internamentoereticolati
"Non più reticolati nel mondo" Lo studio dell' Internamento come strumento per contrastare la violenza e la violenza bellica, in ogni tipo di società del secolo breve e del secolo in corso.. Come base di studio per affrontare il problema delle migrazioni e dello spostamento di massa delle popolazioni. E' spazio di ricerca su questi temi del CESVAM - Istituto Nastro Azzurro ( Massimo Coltrinari) info:centrostudicescam@istitutonastroazzurro.org
Traduzione
mercoledì 20 agosto 2025
Internamento in Gran Bretagna
Giugno 1940 Civili di nazionalità italiana soprattutto donne e bambini sono internati in Gran Bretagna per ragioni di sicurezza
sabato 9 agosto 2025
giovedì 31 luglio 2025
Guerra di Liberazione. Domande in cerca di risposte
Massimo Coltrinari
Al momento della caduta del fascismo, il 25 luglio 1943, e la sostituzione di Mussolini con il Maresciallo Badoglio a capo del Governo, la stragrande maggioranza degli Italiani accarezzò l’idea che la guerra fosse finita, e che l’Italia avrebbe trovato una soluzione con gli anglo-americani per mettere fine agli errori del Fascismo e quindi ritornare a una situazione di pace. Era una illusione collettiva, in quanto la violenza che il Fascismo aveva portato a popoli e territori non poteva essere dimenticata come inesistente; inoltre nessuno metteva in conto l’atteggiamento della Germania e dei suoi alleati. I giorni del governo badogliano entrano in quella nebulosa situazione che va sotto il nome di “crisi armistiziale”, in cui molti coni d’ombra ancora restano tali, che la versione acquisita ancor oggi non può reggere alla realtà dei fatti, che molti punti chiave aspettano interpretazioni ulteriori per definire un quadro che non è quello oggi accettato. Nell’ambito della cosiddetta “crisi armistiziale” prendiamo dei episodi, dei momenti, dei fatti cercando “dal basso” di ricostruirli e comprenderli per allargare gli orizzonti. Pertanto come dobbiamo considerare questi fatti:
Il Ten. Col. Zignani e il Col. Raucci: fucilati il 17 novembre 1943 ad Elbassan in Albania dai tedeschi, con l’accusa di non essersi arresi e prese le armi conto forze tedesche alleandosi con i ribelli albanesi, in uniforme italiana con le stellette al bavero, perché a capo di unità combattenti del C.I.T.a.M. (Comando Italiano truppe alla Montagna), in contatto ed autorizzato con il Comando Supremo Italiano a Brindisi
197 Sottotenenti dell’Esercito Italiano, di complemento, giurano fedeltà al Re ed alla Patria nel campo di concentramento tedesco di Darlan in Polonia il 23 novembre 1943, in quanto catturati prima della fine del loro corso di Allievi Ufficiali in Italia.
Le I.S.U. ( Le Italian Unit Service) lavorano, nel gen. 1944, 24 ore al giorno con turni di 8 ore al porto di Boston per alimentare il Corpo di Armata Americano che sbarcherà in Normandia nel giugno 1944
Il gen. Raffaele Cadorna è al comando del Corpo Volontari della Libertà nel Nord Italia riconosciuto da tutte le forze “ribelli” operanti attraverso le forze politiche riunite nel CLNAI (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia)
Il I Raggruppamento Motorizzato dell’Esercito Italiano attacca sulla stretta di Mignano Montelungo l’8 e il 16 dicembre 1916 inquadrato nella 36a Divisione Texas USA
Mussolini, capo della Repubblica Sociale Italiana, proclama nel 1944 la socializzazione.
Il cap. dei carabinieri reali dell’Esercito Italiano Pezzella è a capo della compagnia di Reali Carabinieri che svolge compiti di polizia militare sulla testa di ponte di Anzio dal 22 gennaio al 25 maggio 1944 in sostituzione delle Polizie militari britanniche e statunitensi, riconosciuto da tutti
La Divisione “Garibaldi” composta da unità alpine combatte in Montenegro (Zavattaro-Ardizi) contro i tedeschi a fianco
La Balkan Air Force composta totalmente da personale militare italiano con basi nelle Puglie rifornisce le unità partigiane jugoslave al comando di Tito, per conto degli Alleati
Il fronte militare clandestino di Roma (gen. Bentivegna) con la sua attività informativa salva dalla distruzione la testa di ponte alleata di Anzio (febbraio-marzo 1944)
4000 Italiani in uniforme tedesca (Whermach) difendono Praga nell’aprile 1945. Fatti prigioni dai Sovietici, ricevono un trattamento particolare, diverso da quello riservato ai tedeschi, più benevolo e comprensivo
Le Divisioni “Friuli” e “Cremona” liberano la Corsica dall’8 al 21 settembre 1943 e consegnano l’Isola alle forze Francesi sopraggiunte Hanno oltre 700 morti e 100 feriti
La Divisone “Perugia” rimane in armi (oltre 10.000 uomini) nell’area di Santi Quaranta fino al 3 ottobre 1943, 8 giorni dopo la resa della Divisione Acqui, in attesa dell’arrivo dei soccorsi promessi dall’Italia, su ordine del Comando Supremo italiano a Brindisi
domenica 20 luglio 2025
Campagna d'Italia e Guerra di Liberazione.
Gli avvenimenti in Italia dopo la resa del Regno d’Italia e l’annuncio della firma dell’armistizio l’8 settembre 1843 potrattasi per tutto l’arco di tempo che arriva alle date significative del 25 aprile, 2 maggio e 8 maggio 1945 necessitano di una definizione preliminare al fine di comprendere le ragioni e le scelte che li hanno determinati. Per raggiungere questo necessita andare a vedere più da vicino gli Attori che li determinarono, sia quelli principali sia quelli secondari. Questi attori, in prima approssimazione si possono raggruppare in due coalizioni, ovviamente contrapposte e protagoniste di quella che univocabilmente è stata chiama la Seconda Guerra Mondiale: la coalizione delle Nazioni Unite, a guida inizialmente della Gran Bretagna, poi degli Stati Uniti e la coalizione hitleriana, definita dalla propaganda dell’epoca, Asse prima Roma- Berlino, poi ROBERTO, Roma-Berlino-Tokyo, a guida in Europa indiscutibilmente della Germania, in Asia dal Giappone.
La situazione nel settembre 1943 vede la Germania sulla difensiva strategia sul fronte orientale, dopo la non riuscita offensiva per la eliminazione del saliente di Kursk, l’Armata Rossa prosegue la sua progressione verso ovest investendo e conquistando Kiev e l’Ucraina, minacciando le forze tedesche in Crimea. Gli alleati il 1 ottobre 1943 conquistano Napoli, mettendo il sigillo finale di vittoria allo sbarco a Salerno di tre settimane prima. Nel Pacifico gli statunitensi portano le operazioni a Tarawa nel gruppo delle isole Gilbert. Anche il Giappone è sulla difensiva strategica.
Nella coalizione delle Nazioni Unite l’idea centrale strategica è lo sbarco in Europa, invocato in modo perentorio dal Mosca e da Stalin chiesto sempre più insistentemente, per alleggerire il fronte orientale. La Russia sovietica non considera le operazioni in Italia l’apertura di un secondo fronte, essendo insignificante, a giudizio dei russi, il peso strategico di queste operazioni nel quadro generale della guerra. Gli Alleati, eliminando dalla lotta l’Italia, uno dei componenti più qualificati dell’Asse, avevano raggiunto uno degli obiettivi intermedi della guerra. Ora, come detto, ci si doveva concentrare contro la Germania, per conseguire la vittoria finale. Quello italiano doveva essere tenuto aperto, cercando di attirarvi il maggior numero possibile di forze tedesche, cercando nello stesso tempo di impiegarvi il minor numero possibile di proprie truppe. Da questo concetto discende il fatto che gli Alleati dirotteranno sul fronte italiano le forze del Commonwealth, (neozelandesi, indiani, sudafricani ecc.) e di paesi minori (polacchi, greci, francesi degaullisti, brasiliani ecc.) mentre trasferiranno in Gran Bretagna quelle nazionali sia britanniche che statunitensi.
Nella coalizione hitleriana, nei confronti dell’Italia emerge il tradizionale odio di derivazione risorgimentale ed austroungarica, considerata traditrice e voltagabbana. Quindi emerge un sentimento di vendetta e punizione che caratterizzerà tutto l’atteggiamento tedesco, in parte motivante anche le innumerevoli stragi e violenze commesse contro la popolazione italiana. In Italia i tedeschi si comportano come in tutti i paesi occupati, con in più questo delta vendicativo di tradizionale odio verso le popolazioni latine. Considerando sempre il fronte orientale il front in cui si sarebbe decisa la guerra, quello italiano doveva essere tenuto, possibilmente il più possibile a sud, tenendo lontano dai confini meridionali del Reich i nemici, assorbendo il minor numero di forze. Quindi un atteggiamento difensivo, cercando di avere il massimo utile in termini di risorse agricole, industriali e finanziarie.
Considerando gli atteggiamenti e le ragioni delle due coalizioni, si può dire che gli avvenimenti in Italia dal settembre 1943 a maggio 1945, per gli Alleati prese il nome di Campagna d’Italia, una delle tante campagne condotte da Gran Bretagna e Stati Uniti e alleati minori, mentre per la Germania era la difesa del fronte meridionale, avente la funzione di tenere i nemici il più lontano possibile dal territorio del Reich, in attesa della decisione finale.
venerdì 11 luglio 2025
INFOCESVAM N. 3 DEL 2025 MAGGIO GIUGNO 2025, 1 LUGLIO 2025
INFOCESVAM
BOLLETTINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE
centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org
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ANNO XII, 65/66/, N. 3, Maggio - Giugno 2025, 1 luglio 2025
XII/3/1001 La decodificazione di questi numeri è la seguente: XII anno di edizione, 3 il Bimestre di edizione di INFOCESVAM, 1001 il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione dei Progetti dell’Istituto del Nastro Azzurro, in funzione del supporto scientifico alla offerta formativa dei Master. Inoltre dal gennaio 2023 ha assunto anche la funzione di aggiornamento delle attività di implementazione dell’Archivio Digitale Albo d’Oro Nazionale Dei Decorati al Valor Militare Italiani e Stranieri dal 1793 ad oggi, con la pubblicazione di un ANNESSO. L’ultima indicazione aggiorna o annulla la precedente riguardante lo stesso argomento
XII/3/1002 - La sessione estiva di Laurea (Anno Accademico 2024 – 2025 ed anni accademici precedenti) per i Master di 1° Liv. Storia Militare Contemporana e Politica Militare Comparata dal 1960 ad oggi si è tenuta in sede il giorno 16 giugno 2025. Di seguito i nomi dei laureati.
XII/3/1003 – Progetto 2020/2 Prigionia italiana in mano Britannica 1941 -1947. Il Primo volume Africa Orientale Italiana 1935-1940. “Impero: tra realtà e propaganda” è nella versione Bozza 1 Revisione. Compilazione Indici dei Nomi propri, geografici e militari. La copertina è stata composta ed edita.
XII/3/1004 - Collaborazione CESVAM – Associazioni. Roma. 26 giugno 2025 il Direttore del CESVAM, presso la sede del Gruppo Medaglie d’Oro ha presidetuo alla presentazione del Volume di Giovanni Cecini “ I grandi Eroi della Seconda Guerra Mondiale”
XII/3/1005 - I Laureati alla Sessione di Laurea estiva di Politica Militare Comparata (vds XII/3/1002) sono: Dr. Casamento; Dr. Corona. Si sono ritirati per questo anno accademico 4 frequentatori.
XII/3/1006 - XII/2/984 – Progetto 2024/4 “Dal Corpo di Liberazione ai Gruppi di Combattimento” Predisposto il Manoscritto 1. Chiesto preventivo di Spesa alla Casa Editrice. Predisposta Bibliografia, Prefazione, Premessa, Ringraziamenti
XII/3/1007 - In distribuzione il n. 2 del 2025 della Rivista QUADERNI. Numero Copie su carta 250, di cui 200 in distribuzione, 10 Archivio Emeroteca, 40 a disposizione. Richiedere copie su carta a: segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org
XII/3/1008 - E’ in preparazione il “CESVAM REPORT” Settembre 2021 – Agosto 2025. N 4 della Rivista QUADERNI” che completa i Report Settembre 2014 – Agosto 2019 (2019) e Settembre 2019 – Agosto 2021 ( 2021). Richiesto preventivo di Spesa. Edizione speciale della Rivista “QUADERNI”
XII/3/1009 - I Laureati alla Sessione di Laurea estiva di Storia Militare Contemparane dal 1792 ad oggi (vds XII/3/1002) sono: Dr.ssa Pasin; Dr. Rustioni, Dr.Boldrini, Dr. Piccione, Dr. Picchierri, Dr.Foria. Si sono ritirati per questo anno accademico 5 frequentatori. Tutti i laureati hanno manifesto l’intenzione di continuare a collaborare con il CESVAM
XII/3/1010 – Castelferreti (AN) - Collaborazione CESVAM – Associazioni. Roma. 26 giugno 2025 il Direttore del CESVAM, insieme al presidente della Federazione Regionale delle Marche, MAVM Claudio Fiori, il 13 giugno 2025 ha presenziato al Convegno “81° anniversario del passaggio del Fronte 1944- 2025. E’ stata svolta la Relazione “Il valore militare al femminile durate la Guerra di Liberazione 1943 – 1945”. Ricordata la staffetta partigiana Teresa Vergalli.
XII/3/1011 - Canale You Tube dedicato all’Istituto del Nastro Azzurro. Mese di Maggio, 4 Video, mese di Giugno, 4 video. Redazione ed edizione a cura del CESVAM I video sono trasmessi ogni giovedì, (ore 08.00). Titolo Canale ISTITUTO NASTRO AZZURRO CESVAM
XII/3/1012 – In occasione della presentazione (Vds. XII/3/1004 del Volume di Giovanni Cecini il 26 giugno 2025 è stato consegnato l’Emblema Araldico al Dott. Goffredo Zignani, nipote della MOVM Goffredo Zignani, fucilato dai tedeschi il 19 novembre 1943 ad Elbassan (Albania). Il Dott. Goffredo Zignani ha chiesto di iscriversi alla Federazione Provinciale di Ancona, per continuare la collaborazione con il CESVAM.
XII/3/1013 - Progetto 2024/2 – Progetto “ 80° della Liberazione. 1944. I Martiti di Fiesole e gli Eccidi in Toscana”. Collaborazione con la Federazione Regionale della Toscana. Coautore Manuel Vignola. Predisposto il Manoscritto 2. Acquisti i dati della II e III Parte ( Vittine da 2 a 9 e Vittime da 10 a 49) Si hanno quindi tutti gli episodi (1415) in cui si sono avute vittime plurime
XII/3/1014 - Collaborazione CESVAM – Associazioni. Associazione Ex Allievi della Nunziatella Sezione del Lazio. Cinema in Divisa. Dato il contributo alla presentazione dei fil di carattere storico. Ed al Giornale illustrativo. Svolto mercoledi 11 giugno 2025 l’incontro di presentazione, alla Scuola Ufficiali dei Carabinieri, di Roma, l’incontro di presentazione per il 2025/2026.
XII/3/1015 - La sessione estiva di Laurea (Anno Accademico 2024 – 2025 ed anni accademici precedenti) per i Master di 1° Terrorismo ed Antiterrorismo Internazionale si è tenuta in sede il giorno 30 giugno 2025. Di seguito i nomi dei laureati.
XII/3/1016 - Progetto 2024/3 – Progetto “ Il Valore Militare e le Fosse Ardeatine”. Collaborazione con Aladino Lombardi. Contatti diretti con la Direzione del Museo della Liberazione di Via Tasso a Roma. Predisposto il Manoscritto n. 3. Predisposto i materiali per tutti i decorati. Predispostta Bibliografia, Premessa, Nota Autore, Presentazione e Prefazione .
XII/3/1017 – Pesaro – Collaborazione CESVAM Federazioni. Federazione Provinciale di Pesaro. Federazione Provinciale di Teramo, 13 giugno 2025. “ Lassu dove volano gli eroi. Storie di aviatori pesaresi e teramani. Il Presidente della Federazione Regionale delle marche dell’Istituto MAVM Claudio Fiori ha svolto un intervento sui temi del Valore Militare e suoi significati. Presentata una vetrina con alcune le pubblicazioni del CESVAM e del materiale divulgativo.
XII/3/1018 – Nel prossimo numero si darà conto delle CHAT attivate per agevolare la comunicazione circolare tra tutte le componenti CESVAM
XII/3/1019 - Gli articoli, note ed altro materiale per la rivista QUADERNI devono essere inviati alla Redazione (quaderni.cesvam@istitutonastroazzurro.org) entro il 15 luglio 2025 p.v., per la valutazione e la preparazione del N. 3 del 2025. (Uscita luglio 2025)
XII/3/1020 – Progetto 2024/1 – “80° della Guerra di Liberazione. Monte Marrone. 1 -10 Aprile 1944. la svolta”. Predisposto in bozza i capitoli I, II, III, IV, e la Bibliografia generale e di pertinenza. Compilati La Premessa, Introduzione, Bibliografia, Nota dell’Autore. Richiesto il preventivo alla Casa Editrice. Predisposto il Manoscritto 2.
XII/3/1021 - In occasione della Conferenza (Vds. XII/3/1010) il 13 giugno 2025 è stato consegnato l’Emblema Araldico al Dott. Carlo Mariotti Zignani, nipote del pludecorato Carlo Mariotti, combattente della I e della II guerra mondiale Il Dott. Carlo Mariotti è socio della Federazione Provinciale di Ancona dell’Istituto del Nastro Azzurro
XII/3/1022 - I Laureati alla Sessione di Laurea estiva di Terrorismo ed Antiterrosimo (vds XII/3/1015) sono: Dr.ssa Bernardini; Dr. Sprenberg, Dr.Speranza, Dr. Garbo, Dr. Alfano , Dr.Revelli. Dr.Avallone, Dr. Aldramaki. Si sono ritirati per questo anno accademico 6 frequentatori. Alcuni di loro hanno manifesto l’intenzione di continuare a collaborare con il CESVAM
XII/3/1023 - Progetto 2024/3 – Titolo. “Dal Corpo Italiano di Liberazione ai Gruppi di combattimento”. Terminata la raccolta del materiale documentario e di quello iconografico. Predisposto il manoscritto 3. da predisporre la Copertina.Predisposto Nota Autore e Ringraziamenti. Predisposta Bibligrafia
XII/3/1024 – Indirizzo del Canale You Tube dell’Istituto Nastro Azzurro. La parola da digitare sulla icona di ricerca è CESVAM
XII/3/1025 - Prossimo INFOCESVAM (luglio - agosto) sarà pubblicato il 1 settembre 2025. I precedenti numeri di INFOCESVAM (dal gennaio 2020) sono pubblicati su www.cesvam.org e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM. e sui vari blog sia storici e che geografici.
(a cura di Massimo Coltrinari) info: centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org
lunedì 30 giugno 2025
venerdì 20 giugno 2025
martedì 10 giugno 2025
ANNESSO ALBO D'ORO N. 4 APRILE 2025 1 MAGGIO 2025
INFOCESVAM
BOLLETTINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE
centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org
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ANNO XIII, 62/63 N. 2, Marzo – Aprile 2025, 1 1 Maggio 2025
ANNESSO
A: BOLLETTINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE
Situazione bimestrale dello stato di sviluppo, approntamento e finalizzazione de:
ALBO D’ORO NAZIONALE DEI DECORATI ITALIANI E STRANIERI DAL 1793 AD OGGI
Email: albodoro@istitutonastroazzurro.org
Indirizzo: Canale YOU TUBE: ISTITUTO NASTRO AZZURRO. CESVAM
ANNO III, N.4, Aprile 2025, 1 Maggio 2025
III/4/501. La decodificazione di questi numeri è la seguente: III anno di edizione dell’annesso, 4 il mese di edizione di INFOCESVAM – ANNESSO ALBO D’ORO, 501, il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi, riferita ad ogni Federazione/Provincia citata o altra notizia. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione del ALBO D’ORO NAZIONALE DEI DECORATI ITALIANI E STRANIERI DAL 1793 AD OGGI”. Dal mese di aprile 2024 riporta anche indicazioni e notizie su tutti i materiali editi dall’Istituto del Nastro Azzurro. Questo ANNESSO trova come naturale complemento la piattaforma www.cesvam.org. Dal 1 gennaio 2025 anche come report dei video pubblicati sul Canale You Tube dell’Istituto Nastro Azzurro - CESVAM
III/4/502 – Il presente Annesso svolge anche la funzione di aggiornamento al mese di riferimento degli accessi ai Blog Storici e Geografici della Filiera CESVAM, data la mancanza di spazio sulla edizione INFOCESVAM
III/4/503 – Aperta in data 1 aprile 2025 la CHAT dedicata alla creazione dell’Albo d’Oro dei Decorati Italiani e Stranieri al fine di migliorare la comunicazione. Integra a livello quotidiani l’informazione di questo annesso.
III/4/504 – Alla data del 1 aprile 2025 Chiara Mastrantonio stava inserendo i Decorati della provincia di Bari, inseriti in base all’Albo dOro fino alla Lettera B
III/4/505 – www.atlantegeograficostrategico.blogspot.com accessi mese di marzo 1183 e mese di aprile 874, per un totale al 30 aprile 2025 di 52224.
III/4/506 – Laura Tomasini ha sostituito Paola Tomasini come Utente. Un ringraziamento a Paola eun cordiale benventuo a Paola
III/4/507 – Prinvicia di Frosinone. Comune di lenola, non è mai stata in provincia di caserta. Isola del Liri fino al 1927 era in provincia di Frosinone. Mettere sempre la provincia al momento della assegnazione della decorazione
III/4/508 – Per la Provincia di Roma, Paola Tomanisi non inserisce le Medaglie d’oro della provincia. Confermato
III/4/509 – www.atlanteeuropa.blogspot.com accessi mese di marzo 683 e mese di aprile 1468, per un totale al 30 aprile 2025 di 40905.
III/4/510 – Laura Tomasini ha in carico l’inserimento dei Decorati della provincia di Roma, ed ha inseriti i nominativi, alla data del 10 aprile 2025 fino alla lettera B
III/4/511 – Cruscotto per inserimento di decorati di Forza Armata. Predisposto schema su Carta e consegnato a Orioli per lo studio di fattibilità
III/4/512 – www.atlantegeograficoitalia.blogspot.com accessi mese di marzo 22 e mese di aprile 7, per un totale al 30 aprile 2025 di 4587.
III/4/513 – Roberta Bottoni inserisce i Decorati della provincia di Frosinone.
III/4/514 – Provincia di Frosinone. L’Utente Roberta Bottoni ha inserito il 90% dei Decorati
III/4/515 – www.atlantegeograficoasia.blogspot.com accessi mese di marzo 630 e mese di aprile 318, per un totale al 30 aprile 2025 di 51702.
III/4/516 – Provincia di Imperia. Acquisti da Manuel Vignola i tre volumi della provincia di Imperia. Procede alla scannerizzazione
III/4/517 –
III/4/518 – www.atlantegeograficoafrica.blogspot.com accessi mese di marzo 3204 e mese di aprile 156, per un totale al 30 aprile 2025 di 39938.
III/4/519 – Provincia di Ancona. Sono state acquisite le documetazioni relative ai decorati esistenti nel volume “Il Vaore degli Anconetani” edizione 1988. Si confronta con la documetazione esistente.
III/4/520 – Nel mese di aprile 2025 si sono svolte sei riunioni tecniche con Orioli per aggiornamento del data besi e per lo schermo dell’Albo d’Oro
III/4/521 – www.atlantegeograficomediooriente.blogspot.com accessi mese di marzo 349 e mese di aprile 167, per un totale al 30 aprile 2025 di 23012
III/4/522 – Dati i numerosi impegni, la Sig.ra Bottini ha passato l’inserimento dei decorati della provincia di Frosinone alla Signoa Laura Monteverde.
III/4/523 – www.atlantegeograficoamerica.blogspot.com accessi mese di marzo 557 e mese di aprile 8662, per un totale al 30 aprile 2025 di 37951.
III/4/524 – Alla data del 30 aprile 2025 sono iscritti nella Chat, Biasiolo, Bosio, Carandente, Magnani, Vignola, Marsibilio, Monteverde, Mastrantonio, Orioli, Tomasini Laura e Tomasini Paola. E Istituto Nastro Azzuro numer esterno. In totale 10 Utenti
III/3/525 - Prossimo INFOCESVAM – ANNESSO PER ALBO D’ORO sarà pubblicato il 1 Giugno 2025. Precedenti numeri di Infocesvam (dal gennaio 2023) ANNESSO sono, pubblicati su www.cesvam.org e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM e sui blog: www.associazionismomilitare e su www.valoremilitare.org. Dal gennaio 2024 L’ANNESSO al Bollettino Infocesvam ha cadenza mensile ed uscirà in modo autonomo.
(a cura di Massimo Coltrinari)
venerdì 30 maggio 2025
Tesi di laurea Elda Franchi Terrorismo. I campi di concentramento in Cina. Laogai Research Foundation
Master in
“TERRORISMO E ANTITERRORISMO INTERNAZIONALE”
Terrorismo. i campi di concentramento in Cina
ANNO ACCADEMICO 2023/2024
(dalla presente tesi si estrare il paragrafo - capitolo III Laogai Research Foundation)
Laogai Research Foundation
La
Laogai Research Foundation è una ONG per i diritti umani con sede a
Washington, DC, Stati Uniti, fondata nel 1992 da Harry Wu. La missione della
fondazione è quella di denunciare il sistema carcerario brutale e sfruttatore
della Repubblica Popolare Cinese, raccogliere informazioni e sensibilizzare
l'opinione pubblica sui Laogai, denunciare qualsiasi tipo di abuso dei diritti
umani in Cina, sostenendo le vittime politiche e religiose; la fondazione mira
a stimolare la pressione internazionale sul regime cinese e tenta di porre fine
alla violazione delle persone incarcerate nei campi.
La
fondazione pubblica annualmente il Laogai Handbook, un manuale che elenca tutte
le informazioni a loro conosciute sulle attività dei Laogai in Cina, la loro
ubicazione, la forma, lo sviluppo, l’utilizzo, i nomi dei detenuti conosciuti,
i prodotti manufatturieri e le statistiche che riescono ad incontrare dei
singoli campi.
Oltre
alle ricerche messe in atto sui campi stessi, la fondazione studia anche i
legami commerciali delle aziende americane con i campi: nel 1992, LRF
documentò l'uso estensivo dei prodotti Laogai da parte della Columbus McKinnon
Chain Hoist Company, una scoperta che il presidente della società alla fine
confermò mentre
testimoniava
davanti al Congresso. Nel febbraio 2010, è stato pubblicato un rapporto di
ricerca che dimostrava che la Cina pubblicizzava attivamente prodotti e servizi
Laogai online nei siti sponsorizzati dal Governo, nonostante il fatto che
l'esportazione di prodotti Laogai fosse illegale secondo la legge cinese.
L’importazione dei prodotti è inoltre illegale negli Stati Uniti, Germania e
Italia. Un altro progetto recente della fondazione include Laogai: The
Machinery of Repression in China, un libro completo che descrive in dettaglio
la storia dei Laogai in Cina, curato dalla direttrice della LRF Nicole Kempton
e pubblicato nel 2009 da Umbrage Editions, altri lavori sono invece stati
pubblicati in Cinese.
La
Laogai Research Foundation parla tramite dei blog attivi, in inglese e in
cinese.
martedì 20 maggio 2025
Rivista QUADERENI N. 1 DEL 2025 GENNAIO MARZO 2025
Nota redazionale: (massimo
coltrinari, direttore)
Numero dedicato nelle
sue pagine di apertura, dopo l’Editoriale del Presidente Magnani alla Comunicazione del Nastro Azzurro, alla
giornata della Donna che cade, come noto, ogni anno l’8 marzo. Si riporta i
contributi e la cronaca della consegna dell’Emblema Araldico alla Signora
Giovanna Paolone Piermanni, consorte della Medaglia d’Oro al Valore Militare
“alla memoria” Sergio Piermanni. A sottolineare questo momento la copertina
riporta la scultura “”Le Pagine del Coraggio” scultura predisposta per
l’occasione, mentre la IV di copertina è ancora dedicata ad una donna ed ad un
suo volume. Questo dopo aver dedicato spazio alla Giornata della Memoria ( 27
Gennaio)
Nella parte “Il mondo
da cui veniamo: la Memoria”, Giorgio Madeddu, nel quadro delle ricerche
dedicate alla Storia dell’Istituto del Nastro Azzurro, con ampia iconografia,
riporta la cronaca della inaugurazione della Via dei Fori Imperiali a Roma nel
quadro della Adunata dei Decorati al Valore Militare (28 ottobre 1933); segue
in Dibattiti, Manuel Vignola che tratta dell’uso della Medaglia d’Oro come
strumento diplomatico e non come ricompensa per atti eroici individuali: quindi,
sempre in Dibattiti, Roberto Allegro, ricostruisce la Battaglia di Mortara del
18489, sulla base della sua tesi discussa al Master di Storia Militare
Contemporanea. In Archivio, Alessia Biasiolo ci propone uno dei misteri più
fitti della fine della guerra, l’Oro di Dongo. Ancora Giorgio Madeddu, dalla
Sardegna, ci manda una nota sui 110 anni di esistenza della leggendaria Brigata
“Sassari”, come dovuto omaggio a questa Unità delle nostre Forze Armate pregna
di valore e tradizioni.
Nella Parte “Il Mondo
in cui viviamo: la realtà d’oggi” tutti articoli hanno alla base la Tesi di
Master discussa dagli Autori al Master di “Terrorismo e Antiterrorismo
internazionale. Andrea Rota, ci parla delle fonti aperte al servizio della
sicurezza del paese, Mirko Leone del “ Virtual Human Intelligence”, e Guido
Andrea Caironi di un particolare aspetto aeronautico in ambito Guerra Fredda.
Le tradizionali
rubriche completano questo numero
Infine, una
annotazione sula politica di distribuzione della Rivista “QUADERNI”:
l’Indirizzario da questo numero è organizzato su chi ne ha fatto richiesta
orale o scritta e chi è impegnato nelle ricerche CESVAM, con le dovute
eccezioni; vengono tolti tutti quei indirizzi che erano stati adottati per far
conoscere le attività del CESVAM e quindi dell’Istituto del Nastro Azzurro.
Sono anche aggiornati le condizioni di abbonamento, come pubblicato in ultima
pagina. Decadono tutte le condizioni degli anni precedenti.
I
di Copertina: Scultura “Le Pagine del Coraggio” della scultrice Paola Grizi,
donata al Comune di Potenza Picena in occasione della Giornata della Donna 2025
nel quadro della consegna dell’Emblema Araldico conferito alla MOVM “Alla
Memoria” Maresciallo Capo dell’Arma dei Carabinieri Sergio Piermanni alla
Sig.ra Giovanna Paolone Piermanni,
IV
di Copertina Monica Apostoli, Il Genio “Telegrafisti” nella Grande Guerra. 3° e
7° Reggimento Genio, Roma,
Istituto del Nastro Azzurro Centro Studi sul Valore Militare, 2023
Il presente numero è
stato chiuso in tipografia il 28 marzo 2025
venerdì 9 maggio 2025
Tesi di Laurea. Elda Franchi Terrorismo. I campi di concentramento in Cina. La pratica nei Laogay. Prievo degli organi. la Testimonianza di Harry Wu.
Master in
“TERRORISMO E ANTITERRORISMO INTERNAZIONALE”
Terrorismo. i campi di concentramento in Cina
ANNO ACCADEMICO 2023/2024
(dalla presente tesi si estrare il paragrafo - capitolo III - La Testimonianza di Harry Wu)
La pratica nei Laogai. Prelievo degli organi. La testimonianza di Harry Wu
Harry Wu
è nato a Shanghai l’8 febbraio del 1937 ed è morto il 26 aprile del 2016, ha
vissuto 19 anni in diversi Laogai. È stato arrestato per la prima volta nel
1956 per aver criticato il Partito Comunista Cinese durante la Campagna dei
Cento Fiori, considerato cattolico e “controrivoluzionario di destra”. Dal 1960
al 1979 è stato detenuto in 12 campi di concentramento differenti, costretto
ad ogni tipologia di lavoro forzato, tra cui l’estrazione di carbone, la
costruzione di strade e lavorare la terra. Harry Wu, una volta libero dalla
prigionia, nel 1979, è emigrato negli USA nel 1985, dove ha cominciato a
scrivere delle sue esperienze nei Laogai, dedicandosi nel 1992 esclusivamente
all’ attivismo e alla denuncia delle violazioni dei diritti umani in Cina. Ha
fondato la Laogai Research Foundation nel 1992, fungendo da testimone
principale di questa storia di schiavitù.
Wu ha
ricevuto il “Premio Libertà” dalla “Federazione Ungherese Attivisti per la
Libertà” nel 1991. Nel 1994 ha ricevuto il primo “Premio Martin Ennals per i
Diritti Umani” dalla “Fondazione Svizzera Martin Ennals”. Nel 1996 è stato
insignito della “Medaglia alla Libertà” dalla “Fondazione Tedesca per la
Resistenza della Seconda Guerra Mondiale”. Ha anche ricevuto la laurea ad honorem
dall’Università di St. Louis e dalla Università Americana di Parigi.
A
seguito, la sintesi dell’intervento di Harry Wu “La mia storia per la verità”
al Meeting di Rimini dal 23 al 29 agosto del 2009:
“La mia
è la storia di tutti coloro che hanno patito la tirannia e l'ingiustizia per
mano di un potere crudele e monolitico. La mia è la storia del Laogai (una
particolare forma di lavoro forzato e, in senso invece restrittivo, un campo di
lavoro ndr).
Nel
febbraio del 1957 ebbe inizio la "Campagna dei cento fiori".
Sottoposto a un'enorme pressione dai miei compagni di università, elencai una
serie di critiche alla linea politica del partito.
Allora
non sapevo minimamente che queste critiche, dieci in tutto, avrebbero inciso
tremendamente sul mio futuro.
L’anno
seguente l'atmosfera politica divenne ancora più opprimente. Il 20 ottobre
1957, fuori della mensa universitaria, comparve uno striscione dal titoIo “I
crimini controrivoluzionari di Wu Hongda", che elencava i miei presunti
crimini. Il mio nome era stato cancellato com una riga rossa a indicare che ero
stato bandito dalla comunità.
Ero
diventato un destrorso. Senza dire addio a nessuno, io e i miei effetti
personali fummo caricati su una jeep e portati al Centro di detenzione di
Beiyuan.
Avevo
ventitré anni. Nell'aprile del 1962 cominciai a nutrire la speranza che i
prigionieri accusati di essere di destra sarebbero stati presto rilasciati,
poiché ci stavamo avvicinando alla scadenza del nostro terzo anno di prigionia
nei campi di lavoro, e tre anni era considerata la pena massima per un
destrorso. Fui invece trasferito in un altro campo. Nel corso dei successivi
sette anni avrei sofferto moltissimo: sopportai un periodo di reclusione in
cella di isolamento; fui sottoposto
ad
alimentazione forzata attraverso il naso in risposta allo sciopero della fame
che avevo intrapreso; fui picchiato dalle guardie carcerarie e mi ruppi un
braccio durante un pestaggio organizzato contro di me. Ho visto uomini
impazzire a causa della prigionia, e ne ho visti altri togliersi la vita. Per
tutto il tempo
sono
rimasto aggrappato all'istinto di sopravvivenza nella speranza che un giorno
avrei riacquisito la mia libertà, un traguardo che sembrava svanire giorno
dopo giorno.
Nel
1979, alcuni anni dopo la morte di Mao, Deng Xiaoping si disfò di molti
prigionieri "condannati" come controrivoluzionari e destrorsi. Io ero
fra di loro, e finalmente riacquistai parte della mia libertà. Una volta
liberato potei finalmente far visita a mio padre. Una delle ultime cose che mi
disse prima di morire fu che non sarei mai stato veramente libero in Cina, e mi
esortò a partire. Così nel 1982 feci domanda per il permesso di espatrio e,
infine, nel 1985 ebbi la mia occasione. Giunsi negli Stati Uniti come
"visiting professor" con 40 dollari in tasca. Nel 1986 parlai per la
prima volta in pubblico delle mie esperienze nel Laogai cinese.
Le
emozioni che avevo tenuto nascoste per tutti quegli anni infine riemersero, e
terminai la mia relazione in lacrime. Il mio intervento sorti un forte effetto
sui presenti, che mi domandarono cosa potessero fare per aiutare coloro che
erano tuttora vittime del sistema del Laogai. Questo mi fece pensare che,
probabilmente, se più persone fossero state a conoscenza delle atrocità che
venivano compiute in Cina, si sarebbe potuto fare qualcosa per porvi fine. In
quel momento compresi che dovevo continuare a raccontare la mia storia.”
mercoledì 30 aprile 2025
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mercoledì 9 aprile 2025
Tesi di Laurea Elda Franchi Terrorismo I Campi di Concentramento in Cina: Le pratiche nei Laogai: prelievo degli organi
Master in
“TERRORISMO E ANTITERRORISMO INTERNAZIONALE”
Terrorismo. i campi di concentramento in Cina
ANNO ACCADEMICO 2023/2024
(dalla presente tesi si estrare il paragrafo - capitolo III - Prelievo degli Organi)
Le pratiche nei Laogai: Prelievo
di organi
Il
Governo Cinese è stato ripetutamente accusato di utilizzare i prigionieri
politici detenuti nei Laogai come donatori involontari di organi: si parla di
persone mantenute in vita in attesa di compatibilità per trapianto, e uccise
subito dopo l’operazione chirurgica.
L’ex
pubblico ministero del Tribunale di Jugoslavia Sir Geoffrey Nice QC, mettendo
insieme un gruppo di esperti, ha dichiarato di aver raccolto i dati necessari
per dimostrare che questa pratica venga effettuata nei campi di concentramento
e, stando alle indagini, non vi è alcun dubbio che la pratica non sia ancora
stata interrotta. Letteralmente: “la conclusione [delle ricerche] mostra che
moltissime persone hanno perso la vita in modo indescrivibilmente orribile
senza alcuna ragione, che altre potrebbero soffrire allo stesso modo e che
tutti noi viviamo su un pianeta in cui estrema malvagità risiede nel potere di
coloro che, per il momento, governano un paese con una delle più antiche
civiltà a memoria d’uomo”.
Già nel
marzo del 2006 era stato denunciato il campo di Sujiatun, anche se le indagini
non trovarono alcuna prova concreta per incriminare i colpevoli che tali fatti
esistessero davvero, portarono però ad all’ammissione del Governo Cinese che i
detenuti condannati a morte fossero soggetti al prelievo di organi, negando che
questo avvenisse senza il consenso e la consapevolezza del donatore.
Il 24
maggio 2006, la Coalition to Investigate the Persecution of the Falun Gong in
China (CIPFGC), una ONG con sede negli Stati Uniti e associata all'associazione
Falun Dafa, ha richiesto un’indagine a David Matas e David Kilgour9. Il 7 luglio 2006 pubblicarono il primo
documento riassuntivo delle loro ricerche e il 31 gennaio 2007 aggiunsero delle
informazioni pubblicando la seconda versione del documento: confermano la
fondatezza delle accuse mosse al governo cinese, ma peccarono di prove
concrete. Queste conclusioni sono state accettate dagli enti internazionali che
si occupano dei diritti umani, ma non sono universalmente accettate come
definitive10. Gli argomenti discussi nei loro
documenti e che proverebbero il giro di organi sono:
- la rapidità in cui gli ospedali cinesi
riuscirebbero a reperire gli organi compatibili, parlando di una o due
settimane (in confronto ai 30 o 50 mesi necessari in Canada);
- sono state condotte delle interviste
telefoniche con il personale medico degli ospedali, e sono state ottenute
delle risposte positive in merito alla disponibilità di praticanti del
Falun Gong vivi e destinati al prelievo di organi;
- sono state condotte delle analisi
specifiche che hanno visto una correlazione tra il numero di prelievi, il
numero di prigionieri e l'evolversi della persecuzione del Falun Gong;
- è stato notato che il Governo Cinese non
è mai riuscito a contraddire il rapporto in alcun modo, ma si è mosso
cercando di aggredire e debellare il Falun Gong;
Secondo
stime del tribunale di Londra, ogni anno in Cina avvengono fino a 90.000
trapianti, più di quanto sostenuto dalle dichiarazioni del Governo e, sebbene
la pratica sia stata ufficialmente vietata nel 2015, nel 2016 ancora la quota
ammonterebbe a più di 10.000.
Nel
documento di Kilgour e Matas è stato osservato che le sue conclusioni sono
tratte più per via di tante connessioni che sulla base di prove fattuali, di
conseguenza vengono accettate dagli enti internazionali che si occupano dei
diritti umani, ma non sono universalmente accettate come definitive.
Di
Longquanmoke ha pubblicato un articolo di denuncia, poi tradotto e pubblicato
nel sito del Falun Data Europe con foto11.
Rivela che l’8 marzo 2006, un ex agente del Partito Comunista Cinese avrebbe
ammesso l’esistenza di un Laogai segreto situato nella città di Shenyang
(nello Sujiatun, provincia di Liaoning) avente un forno crematorio e ospitante
molti medici. Dal 2003 sono stati incarcerati seimila praticanti della Falun
Dafa, nessuno rilasciato. Dichiara che questo sia il campo di concentramento
con il maggior numero di praticanti, e che questi venissero torturati e che i
loro organi venissero raccolti quando ancora vivi: il partito comunista cinese
tortura mentalmente e poi fisicamente i prigionieri, ruba i loro organi quando
sono ancora vivi, crema i corpi per distruggere le prove, e poi vende “il
bottino” in cambio di enormi profitti.
Di
Longquanmoke parla addirittura di un livello di crudeltà che arriverebbe a
superare quella dei Nazisti nella seconda guerra mondiale, e pubblica le foto
delle torture.
9 David Matas (avvocato
internazionale dei diritti umani ed ex membro di Amnesty International) e David
Kilgour (ex parlamen- tare e segretario di Stato del governo del Canada) .
10 Documento del Congressional Research Service degli Stati Uniti
pubblicato l’11 agosto 2006, in cui le conclusioni del primo rapporto di Matas
e Kilgour sono messe in discussione.
11 minghui.org -
en.clearharmony.net - https://www.minghui.org/
giovedì 20 marzo 2025
martedì 18 marzo 2025
Tesi di Laurea . Elda Franchi. Terrorismo. I Campi di concentramento in Cina.
“TERRORISMO E ANTITERRORISMO INTERNAZIONALE”
Terrorismo. i campi di concentramento in Cina
ANNO ACCADEMICO 2023/2024
(dalla presente tesi si estrae il paragrafo - capitolo III - I Laogai: storia ed utilizzo)
I Laogai: storia e utilizzo
Il sistema carcerario cinese si divide in vari
livelli, caratterizzati da diversi gradi di controllo e di repressione:
esistono, infatti, i campi di riforma attraverso il lavoro, i campi di
rieducazione attraverso il lavoro e i campi di destinazione professionale
obbligatoria. Il termine Laogai, la cui traduzione letteraria è “riforma
attraverso il lavoro”, indica una particolare forma di lavoro forzato della
Repubblica Popolare Cinese e, se utilizzato in termine restrittivo, indica un
vero e proprio campo di concentramento. Questo termine ha assunto un
significato generico e designa tutta la realtà concentrazionaria cinese. I
Laojiao, letteralmente “rieducazione attraverso il lavoro”, sono previsti per
coloro che hanno compiuto reati minori, per coloro che hanno commesso “errori”
più che “crimini” e che non vengono quindi classificati come criminali. La
particolarità di questo tipo di carcere sta nell’indottrinamento politico
caratterizzato da sessioni di studio giornaliere dopo ore di lavoro forzato,
nel quale i carcerati conservano i diritti civili per tutta la loro permanenza
nel campo. Infine i Jiujie, letteralmente “destinazione professionale
obbligatoria”, inflitta prima del 1961 ai detenuti che venivano rieducati attraverso
il lavoro, e vista come una forma indiretta di reclusione poichè i detenuti
ricevono un salario mensile in quanto fsia prevista l’assegnazione di un lavoro
all’interno di una struttura carceraria, possono ancora godere dei diritti
civili, godono di libertà di movimento e possono uscire ogni quindici giorni,
prendono i pasti alla caffetteria e soprattutto hanno a disposizione dormitori,
mense e sale di lettura. Alcuni possono addirittura avere una settimana di
ferie l’anno per tornare a casa. In questa tipologia di carcere, la pena non è
stabilita con precisione, non si conosce mai con esattezza la durata
dell’incarceramento, e i lavoratori dei Jiuye non scelgono né l’impiego che
andranno a svolgere, né il luogo del campo dove andranno a lavorare, lavorano
complessivamente otto ore al giorno per sei giorni la settimana, non lavorano
inoltre sotto sorveglianza armata, ma la Sicurezza Pubblica sovrintende tutto
tramite delle norme ben precise. I Laogai rimangono il sistema carcerario più
diffuso in Cina per prigionieri politici, dissidenti, rivoluzionari, criminali,
nemici dello stato, nemici del popolo, donne e uomini appartenenti a minoranze
etniche come gli Uiguri.
I Laogai furono istituiti da Mao Zedong nel 1950
basandosi sull’esempio sovietico dell’URSS e dei Gulag, anche se il lavoro
forzato con scopi primitivi era una realtà presente già nel XVIII secolo con
la dinastia Qing; esistono esempi precisi di questa collaborazione
cino-sovietica negli anni cinquanta, dove degli esperti russi parteciparono al
Comitato di Gestione della Riforma mediante il lavoro degli elementi reazionari
del nord-ovest, all’estremismo del campo di Shinjing (nel Canton), e
all’organizzazione del lavoro forzato in una miniera di carbone vicino a
Fushun, per l’esattezza nel campo di Caohying a Shanghai.6
Dalla campagna contro la destra del 1958,
l’irrigidimento politico si tradusse nel lavoro forzato, non vi erano più
orari, si lavorava persino 16 ore al giorno, a volte anche di più. I primi
campi fecero la loro comparsa nelle zone controllate dai comunisti, con un
primo periodo un po’ caotico e con diverse sanzioni e torture verso i
carcerati, erano campi caratterizzati da violenza brutale e sbrigativa, e
l’orizzonte principale per i detenuti era la morte per fucilazione.
I Laogai si iniziarono ad organizzare in maniera
più uniforme nel 1952-1953 dopo una prima riunione nazionale nel giugno del
1952 sul lavoro e l’indirizzo che i Laogai avrebbero dovuto assumere, ossia di
una politica che combinava la rieducazione attraverso il lavoro. I Laogai
avevano due scopi principali, quello divulgato di “riabilitare” i criminali
attraverso il lavoro e l’indottrinamento politico, e quello celato di creare la
manodopera necessaria per poter generare un favorevole sviluppo economico a
costo quasi pari a zero. I primi prigionieri arrivarono già nel 1951, anno
importante perché ci fu la riforma agraria, e per via della ridistribuzione
delle terre vennero incarcerati molti proprietari terrieri e contadini; nello
stesso anno vennero catturati anche dei trafficanti di oppio, delle donne
accusate di prostituzione e uomini accusati di gioco d’azzardo. Nel 1951, il
numero di Laogai presenti in Cina era pari a 292.
Dal 1954 al 1957 seguì una fase di relativa
distensione, quasi da far pensare che i campi fossero scomparsi. La situazione
peggiorò nuovamente nel 1961, e la mortalità aumentò: le razioni di cereali
vennero sostituiti dalle erbe, steli delle spighe di mais, pula di cereali,
foglie di patata, alghe, residui della spremitura di piante oleose7; nel 1961 la situazione peggio a tal
punto che molti chiesero aiuto alle famiglie che vivevano nelle regioni meno
colpite col fine di racimolare un po’ di cibo. La differenza rispetto ai campi
sovietici è che li le guardie hanno sempre avuto cibo a sufficienza, come nei
campi Nazisti, mentre nei Laogai pure i guardiani soffrivano.(3) Mao si
rifiutava di riconoscere la catastrofe da lui stesso provocata, e venivano
applicati i regolamenti normali, la disciplina era sempre più rigida, gli
altoparlanti continuavano a diffondere il Verbo del Partito, mentre i detenuti
erano costretti a cercare vermi, grano, o cereali non del tutto assimilati
nello sterco di vacca e di cavallo, o addirittura tra gli escrementi degli
ufficiali addetti alle cucine pur di sfamarsi.
A partire
dal 1972 la situazione iniziò ad acquistassi, anche se l’igiene e il cibo
rimasero mediocri e la disciplina severa; per ogni detenuto diminuì il tempo
dedicato allo “studio”, che risultava al momento meno efficace, ma rimaneva
vigile il principio secondo il quale la liberazione del detenuto dipendesse dal
suo comportamento all’interno del campo.
Nel
periodo Maoista (1949-1976), e prima delle riforme di Deng (1978-1992), questi
campi di concentramento venivano utilizzati prevalentemente per reprimere le
opposizioni al regime. Nei primi anni, i detenuti “controrivoluzionari”
costituivano il 90% dei reclusi; i processi per incarcerare gli oppositori
politici erano spesso solo una formalità, poiché la difesa poteva soltanto
invocare la clemenza della corte, ma insistere troppo nella dichiarazione di
innocenza portava ad un inasprimento della pena: “clemenza con chi confessa,
severità con chi resiste”; il sistema giudiziario non era basato sul concetto
di diritto.
E’ molto
interessante sapere che il Laojiao inizialmente non dava certezze sulla durata
della pena, al punto che alcuni detenuti arrivavano a commettere crimini più
gravi per passare al Laogai, in quanto la erano previste delle pene di durata
già prefissata. La situazione è cambiata nel 1982, quando il Comitato
centrale diffuse una serie di documenti, uno di questi afferma: “I campi del
Laogai e del Laojiao non sono solo punitivi, non si tratta di normali imprese
incaricate di produrre figure professionali: sono scuole che educano e
riformano criminali che hanno contravvenuto alla Legge”. La durata massima
della condanna al Laojiao venne stata stabilita a tre anni. Nel periodo Maoista
i condannati al Laojiao erano reclusi solitamente per 20 anni, mentre nel
periodo Denghista la durata non superava i 10 anni.
Questo
particolare sistema di lavoro si è sviluppato sotto l’esempio dei Gulag
dell’età di Stalin, legati al piano quinquennale il cui obiettivo era la
rapida industrializzazione dell’Unione Sovietica, detenendo in strutture
carcerarie gli avversari del potere sovietico, sfruttandoli per arricchire la
Nazione, per esportare le materie prime in cambio di tecnologia occidentale. I
Gulag Sovietici prevedevano la “punizione e la rieducazione politica attraverso
il lavoro” e, come i Laogai, prevedevano lavoro forzato esercitato in
condizioni orribili di fame, sporcizia, terrore, violenze e sfruttamento fino
all’esaurimento. Ciò che differenzia queste due tipologie di campi di
concentramento, tanto simili quanto differenti, è la peculiarità da cui è
caratterizzata la variante cinese: la volontà dichiarata di cambiare l’uomo,
il lavaggio del cervello.
Il
sistema prevede tre fasi, durante le quali i carcerati devono riconoscere le
proprie colpe e i propri crimini, devono accusarsi e auto-criticarsi per averle
compiute e devono sottomettersi alle autorità tramite un processo di
pentimento pubblico con atto di soggezione al lavoro, arrivando così a
sconvolgere la propria personalità e a dare la completa adesione al potere che
li sovrasta. Il rimorso non è sufficiente: ci vuole il pentimento.
I
principi della critica e dell’autocritica possono essere ricondotti a quattro
regole principali:
1. L’ideale è che la confessione
sia spontanea e volontaria, che si produca autonomamente nel momento in cui il
cittadino commetta un errore o infranga una regola.
- Se ciò non accade, è necessario
“prestargli assistenza” per consentigli di riconoscere i suoi errori e i
suoi crimini.
- Se questa “assistenza” non da alcun frutto,
allora devono entrare in gioco le “critiche mosse con buona volontà mosse
da persone ben intenzionate”.
- In ultima istanza, una volta applicati
tutti i metodi disponibili, viene posto il colpevole in condizioni di non
nuocere, con tutta la severità che merita.
I
prigionieri tramite delle “sessioni di studio” forzato giornaliere, una lunga
confessione scritta, lunghe e insopportabili sedute di indottrinamento, vengono
portati a riconoscere quanto fosse sbagliato il loro modo di pensare,
profondamente differente dall’unico modo consentito e corretto; queste sessioni
di studio sono seguite da autocritiche e punizioni, autodenunce e
autoflagellazioni, tutte volte a capire gli sbagli fatti in precedenza.
Ciascuno deve non soltanto riformare se stesso, ma aiutare gli altri a fare la
stessa cosa e, addirittura, denunciare chi si rifiuta di cambiare.
Nei
Gulag sovietici, invece, non ci fu mai un tentativo di modificare il pensiero
dei civili da parte dello Stato.
Queste
“sessioni di studio” vengono messe in pratica dopo ore di lavoro forzato che si
aggirano intorno alle 16-18 ore al giorno e variano da campo a campo, in base
al tipo di attività che si svolge, ovvero industriale, agricola o estrattiva:
i turni prevedono pesantissimi turni in miniera, nei campi, nelle fabbriche, in
condizioni pericolosissime e malsane, tutto volto a vantaggio del Regime
Comunista Cinese e di numerose imprese che investono in Cina: i Laogai vengono
utilizzati come mezzo ulteriore per aumentare i profitti a costo quasi pari a
zero.
Le
merci prodotte nei Laogai possono essere di qualsiasi tipo: dalle scarpe, ai
giocattoli, ai macchinari e parti meccaniche di ogni tipo, prodotti chimici,
profumi e saponi, materiali estratti dalle miniere, thè e vino ecc; la Laogai
Research Foundation, insieme ad altri gruppi umanistici, hanno individuato
alcune merci prodotte nei Laogai sui mercati internazionali, nonostante le
autorità cinesi le camuffino per renderle impossibile da riconoscere.
Purtroppo,
per il regime cinese, i Laogai restano la forma di detenzione più efficace per
garantire una grande quantità di manodopera a costo zero ed è importante dal
punto di vista economico poiché contribuisce anche a conquistare i mercati
stranieri. Inizialmente tutto quello che veniva prodotto (ovvero oggetti
facilmente assemblabili), era destinato al mercato interno, ma con il passare
degli anni si è iniziato a produrre di tutto: dai giocattoli agli
elettrodomestici, destinati al mercato mondiale. Tuttavia, in alcuni Paesi
europei la produzione delle merci fabbricate con questa modalità è proibita e
molto spesso si richiede l’applicazione di un’etichetta che garantisca
l’estraneità rispetto al sistema dei Laogai.
I campi
sono organizzati secondo un modello militare, con la suddivisione dei
prigionieri in squadroni, compagnie, battaglioni, distaccamenti e brigate. Uno
squadrone comprende 10-15 detenuti, 10-15 squadroni formano una compagnia, con
quattro o cinque responsabili di compagnia; 8-12 compagnie formano un
battaglione e diversi battaglioni formano un distaccamento.
Le
condizioni di vita dei prigionieri sono orribili, sono marchiati uno ad uno,
non hanno letti su cui dormire, non hanno cibo da poter mangiare, hanno la
testa rasata a zero. Gli alloggi variano secondi il tipo di produzione, da
edifici in muratura, a baracche, capanne di legno. Alcune testimonianze
affermano che i detenuti che lavorano nei campi, sono in qualche modo fortunati
perché possono sfamarsi da soli con rane, serpenti, ratti, soia e riso che
trovano mentre lavorano.
Negli
anni si è capito anche dell’utilizzo di varie torture che vengono attuate per
obbligare la vittima a fornire informazioni, o per riformarla e modificarle il
comportamento o il modo di pensare: alcune sono la camicia di forza, scariche
elettriche o pestaggi con un bastone elettrico, sospensioni per le braccia,
pestaggi, isolamento forzato per diversi giorni senza cibo in celle di due
massimo tre metri cubi, gli aghi (metodo che consiste nell’infilare degli aghi
d’acciaio di circa 10 centimetri sul collo, schiena, petto e altre parti
sensibili, così in profondità che risulta difficile tirarli fuori), la panca
della tigre (la vittima si siede su una panca di ferro con le ginocchia legate
alla panca, le mani legate dietro il petto o appoggiate sulle ginocchia, e la
vittima viene obbligata a stare dritta senza poter fare alcun movimento), il
letto dei morti (consiste nel legare la vittima con le braccia dietro la
schiena e il collo legato alle gambe, poi viene incastrata sotto un letto e
costretta a rimanere in quella posizione per molti giorni), abusi sessuali con
vari strumenti (tortura riservata alle donne), il letto di stiramento (le mani
e i piedi della vittima vengono legate a degli anelli e portato a stiramento
estremo; se applicata troppa forza la vittima muore all’istante, altrimenti,
passati 10 minuti, le ossa degli arti si slegano e la vittima rimane disabile
in modo permanente), ma ve ne sono molte altre ancora. Ecco perché molti
spesso ricorrono al suicidio come unica soluzione.
Anche
all’inizio degli anni Novanta i campi continuavano ad essere al centro
dell’apparato di Controllo del partito, anche se le cifre sembrerebbe che
fossero in ribasso. Dal 29 dicembre 1994 il termine Laogai è stato sostituito
dal termine “Prigione”: al suo posto viene impiegato il termine Giayu; la
“Gazzetta legislativa” del 7 gennaio 1995 scrive: “Il cambiamento di
denominazione del Laogai è imposto dai legami con la comunità internazionale
e risulta proficuo nell’ambito della nostra lotta per i diritti dell’uomo sul
piano internazionale8.
Nonostante
la scomparsa della parola Laogai, il suo utilizzo, i metodi, la funzione, il
carattere e i compiti sono rimasti invariati: si parla sempre di
sovraffollamento, uniforme obbligatoria con numero di matricola, condizioni
pessime, produzione mineraria, tessile e meccanica, orari di lavoro.
La
riforma di apertura non ha comunque modificato la sorte di milioni di donne e
uomini rinchiusi all’interno dei campi.
6 J.-L. Domenach, op. cit., p.103
7 Ivi, p.90. ; (3)J.L. Domenach, op. cit., p.103
8 H.Wu, Retour au laogai, cit., p.231