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martedì 23 settembre 2014

Giornata della Memoria
Il lager come l’Inferno – Levi e Dante

La letteratura ha rappresentato per Levi un aiuto di fronte ad una vicissitudine  così traumatica come quella nel campo di sterminio, ed in un certo senso lo ha “salvato” in quanto, una volta conclusasi quella tremenda esperienza , ha trovato nella scrittura una sorta di terapia del dolore che gli ha consentito di attingere alla memoria per lasciarci un indelebile ricordo  nel suo libro "Se questo è un uomo".
Mentre si trovava nel lager ad Auschwitz, Levi comprende che nulla  poteva essere spiegato dalla ragione e come gli disse un deportato: "Qui non c'è un perchè".In quel momento così insensato della sua vita, vide accanto a sè Dante e la Divina Commedia entrò a far parte della sua quotidianità tanto che lo aiutò a sopravvivere .
In “ Se questo è un uomo”, in particolare nel primo capitolo, è possibile quasi sovrapporre atmosfere dantesche a quelle del lager.
Ad esempio:
 Dante : vv." Noi ricidemmo il cerchio a l'altra riva /sovr'una fonte che bolle e riversa/per un fossato che da lei deriva/ L'acqua era buia assai piu che persa/e noi , in compagnia de l'onde bige,/intrammo giù per una via diversa./In la palude va c'ha nome Stige /questo tristo ruscel, quand'è disceso/al piè de le  maligne piagge grige./E io , che di mirare stava inteso,/vidi genti fangose in quel pantano,/ignude tutte , con sembiate offeso./Queste si percotean non pur con mano,/ma con la testa e col petto e coi piedi,/troncandosi co'denti a brano a brano".
Levi: "Siamo scesi , ci hanno fatto entrare in una camera vasta e nuda, debolmente riscaldata. Che sete abbiamo!! Il debole fruscio dell'acqua nei radiatori ci rende feroci: sono quattro giorni che non beviamo. Eppure c'è un rubinetto : sopra c'è un cartello, che dice che è proibito bere perchè l'acqua è inquinata. Sciocchezze, a me pare ovvio che il cartello è un beffa, "essi" sanno che noi moriamo di sete , e ci mettono in una camera e c'è un rubinetto, e WASSERTRINKEN VERBOTEN. Io bevo , e incito i compagni a farlo; ma devo sputare, l'acqua è tiepida e dolciastra , ha odore di palude".
Come per Dante "L'acqua era buia" anche per Levi "L'acqua era imbevibile tiepida e dolciastra".
L’esperienza di Levi deve insegnare alle nuove generazioni come nella vita tutti attraversiamo un momento di oscurità per la perdita di una persona  cara , per il venir meno degli affetti , o a causa della malattia, ma grazie alla letteratura, spesso studiata  contro voglia negli anni del liceo,  si può sopravvivere e trovare la forza per andare avanti.
 Forse se Levi non avesse mai studiato Dante, non sarebbe riuscito a rielaborare la sua devastante  esperienza, e a farla rivivere così intensamente nella sua opera.  In un certo senso la letteratura "l'ha salvato" perché lo ha aiutato a mantenere il ricordo. 

Istituto  “Colomba Antonietti”  III R - De Angelis Sara e D’Andrea Michela anni 17


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