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venerdì 7 giugno 2019

Ricordato un testimone di tempi bui




DACHAU SALUTA ENNIO BORGIA


LA LETTERA DEL BORGOMASTRO FLORIAN HARTMANN

“ Ennio testimone inesorabile delle barbarie subite, ma portatore di pace e rispetto reciproco”





“Non solo un prezioso testimone Ennio, ma un amico cui dobbiamo molto per l’inesorabile testimonianza nelle scuole italiane, portatore di pace e rispetto reciproco.”
Parole toccanti quelle del giovane sindaco di Dachau  Borgomastro Florian Hartmann  nella lettera pervenuta alla famiglia di Ennio Borgia, scomparso lo scorso 20 maggio.  Aveva sedici anni Ennio quando nel febbraio 1944 venne catturato a Sagrado e  deportato nel lager di Dachau in Germania. Fu prigioniero nella baracca 25, quella degli italiani; venne liberato dagli americani il 29 aprile 1945.
Orfano di madre era partito da Roma per ricongiungersi con il fratello Edelberto, aviere della Repubblica Sociale presso Venaria Reale (TO) ma giunto nei pressi dell’aeroporto trovandosi nel mezzo di una sparatoria era scappato per caso dalla parte di alcuni partigiani monarchici che lo avevano incorporato nella giovane formazione ancora inesperta e mal armata.
Una storia che ha dell’incredibile e che è stata  racchiusa in un video dall’associazione “Un ricordo per la pace” ed in una pubblicazione ancora inedita a cura di Elisa Bonacini che nel 2011 scoprì la sua storia.
“Ennio- scrive  il Borgomastro Hartmann - è stato testimone delle barbarie subite nel campo anche per chi non è sopravvissuto. Ora ha raggiunto i suoi compagni lasciando un grande vuoto in tutte le persone che l’hanno conosciuto e amato. Come primo cittadino della Città di Dachau, insieme alla mia fidanzata Julia esprimo alla moglie Speranza e alla figlia Adna il mio profondo cordoglio ed il mio abbraccio nel grande dolore.”
Il 29 ottobre 2014 Hartmann con una rappresentanza della città bavarese era stato ospite dell’amministrazione comunale di Aprilia per poi recarsi al Cimitero militare germanico di Pomezia. Era stata deposta una corona d’alloro sulla tomba di Dachau Georg Ludwig Ziegler di soli 21 anni, caduto nei combattimenti il 3 febbraio 1944.

“La sua storia - aveva detto in quella occasione Hartmann- rappresenta la tragedia dei tanti ragazzi di tutte le nazionalità comandati a combattere senza sapere forse neanche chi dovessero combattere, ed il dolore della mamme, delle famiglie straziate da queste perdite. Rappresenta la tragedia delle guerre passate, ma anche di quelle di oggi in cui tanti ragazzi continuano ancora a morire. La presenza di questi sacrari ci fa capire l'inutilità e la brutalità della guerra”.  Alla cerimonia avevano partecipato il Sindaco di Aprilia Antonio Terra, il Sindaco di Fondi Salvatore De Meo, l'Assessore al turismo Beniamino Maschietto con una delegazione del Comune di Fondi  gemellato dal 1998 con la città di Dachau. Nel gruppo era presente Tanja Jorgensen Leuthner, dirigente nel settore turismo e cultura di Dachau. Era stata Tanja nel 2011 ad accogliere l’appello della Bonacini che segnalava la presenza ad Aprilia di un ex prigioniero ancora vivente. Venne poi invitato Ennio in più occasioni a Dachau per partecipare alle cerimonie della liberazione del campo.
La Bonacini : “Auspico che tra le città di Aprilia e Dachau possa continuare questo rapporto di amicizia, a comune condanna di uno dei periodi più bui della nostra storia. Mai più guerra. Mai più lager.”


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