DACHAU SALUTA ENNIO BORGIA
LA LETTERA DEL BORGOMASTRO FLORIAN HARTMANN
“ Ennio testimone inesorabile delle barbarie subite,
ma portatore di pace e rispetto reciproco”
“Non solo un prezioso testimone
Ennio, ma un amico cui dobbiamo molto per l’inesorabile testimonianza nelle
scuole italiane, portatore di pace e rispetto reciproco.”
Parole toccanti quelle del
giovane sindaco di Dachau Borgomastro
Florian Hartmann nella lettera pervenuta
alla famiglia di Ennio Borgia, scomparso lo scorso 20 maggio. Aveva sedici anni Ennio quando nel febbraio
1944 venne catturato a Sagrado e
deportato nel lager di Dachau in Germania. Fu prigioniero nella baracca
25, quella degli italiani; venne liberato dagli americani il 29 aprile 1945.
Orfano di madre era partito da
Roma per ricongiungersi con il fratello Edelberto, aviere della Repubblica
Sociale presso Venaria Reale (TO) ma giunto nei pressi dell’aeroporto
trovandosi nel mezzo di una sparatoria era scappato per caso dalla parte di
alcuni partigiani monarchici che lo avevano incorporato nella giovane
formazione ancora inesperta e mal armata.
Una storia che ha
dell’incredibile e che è stata racchiusa
in un video dall’associazione “Un ricordo per la pace” ed in una pubblicazione
ancora inedita a cura di Elisa Bonacini che nel 2011 scoprì la sua storia.
“Ennio- scrive il Borgomastro Hartmann - è stato testimone
delle barbarie subite nel campo anche per chi non è sopravvissuto. Ora ha
raggiunto i suoi compagni lasciando un grande vuoto in tutte le persone che
l’hanno conosciuto e amato. Come primo cittadino della Città di Dachau, insieme
alla mia fidanzata Julia esprimo alla moglie Speranza e alla figlia Adna il mio
profondo cordoglio ed il mio abbraccio nel grande dolore.”
Il 29 ottobre 2014 Hartmann con
una rappresentanza della città bavarese era stato ospite dell’amministrazione
comunale di Aprilia per poi recarsi al Cimitero militare germanico di Pomezia.
Era stata deposta una corona d’alloro sulla tomba di Dachau Georg Ludwig
Ziegler di soli 21 anni, caduto nei combattimenti il 3 febbraio 1944.
“La sua storia - aveva detto in
quella occasione Hartmann- rappresenta la tragedia dei tanti ragazzi di tutte
le nazionalità comandati a combattere senza sapere forse neanche chi dovessero
combattere, ed il dolore della mamme, delle famiglie straziate da queste
perdite. Rappresenta la tragedia delle guerre passate, ma anche di quelle di
oggi in cui tanti ragazzi continuano ancora a morire. La presenza di questi
sacrari ci fa capire l'inutilità e la brutalità della guerra”. Alla cerimonia avevano partecipato il Sindaco
di Aprilia Antonio Terra, il Sindaco di Fondi Salvatore De Meo, l'Assessore al
turismo Beniamino Maschietto con una delegazione del Comune di Fondi gemellato dal 1998 con la città di Dachau.
Nel gruppo era presente Tanja Jorgensen Leuthner, dirigente nel settore turismo
e cultura di Dachau. Era stata Tanja nel 2011 ad accogliere l’appello della
Bonacini che segnalava la presenza ad Aprilia di un ex prigioniero ancora
vivente. Venne poi invitato Ennio in più occasioni a Dachau per partecipare
alle cerimonie della liberazione del campo.
La Bonacini : “Auspico che tra le
città di Aprilia e Dachau possa continuare questo rapporto di amicizia, a
comune condanna di uno dei periodi più bui della nostra storia. Mai più guerra.
Mai più lager.”
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