

La persecuzione antiebraica fu fortemente voluta da Benito Mussolini e coinvolse l’intera società. Ebbe per oggetto, per la prima volta nella storia dell’Italia unita, una parte dei cittadini dello Stato, e li colpì con una violenza e una radicalità normative inedite. Partì non a caso dalle scuole, discriminando alunni e insegnanti, il cuore della società civile.

Dopo l’8 settembre 1943, l’Italia si trovò divisa nella zona controllata dagli Alleati e dal Regno d’Italia (regioni meridionali e insulari), dove nazisti e fascisti non poterono introdurre nuove misure antiebraiche, e nelle regioni nord-orientali, dove invece la persecuzione fu gestita in modo via via crescente sia dai fascisti che dagli occupanti tedeschi. Una politica che portò a braccare gli ebrei, vittime anche di numerose delazioni.
L’azione antisemita prese particolare impulso quando il Ministro dell’Interno dispose l’arresto e l’internamento di tutti gli ebrei in campi di concentramento, e il prelievo dei loro beni. La polizia tedesca deportò subito gli ebrei arrestati, ma ben presto la Repubblica Sociale Italiana allestì un campo nazionale di raccolta e transito a Fossoli (da dove partivano convogli periodici verso Auschwitz), quindi a Gries e nella Risiera di San Sabba.

Quasi 9.000 ebrei vennero arrestati nel territorio italiani, oltre 300 vennero uccisi nella penisola e gli altri deportati e sterminati nei campi nazisti.