La sera di sabato 8 giugno comincia, secondo il calendario ebraico, la Festa di Shavuòto delle Settimane.
È una delle tre Feste di Pellegrinaggio (Pesach, Shavuot, Succot) in cui ogni ebreo, quando esisteva il Santuario, doveva recarsi a Gerusalemme.
Era obbligo portare in offerta al Santuario le primizie (bichurìm) della Terra, di quanto si era coltivato: "Porterai alla casa del Signore tuo Dio la primizia dei primi prodotti della tua terra" (Esodo 34:26); "Poi celebrerai la Festa delle Settimane per il Signore tuo Dio, offrendo nella misura della tua generosità e in ragione di ciò in cui il Signore tuo Dio ti avrà benedetto" (Deuteronomio 16:10).
Era obbligo portare in offerta al Santuario le primizie (bichurìm) della Terra, di quanto si era coltivato: "Porterai alla casa del Signore tuo Dio la primizia dei primi prodotti della tua terra" (Esodo 34:26); "Poi celebrerai la Festa delle Settimane per il Signore tuo Dio, offrendo nella misura della tua generosità e in ragione di ciò in cui il Signore tuo Dio ti avrà benedetto" (Deuteronomio 16:10).
Shavuot è, infatti, la festa del raccolto o, per essere più precisi, della mietitura. Essa conclude il ciclo iniziato con Pesach, che è anche Festa della Primavera, della rinascita della Terra.
Contrariamente a Pesach e a Succot, che comportano molti obblighi (mangiare l’azzima la prima sera, astenersi dal contatto con ogni cosa lievitata per sette giorni, raccontare l’esodo dall’Egitto, ai tempi del Santuario sacrificare un capretto o un agnello per Pesach, costruire capanne e dimorarvi, agitare durante la preghiera mattutina un manipolo di specie vegetali ben specifico di Succot), la Festa di Shavuotnon prevede particolari obblighi, oltre a quello dell’offerta delle primizie.
Forse proprio per questo, Shavuot è una ricorrenza che nel corso del tempo è stata riempita di significati ulteriori e di tradizioni. Innanzitutto, il giorno di Shavuot fu identificato dai maestri della Mishnà e del Talmùd come quello in cui Dio consegnò la Torà (l’Insegnamento, ovvero il Pentateuco) a Mosè sul Monte Sinai. Secondo una pratica iniziata a Salonicco nel XVI secolo da Shelomo Alqabetz, l’autore dell’inno Lekhà Dodì con cui si apre lo Shabbat, e da Yosef Caro, il grande codificatore della legge ebraica (halakhà), si passa la notte studiando Torà.
La sera di Shavuot è anche uso mangiare latticini.
Infine, si legge il Libro di Ruth. Ruth è una giovane donna moabita che, rimasta vedova, si converte all’ebraismo per amore di sua suocera e ne condivide il non facile destino. La storia si svolge al tempo della mietitura, a Betlemme. Un ricco e lontano parente, Boaz, si innamora poi di Ruth, la sposa e la riscatta da una vita difficile. Dalla loro unione nasce la stirpe di Re David, che secondo il Talmud di Gerusalemme nacque e morì proprio a Shavuot.
Qual è il legame fra la storia di Ruth e la Festa delle Settimane, a parte il momento in cui si svolge? Secondo una delle molte interpretazioni, la storia di Ruth, straniera che abbraccia l’ebraismo, è dominata dal chèssed, ovvero dall’amore incondizionato: quello di Ruth per sua suocera e per il popolo ebraico, quello di Boaz per lei. E la Torà, di cui si celebra il dono proprio in questa Festa, è considerata la manifestazione dell’amore incondizionato di Dio per l’uomo.
Qual è il legame fra la storia di Ruth e la Festa delle Settimane, a parte il momento in cui si svolge? Secondo una delle molte interpretazioni, la storia di Ruth, straniera che abbraccia l’ebraismo, è dominata dal chèssed, ovvero dall’amore incondizionato: quello di Ruth per sua suocera e per il popolo ebraico, quello di Boaz per lei. E la Torà, di cui si celebra il dono proprio in questa Festa, è considerata la manifestazione dell’amore incondizionato di Dio per l’uomo.
Chag Sameach, Felice Festa di Shavuot
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