L'ipotesi di una pianificazione per l'anno successivo può essere utile per una preparazione della Giornata della Memoria ha tutto tondo. Il messaggio che si deve preparare deve essere calibrato sui destinatari, ovvero i ragazzi delle scuole superiori. I concetti devono essere chiari e concisi in base a dei "capstone", che che possono essere individuati nei seguenti:
. L'Ideologia
. La legislazione razziale
. Le discriminazioni
. I Ghetti
. La Soluzione Finale
. I Campi
. I processi
. La Memoria
Per ogni "capstone" si deve dare la definizione del medesimo, la descrizione, alcuni esempi, e il commento finale.
Per evitare che il lavoro possa superare la soglia della sintesi ed essere appesantito, si rinvia per eventuali approfondimenti o ulteriore documentazione ai siti di riferimento o a questo blog.
Eventuale documento di pubblicazione, può avere questa struttura: Copertina, Titolo, Presentazione, Prefazione, Testo, Postfazione, Bibliografia di riferimento, Corredo Iconografico.
"Non più reticolati nel mondo" Lo studio dell' Internamento come strumento per contrastare la violenza e la violenza bellica, in ogni tipo di società del secolo breve e del secolo in corso.. Come base di studio per affrontare il problema delle migrazioni e dello spostamento di massa delle popolazioni. E' spazio di ricerca su questi temi del CESVAM - Istituto Nastro Azzurro ( Massimo Coltrinari) info:centrostudicescam@istitutonastroazzurro.org
Traduzione
Il presente blog è scritto in Italiano, lingua base. Chi desiderasse tradurre in un altra lingua, può avvalersi della opportunità della funzione di "Traduzione", che è riporta nella pagina in fondo al presente blog.
This blog is written in Italian, a language base. Those who wish to translate into another language, may use the opportunity of the function of "Translation", which is reported in the pages.
domenica 27 gennaio 2013
martedì 22 gennaio 2013
Materiali per la Giornata della Memoria
Nel quadro del progetto Storia in Laboratorio, che interessa varie scuole, in occasione della Giornata della Memoria, è stato distribuito agli insegnati vario materiale utile per una presentazione ampia di questo evento. Tra i libri è stato anche dato o segnalato il volume a cura di Walter Laquer, edizione italiana a cura di Alberto Cavaglion, Dizionario dell'Olocausto, Torino, Einaudi, 201, pag, 879.
Si riporta di seguito il Breve Glossario Minimo dell'Olocausto, inserito in questi materiali
Breve Glossario Minimo
Aktionen: i
rastrellamenti di ebrei per le strade del ghetto per poi deportarli nei campi
di concentramento e nei campi di sterminio
Auschluss:
l’annessione della Austra alla germania operata da Hitler nel marzo del 1938
Arbeit macht frei:
letteralmente “Il lavoro rende liberi” . Iscrizione sul cancello d’ingresso di
moltissimi campi di concentramento e di sterminio. La più nota è quella di
Auschwitz. Parata a dimostrazione della perfidia nazista
Aussweis: Passaporto,
lasciapassare. Senza, significava perdere la propria identità
Bibelforscher:
Letteralmente “Studiosi della Bibbia”. Antico nome che veniva dato ai testimoni
di Geova in Germania
Einsatzgruppen: Unità
indipendenti mobili create alla vigilia dell’invasione della Unione Sovietica
nel 1941 aventi il compito di sterminare i popoli inferiori (ebrei, gitani,
rom,) ed al tre categorie ritenute inferiori o pericolose (omosessuali) e i Commissari Politici del Partito Comunista
della URSS.
Hitlerjugend.
Letteralmente “Gioventù Hitleriana” .Organizzazione del Partito
Nazionalsocialista Tedesco. Vi era inquadrata tutta la gioventù tedesca sotto
il regime nazista.
Judenrat. (plurale
Judenrate). Consiglio ebraico nei Ghetti, nominato e tollerato dai Nazisti
Notte dei Cristalli: Nome
nazista ( in tedesco Kristallnacht) pe ri pogrom del 9 e 10 novembre 1938.
Disordini violenti antiebraici provocati dalle SA, che si attuarono, nella
ricorennza della cerimonia del colpo di stato del 9 novembre 1923 a Monaco non riuscito,
che si verificò come rappresaglia dopo che un giovane ebreo tedesco assassinò a
Parigi un diplomatico tedesco. Il progromsi attuò in tutta la Germania nello
spazio di una sola notte.
Shtadlanut: atto
delle comunità ebraiche quando, prive di rappresentanza politica, scelgono un
portavoce, lo shtadlan, capace di farsi sentire o negoziare con le autorità
Naziste
mercoledì 16 gennaio 2013
Siti in cui si possono trarre documentazione sullo sterminio nazista contro i cosiddetti popoli inferiori
Titolo del sito “Gli Einsatzgruppen”
Le “unita di sterminio” furono istituite prima della
invasione della URSS da parte della germania, allo scopo di sterminare gli
ebrei, i rom e i gitani in genere ed i commissari politici del Partito
Comunista Sovietico
In Inglese con fotografie
Titolo del
sito “The Ernest and Elisabeth Cassato memorial pages: Survivors of the
Holocaustus”
Sopravissuti. In Inglese con fotografie
Titolo del sito “Esposizioni delle immagini dell’Olocausto”
Sito Belga in lingua francese. Attenzione: fotografie
terrificanti
Titolo del sito “L’altra faccia del genocidio”
Il destino di centinaia di migliaia di vittime del genocidio
commesso dalle forze di occupazione naziste in Unione Sovietica. Articolo di
Philippe Burrin autore di Hitler et les Juifs: genèse d’un genocide, pubblicato
in Le Monde Diplomatique
Titolo del sito “Holocaust & Genocidi Studies”
Sito sui tanti genocidi (armeni,ebrei, ruandesi ecc.) In
Inglese. Numerosi links
Titolo del sito “Marzo-aprile 1943: la deprtazione degli
ebrei di Salonicco”
Titolo del sito “L’innegabile Olocausto”
Una vastissima raccolta di documenti, fotografie, lettere
ecc. Le operazioni dei Einsatzgruppen in Russia, lo sterminio di massa, gli
esperimenti medici. Un sito estremamente ricco di informazioni
per contatti: prigionia@libero.it
martedì 8 gennaio 2013
Racconto di guerra di Domenico Ferraro
Nel giugno del 1942, all’età di 20
anni, sono partito per il servizio militare; ho preso il treno alla stazione di
Sibari, in provincia di Cosenza, e sono arrivato alla caserma di Lecce.
Per via della guerra, (seconda guerra
mondiale), sono stato mandato, insieme al mio reggimento, in missione a
Patrasso, in Grecia. Da combattente ho attraversato il vasto territorio di
questo paese a piedi, dal 1942 al 1943, fino quando, raggiunto l’Armistizio il
6 o 7 di settembre del 1943, sono stato fatto prigioniero dai tedeschi e
condotto in Germania, con altri 4000 soldati circa di varie nazioni. Viaggiammo
su un treno di bestiame talmente sovraccarico da avere bisogno di due
locomotive per essere trainato. Il treno non attuò nessuna fermata durante il
lungo e infernale viaggio, ricordo che non riuscivamo nemmeno a muoverci e
l’odore all’interno del vagone era nauseabondo. Ci avevano detto che ci avrebbero
riportati in Italia, ma non fu così.
Quando giungemmo ai confini dell’Italia
un Sergente Maggiore della Sicilia si rese conto che il treno si stava
allontanando dal nostro Paese per dirigersi verso la Germania.
Arrivati in Germania, ad una stazione, il
treno si fermò, non so per quale motivo, forse per fare rifornimento, ricordo
soltanto che qualcuno ha cercato di fuggire e furono fucilati davanti ai nostri
occhi dalle sentinelle tedesche. Poi siamo ripartiti per arrivare infine a
destinazione: non ricordo il nome della
città dove siamo stati condotti, ma ho nitida l’immagine del campo che ci
attendeva, si chiamava il campo B.
La notte dormivamo nelle baracche di
legno, in lunghe camerate freddissime con una coperta sottile che doveva
servire a ripararci dal ghiaccio notturno: in molti si ammalarono di bronchite
perdendo la vita. La mattina venivamo svegliati dalle urla dei soldati tedeschi
e a stomaco vuoto venivamo portati nei campi di lavoro, dove restavamo per ore
sotto l’acqua e la minaccia dei fucili tedeschi. Questo per sei mesi circa.
Eravamo più di 4000 detenuti. Dopo 6 mesi fui trasferito insieme ad altri
detenuti, 10 italiani ed un’olandese, a Triebes, perché ritenuti più esperti
nel lavoro. Uno dei detenuti con cui sono stato trasferito si chiamava Ciardi
Ciardini, un toscano che abitava, in Italia, in via pistoiese nr.11, a Prato
vicino Firenze. A Triebes dormivamo a lineden strass nr. 6,
vicino all’ abitazione di una vedova: Irmergard Martin. A Triebes ci hanno fatto scavare un tunnel di 50-60 Km
di lunghezza, 5 mt di profondità e 3 di
larghezza, che andava da una fabbrica all’altra (la Brabbak); lavoravamo di
notte, in condizioni animalesche con pioggia, fango, freddo e fucili puntati
sempre addosso. La mia prigionia a Triebes è durata per due lunghissimi anni,
dove mi hanno fatto fare qualsiasi tipo di lavoro: dalla riparazione delle
strade, al rifacimento dei ponti distrutti dai bombardamenti, dalle recinzioni
dei campi di concentramento, alle pulizie dei bagni, fino ai lavori privati dei
militare tedeschi.
Nel 1945 fui salvato per miracolo
dagli Americani, i quali mi hanno sfamato per 40 giorni, in quanto alla mia
liberazione (come la maggior parte dei prigionieri) versavo in condizioni
fisiche precarie, pesavo infatti solo 33 kg.
Il 15 Giugno del 1945 sono rientrato in Italia,
e dopo solo un mese di permanenza a casa, sono stato richiamato dallo Stato
italiano e mandato a Sannicandro, Bari, per un altro anno di vita militare.
Chi avesse ulteriori informazioni su questi avvenimenti è pregato di inviarle a ricerca23@libero.it
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