27 gennaio di ogni anno
La Giornata della
Memoria è stata istituita per ricordare a tutti che la tolleranza,
l’accettazione del “diverso” la comprensione e l’apertura verso gli altri, che devono
essere e rimanere le costanti della nostra vita di relazione.
L’affermazione
all’inizio del secolo scorso di regimi totalitari in Europa, espressione
diretta e continuazione della violenza impositiva che insensatamente si scatenò
senza motivazioni reali con la Prima Guerra Mondiale, guerra fu il frutto della
degenerazione del nazionalismo esasperato.
Regimi che fecero del
terrore verso i propri cittadini, e con la Seconda Guerra mondiale, verso i propri
nemici una delle costanti della loro politica. Furono bandite tolleranza,
comprensione e apertura verso le idee e le istanze degli altri e, soprattutto,
vi fu un rifiuto esasperato del “diverso”. Chi non si allineava ai propri
principi, chi veniva messo d’autorità nella categoria “diverso” per ragioni
etniche, razziali, religiose e politiche, veniva emarginato, prima e poi
perseguitato. Con lo scoppio della guerra si fece un ulteriore passo: veniva
eliminato fisicamente. Un vertice di violenza collettiva che portò popoli a
commettere orrori e stragi contro se stessi e verso gli altri popoli, che
ricordano le stragi del passato (come la Guerra dei Trent’anni in Europa
combattuta sulla base del terrore, che fece oltre 3 milioni di morti), stragi,
con il corollario di crudeltà ed efferatezza che superano abbondantemente ogni
immaginazione.
La Giornata della
Memoria ha questo preciso scopo: ricordare affinchè non più accada. Machiavelli
ha ragione quando sostiene che “passano
li tempi ma l’homini sono sempre gli stessi”. Quindi simili crudeltà,
efferatezze, stragi e tragedie possono riaccadere in un futuro e, dati i tempi
in cui viviamo, anche non troppo lontani.
Per evitare che tutto
ciò accada ai nostri figlie ed ai nostri nipoti, occorre un impegno diurno
affinchè non si ricreino le condizioni in cui si trovarono certi popoli
all’inizio del secolo scorso.
La Giornata della Memoria, oltre a rivendicare
questo impegno delle persone di buona volontà, serve anche a ricordare le
vittime di questa follia collettiva che ridusse il pianeta in un cumulo di
rovine, materiali e morali, come era stato ridotto nel 1945.
Il “diverso” è facile
crealo. Abbiamo sotto gli occhi tante derive che oggi portano a vedere in
“questo” o in “quello” un “diverso” che deve essere emarginato, prima,
imprigionato, poi, e quindi, eliminato fisicamente. Il processo è sempre lo
stesso ed oggi vediamo che è ben avviato: prima il “diverso” deve essere
“marcato” con un segno distintivo (chi non ricorda la gialla Stella di David o
i Triangoli di vari colori sulla casacca dell’internato a strisce bianche e blu),
poi si assisterà al fiorire dei campi di concentramento per la “sicurezza di
tutti” ed infine il passo finale della sua eliminazione, nel più totale segreto.
Un processo sempre in
essere, che va fermato e la Giornata della Memoria serve a questo. Una presa di
coscienza collettiva per impedire nuovi orrori. Bloccare questo meccanismo
perverso è dovere di tutti e evitare nuove vittime, anche perché quelle che si
ricordano sono già abbastanza.
Gli Ebrei, frutto della
giudeofobia che da secoli alligna nelle nostre collettività che è assurta ad
Olocausto, a genocidio sistematico insieme ad altri popoli come quello Armeno
in cui l’obiettivo finale è quello di cancellare i popoli presi di mira,
“diversi” dalla faccia della terra. Ma anche altri “diversi” sono nella lista
oltre ad ebrei ed armeni. I diversamente abili (programma tedesco T4), i Rom,
che volgarmente vengono chiamati “gitani” o “zingari” e già nel nome vi è una
condanna, ed ancora gli omosessuali, gli oppositori politici, i propri correligionari
che non si allineano integralmente o che si ravvedono, e tutti coloro che “de
facto” vengono definiti “diversi”.
La Giornata della
Memoria non è esclusiva di nessuno, o di una parte (e ben occorre ricordare che
quanto una parte si impossessa del tutto, il tutto scompare) ma è di tutti, è
la giornata della umanità, degli esseri umani, di tutti noi per ribadire una
scelta di vita, un impegno che deve contraddistinguere il nostro tempo che non
deve essere ricordato per le gesta e la crudeltà ed efferatezza di bande di
assassini di Stato, che ancora oggi qualcuno ricorda con nostalgia.
Una Giornata delle
Memoria nel ricordo di ciò che è stato, di chi ha subito ogni male possibile,
per un impegno, nei fatti, di un futuro migliore del passato.
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