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domenica 20 gennaio 2019

Internamento Definizioni


  1. Internamento.
  2. Metodologia e Definizioni 1.
  3.  La differenza tra campo di concentramento e prigione.


La ricerca è imposta su questi presupposti.
Una linea precisa di determinazione e di confine tra campo di concentramento e prigione non è facile da stabilire. Il lavoro forzato non prmette di stabilire alcun confine, in quanto anche in prigione, oltre che al campo si lavora e non poco. Come primo approccio si può dire che il campo di concentramento che è alla base di un sistema di un insieme concentrazionario, e che lo può distinguere dalla prigione, è l’inquadramento giudiziario. La prigione,in linea di massima è riservata a elementi della collettività che sono state giudicate da un tribunale o in modo preventivo con la carcerazione preventiva; la detenzione è di tipo penale, con un inizio e duna fine stabiliti; il campo di concentramento è destinato a elementi della colletività extragiudiziari, che sono tali attraverso una determinazione amministrativa, ovvero accoglie anche  i casi “dubbi”, i sospetti, i nocivi per antonomasia, e coloro che non hanno commesso atti criminali ma si teme che li compiranno, essendo potenzialmente dannosi per la società. Altro ulteriore elemento di distinzione. La prigione ospita gli elementi ritenuti più pericolosi e nefasti per la società e che sono stati riconosciuti tali.

La definizione che si suggerisce per il campo di concentramento – sistema concentrazionario è quella di Olga Wormser-Migot  il campo di concentramento –“ il sistema concentrazionario è un mezzo supplementare parallelo all’apparato di repressione legale ed ufficiale, di cui una società di dota per estromettere uomini e donne che ufficialmente non si sono macchiati di alcun crimine e che, per tale ragione, non possono essere giudicati dal normale apparato giudiziario.
Altro approccio suggerito: il campo di concentramento è il domino dell’arbitrio più assoluto, e concerne le masse, il collettivo, con una funzione che è quella di “concentrare”, da qui il nome, in gran numeri non tanto individui, quanto membri di categorie ritenute pericolose “anazionali”, “araziali”, “asociali” percepite come sospette, pericolose, dannose e questa percezione è data per definizione. Dal punto di vista amministrativo le chiavi di lettura sono “sospetti” “elementi socialmente pericolosi”, “uso della reclusione extragiudiziaria e preventiva”

Bibliografia Olga Wormser-Migot, L’Eredes Camps, Pais, 10/10, 1973.
Ulteriori dati ed informazioni su www.internametnoereticolati.blogspot.com


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