Traduzione

Il presente blog è scritto in Italiano, lingua base. Chi desiderasse tradurre in un altra lingua, può avvalersi della opportunità della funzione di "Traduzione", che è riporta nella pagina in fondo al presente blog.

This blog is written in Italian, a language base. Those who wish to translate into another language, may use the opportunity of the function of "Translation", which is reported in the pages.

sabato 17 aprile 2021

La Politica della Francia di Vochy (1940-1945) verso i prigionieri di guerra francesi in Germania

 





Il Caso della Francia di Vichy (1940-1943) verso i prigionieri francesi in Germania è un caso emblematico di politica verso i prigionieri di guerra, trasformando il loro status da prigìonieri ad internati, chiamati dai tedeschi "lavoratori liberi".

Il Governo di Vichy fece un uso sistematico, nel quadro della sua politica di avvicinamento, collaborazione ed integrazione nel Nuovo Ordine nazista in Europa, della vicenda dei prigionieri francesi in mano alla Germania dopo l’armistizio del giugno 1940 Mai, nella storia europea, una politica di uno Stato ebbe come fulcro centrale i prigionieri di guerra i loro interessi e le loro condizioni. Vichy concepì l’Armistizio del giugno 1940 come il primo passo verso il Trattato di Pace, che doveva essere firmato a breve avendo ormai, era convinzione di tutti, che la Germania aveva vinto la guerra. La imprevista resistenza inglese protrasse la guerra e il governo Petain (attraverso varie fasi quali la Politica Nuova ed altri esperimenti) non ritenne altro da fare che attuare una politica di avvicinamento e collaborazione con i tedeschi, che vide il tema dei prigionieri in mano tedesca al centro di ogni iniziativa. Questa politica, viste le sostanziali non aperture tedesche, portò i francesi di Petain lentamente fuori dalla Convenzione di Ginevra del 1929, cosa questa che sarà aspramente rimproverata ad essi nel dopoguerra.[1]

Principale artefice di questa politica fu Geroge Scapini che, su incarico di Petain, arriva a Berlino nel settembre 1940 con un compito estremamente chiaro e preciso: far tornare in Francia il maggior numero di prigionieri, a scapito di qualche categoria di lavoratori francesi. Ovvero cercare di portare a casa il grosso per lasciare una piccola parte. Scapini propone ai tedeschi, ai quali sta a cuore questa manodopera praticamente gratuita il principio dello scambio, ovvero i tedeschi rilasciano un prigioniero francese e tre operai francesi si recano in Germani a lavorare. E’ il tristemente noto principio della “releve”, che entro nel gergo comune come colui che “va a rilevare”. La Germania nazista nel 1940 è troppo forte per accettare simili proposte; i tedeschi non sono orientati a rilasciare alcun prigioniero, per tema di una eventuale sua integrazione nelle forze armate. I tedeschi sono così determinati che decidono di trasportare in Germania quei prigionieri francesi (rinchiusi nei cosiddetti frontlager) assegnati ai servizi ausiliari della Whermach nel Nord della Francia.

Visto che la formula della “releve” non da risultati, nella primavera del 1941 lo Scapini riesce a trovare un'altra formula, che viene definita della “trasformazione” che consisteva nel fatto che ogni lavoratore arrivato dalla Francia alla Germani faceva si che un prigioniero di guerra francese in mano tedesca, se accettava, poteva essere trasformato in un lavoratore libero. I prigionieri francesi avevano la possibilità di uscire dai campi di concentramento ed andare a lavorare nelle fabbriche tedesche come lavoratori che almeno sulla carta erano considerati uomini liberi. .Circa 221.000 francesi prigionieri in Germania scelsero questa soluzione.La Francia di Vichy, erede diretta della Francia repubblica, apre presso la sua ambasciata a Berlino  servizio diplomatico per i prigionieri di guerra. Una scelta che favorisce il singolo prigionieri ma che è tutta a vantaggio dei tedeschi. La politica della trasformazione favorisce la Germania in quanto una fonte di braccia da lavoro di cui aveva estrema necessità e nelle stesso tempo si liberavano dalla guardia dei campi di concentramento soldati tedeschi da utilizzare al fronte. Sembra che il numero di questi sia arrivato alla cifra di 31.000.

(massimo coltrinari)

[1] Battere nota a pag 65

Nessun commento:

Posta un commento