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mercoledì 19 maggio 2021

Elisa Bonacini. L'anniversario della Liberazione del campo di Dachau

 


76 anni fa la Liberazione del Campo nazista di Dachau

il video di Ennio Borgia per le scuole

 

 

29 aprile 1945. 76 anni fa la Liberazione del Campo nazista di Dachau.

Tra i sopravvissuti il diciassettenne Ennio Borgia, il triangolo rosso cucito sull’abito consunto riciclato da altri deportati; era il segno nazista identificativo degli oppositori politici.

Catturato nel febbraio 1944 dai tedeschi nelle valli del torinese insieme ad un gruppo di partigiani  aveva trascorso lunghi mesi in prigionia nel campo, lottando per la sopravvivenza fino alla liberazione avvenuta per l’intervento delle truppe americane.

Scomparso nel maggio 2019,  la sua storia è emersa  grazie all'attività  di ricerca dell’ Associazione "Un ricordo per la Pace" che nel settembre 2011  raccolse la testimonianza nel dvd “Ennio Borgia n°69791: un sopravvissuto a Dachau”.

Il video è stato proiettato in diversi Istituti scolastici del territorio pontino in occasione dei numerosi incontri con i ragazzi; nel 2015 aveva ottenuto la concessione del logo ufficiale del 70° Anniversario della Resistenza e della Guerra di Liberazione.

Appena rilevata la storia l’associazione aveva preso contatti con il Memoriale di Dachau per segnalare la presenza ad Aprilia di un ex prigioniero italiano ancora vivente. La risposta  fu immediata e calorosa. Borgia venne invitato a Dachau nell’aprile 2012 per partecipare alla cerimonie commemorative della liberazione del campo. Anche la televisione nazionale con una troupe di RAI 1 lo seguì in Germania per un servizio in Tv7 della giornalista Elisabetta Mirarchi.

Fu una forte emozione per Ennio rivedere il luogo dove si trovava la sua baracca n° 25, che ospitava in maggior parte prigionieri italiani, accolto con grande affetto dalla Città di Dachau e dal giovane Sindaco, il Borgomastro Florian Hartmann.

“Mi hanno fatto sentire un eroe!” aveva dichiarato commosso al rientro Ennio che nel viaggio della memoria era stato accompagnato dalla moglie Speranza e dalla figlia Adna.

 Elisa Bonacini  presidente di Un ricordo per la pace: “Il Covid ha falcidiato ormai anche  gli ultimi  sopravvissuti alla deportazione nazista, sempre più rari i testimoni di quel periodo tra i più oscuri della nostra storia.  Sta alle giovani generazioni portarne avanti il ricordo, ora più che mai, per contrastare intolleranze razziali, odio politico e omofobia che stanno dilagando pericolosamente nella nostra società.

Siamo orgogliosi del lavoro svolto con Ennio,  sempre disponibile a rapportarsi con i ragazzi. E ora che non c’è più il nostro video perpetuerà il suo messaggio di pace. Lieti di metterlo a disposizione gratuitamente  per le scuole che ne faranno richiesta.”

 


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