Su questo fronte
si deve registrare un numero che varia da 43000 a 50000 a seconda delle fonti,
di cui circa 25.000 per inedia, malattie e maltrattamenti, 5000 uccisi, veri e
propri omicidi autorizzati, 3000, vittime dei bombardamenti alleati, 10.000 tra
gli internati costretti al lavoro obbligatorio, per via di incidenti, malattie,
fame, percosse ecc. 7000 morirono sul Fronte Orientale fra gli IMI inquadrati
nei Battaglioni militarizzati al seguito dell’Esercito tedesco per lo sgombero
delle macerie o peer la realizzazioni di fortificazioni ed altri lavori. A
questi Caduti occorre aggiungere un numero altissimo, ma imprecisato, ed
impossibile da precisare, di malati che dopo il rientro in Italia morirono in
conseguenza o per effetto della loro permanenza nei Lager. Se agli I.M.I. non è
toccata una sorte peggiore, quale quella degli Ebrei e dei Prigionieri Russi,
lo si deve alla necessità del Reich nazista di avere manodopera per sostituire
decine di migliaia di lavoratori tedeschi rendendoli disponibili all’arruolamento
per le forze combattenti.
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