"Non più reticolati nel mondo" Lo studio dell' Internamento come strumento per contrastare la violenza e la violenza bellica, in ogni tipo di società del secolo breve e del secolo in corso.. Come base di studio per affrontare il problema delle migrazioni e dello spostamento di massa delle popolazioni. E' spazio di ricerca su questi temi del CESVAM - Istituto Nastro Azzurro ( Massimo Coltrinari) info:centrostudicescam@istitutonastroazzurro.org
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domenica 23 febbraio 2014
martedì 11 febbraio 2014
Ricerca di Notizie. Corsica Internamento in Germania. Leonardo Perrone
Gentile Professor Coltrinari,
sto effettuando ricerche sulla
storia militare di mio padre, PERRONE Leonardo, fra gli IMI deportati nei lager
del Reich dopo l'8 settembre '43. A quella data egli era in servizio con altri
7000 soldati sull'Isola d'Elba (ma proveniva dal 93° Rgt Ftr di Ancona, caserma
Villarey – lo preciso notando la Sua familiarità con le Marche), e dopo una
settimana di alterne vicende (una storia, vorrei aggiungere, poco conosciuta a
livello nazionale, con un tentativo di resistenza piegato solo da un
bombardamento terroristico dei tedeschi su Portoferraio, causa di centinaia di
morti), il 18 settembre, occupata l'isola dai tedeschi, fu imbarcato per
Piombino e da lì in tradotta deportato in Germania ai lavori forzati.
Dopo anni di ricerche sul tema,
data l'assoluta carenza di testimonianze di quei giorni da parte dei militari
sull'Elba poi divenuti IMI, avevo finalmente trovato, dal testo einaudiano di
Avagliano-Palmieri, Gli IMI, un riferimento
alla memoria di Egisto Monsù, marchigiano, anche lui in servizio all'Elba, che
ricostruisce le vicende dalla cattura ai lager, secondo tempi e tappe che al
99% sono anche quelle di mio padre, che però non mi ha lasciato dettagli in
merito. Dunque per me una importantissima testimonianza, come è evidente. Dalla
fonte citata ho trovato la collocazione dell'originale di Monsù presso
l'Archivio dell'Istituto per la Storia del Movimento di Liberazione delle
Marche, che però, per me residente in Puglia, è difficile consultare
direttamente, né mi risulta un regesto accessibile on line. Avevo pensato di
contattare l'Istituto al proposito.
Ma nei giorni scorsi sono
approdato sui siti, molto interessanti e meritori, che Lei cura o segue sul
tema, e suwww.internamentoereticolati.blogspot.it ho felicemente ritrovato alcuni passi
della memoria di Monsù (le cui foto però a me sono inspiegabilmente non
visibili). Ciò che per me è importante sapere, e che chiedo a Lei, è
l'estensione completa della memoria da cui quei passi sono estratti, e e se
essa è rintracciabile in questo o in altri siti (sul sito menzionato in effetti
non è riportata la fonte); oppure se sono ripresi da una pubblicazione recente
in cui la memoria è stata inserita, e se sì, con quale titolo, data ed editore,
e se è ancora in commercio.
In tal caso, evidentemente,
potrei bypassare la richiesta di copia all'IMSLM, che immagino laboriosa, se
non proprio interdetta.
Comprenderà dunque l'importanza
di queste informazioni e spero che Lei possa fornirmele.
In ogni caso, ho piacere, oltre
che la necessità, di consultare altre raccolte di memorie dirette, più di
quanto già non abbia fatto in anni di ricerche, tanto più nella speranza di
trovarne altre fra i 7000 dell'Elba, con cui poter incrociare i dati di Monsù e
avere così un tracciato più probante e dettagliato anche del percorso di mio
padre.
Anche per questo ho appuntato con
interesse i titoli e le collane pubblicati sul tema e segnalate sui siti di Suo
riferimento, che acquisterò quanto prima; a tal proposito, sullo stesso sito www.internamentoereticolati.blogspot.it il libro Il
gran rifiuto. Storia e storie di militari italiani internati nei lager dopo l'8
settembre '43, ha una foto della copertina, da cui però non riesco
a leggere l'editore. Potrebbe indicarmelo?
La ringrazio per le delucidazioni
che potrà darmi
e Le invio cordiali saluti
Roberto Perrone
lunedì 3 febbraio 2014
Corsica. La resistenza dei Militari Italiani
sabato 1 febbraio 2014
LA vicenda di un IMI in un libro di Memorie
Dall'Avv. Cosimo Finiguerra riceviamo questa lettera e la pubblichiamo volentieri, anche come testimonianza prestata ad un IMI e come impegno per preservare la Memoria
Carissimo Mio Amico
sono veramente felice ed orgoglioso dei continui aggiornamenti che mi invii, poichè tutti noi abbiamo il "dovere della memoria" , dovere che dobbiano necessariamente perpetuare e consegnare alle nuove generazioni, poichè noi siamo oggi personalmente "privilegiati" -in quanto per qualche anno ancora- possiamo sentire la verità direttamente raccontata da coloro che la Storia l'hanno fatta e vissuta iin prima persona( i supersiti e reduci, data la loro età anagrafica). Il privilegio consiste nell'essere oggi noi dei testimoni "de relato" poichè a noi la Storia viene narrata dai nostri vecchi eroi, mentre le nuove generazioni potranno conoscere la verità solo attraverso di noi (oltre che dai documenti ceh lasceremo e che lasciano i nostri Padri).
Con infinita stima ed affetto avv. Cosimo Finiguerra
PS: domenica scora 26 gennaio 2014, personalmente sono stato invitato a Corigliano d' Otranto (Lecce) in occasione della presentazione del libro di Memorie, scritto dal supersite dei campi di concentramento, uno della IMI, internato n.159534, geniere Nicola SANTORO di Cursi (Lecce), classe 1924, prelevato dai tedesci dalla Caserma del Genio Militare di Udine il 12 settembre 1943 e caricato su un vagone bestiane con destinazione Fallingbostel(confine olandese, a 40 Km da Hannover), poi internato a Treunbretzen (a 40 Km da Berlino), liberato dai Russi il 22.04.1945 e ritornato a casa solo il 10 luglio 1945, dpo che le guaridne forntaliere italiane al confine della provinaci di Udine gli avevano negato l'ingresso in Italia (poichè privo di documenti e accusato di essere stato comunque un "collaborazionista" della Repubblica di Salò).
Una storia veramente singolare, narrata con estrema lucidità in 2 ore ininterrotte di tempo da parte del Sig. Nicola Santoro, oggi di 90 anni.
Un abbraccio MINO
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