MEDAGLIA D'ONORE A DUE EX INTERNATI MILITARI DI APRILIA
Il riconoscimento del Governo Italiano per il NO dei nostri
soldati alla collaborazione con i nazisti
di Elisa Bonacini
Si è svolta presso la Sala Cambellotti della Prefettura a Latina lo scorso 31 ottobre, nella vicinanza alla Festa Nazionale del
4 novembre, la cerimonia che ha visto la consegna da parte del Prefetto D'Acunto delle medaglie
d'onore a 9 cittadini della provincia di Latina deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra della Germania.
Nel
corso della cerimonia sono state consegnate anche 13
onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, di cui tre ai cittadini di
Aprilia : Cavaliere Goffredo Cento, Cavaliere Elio
Merler , Commendatore Edmond Galasso.
La medaglia d’onore è un'onorificenza che viene concessa dal Governo
Italiano a partire dal 2007 a tutti i cittadini italiani – civili e militari- e ove deceduti ai loro familiari che, dopo l’ armistizio dell'8 settembre 1943, furono catturati e detenuti dai tedeschi nei lager nazisti, non accettando mai l’adesione alla R.S.I. o alle formazioni delle SS.
Le
medaglie
d'onore
sono
state
conferite
ai
cittadini
di
Aprilia
Aldo Boccabella e Gino Forconi. tra gli ultimi Internati Militari Italiani (I.M.I.) ancora
viventi. Considerati dai tedeschi “traditori”, furono obbligati a svolgere lavori particolarmente pericolosi,
esposti al rischio dei frequenti bombardamenti alleati, con turni
massacranti che
spesso superavano le 12 ore al giorno, nonostante la
scarsissima alimentazione consistente in 3-4 piccole patate lesse , una
brodaglia di rape e carote (chiamata sbobba) e non più di 300
grammi al giorno di pane nero. Molti di loro, a causa delle gravi carenze nutrizionali ed
igieniche, contrassero gravi malattie, prima tra tutte la tubercolosi . Circa 50.000 militari internati non sopravvissero.
Gli I.M.I. rifiutarono sempre la collaborazione con i nazisti; solo una
piccolissima percentuale di essi, spinta dagli stenti, optò a favore dei tedeschi. Gli I.M.I. quindi a costo della
propria vita, mantennero fede al
giuramento fatto alla Patria, allora Regno d'Italia. La loro fu
quindi una delle prime forme di “resistenza” al nazismo. Che sarebbe stato dell'Italia se i Militari Italiani avessero aderito in blocco alla neo Repubblica Sociale o alle SS ?
Aldo Boccabella, nato a Roma nel 1923, risiede da qualche anno ad Aprilia con l'amatissima moglie Liliana, artista eclettica, ex soprano di canto lirico. Pur essendo orfano di padre e con fratelli ancora piccoli, venne chiamato alle armi nell'aprile 1943. Catturato 1'8 settembre 1943 a Patrasso in Grecia, venne trasportato tramite tradotta ferroviaria fino a Belgrado e poi via Danubio sino in Austria nel Stamlager 17b di Krems. Successivamente venne trasferito in un campo di concentramento nelle vicinanze di Linz. “Volli imparare il tedesco per far valere la mia dignità, per dire loro che non ero una bestia e che la guerra non l'avevo voluta io.-
racconta con orgoglio il signor Boccabella- I tedeschi poi mi obbligarono a svolgere il compito di interprete nel campo, incarico che mi permise di aiutare i miei compagni, quale portavoce delle loro necessità ”.
Gino
Forconi, nato nel 1924 ad Offagna
(Ancona), venne
catturato dai tedeschi quando si trovava ad Ancona ancora nella fase di addestramento militare per la Regia
Aeronautica. La compagnia di Forconi in blocco non accettò di aderire al regime nazista. Forconi
venne così caricato con i suoi
compagni su carri bestiame, ed internato a Lichterfelde, stammlager III D, a circa 40 km da Berlino. In
Germania fu obbligato a lavorare nell'industria, precisamente presso la Siemens. Anche sul posto di lavoro “gli schiavi di Hitler” erano sottoposti
al
rigido
controllo
di
sentinelle
armate. Forconi rimase nel campo di
Lichterfelde fino alla fine di aprile del 1945, quando il campo
venne liberato per l'intervento militare dei russi. Per il suo trascorso
militare nella Regia Aeronautica, da qualche mese Gino Forconi è stato nominato
Presidente Onorario dell'Associazione Arma Aeronautica, sezione di Aprilia.
L'Associazione
“un ricordo per la pace”, nel 2011 ha raccolto le
video- testimonianze di Boccabella e Forconi ed ha prodotto un dvd
per esclusivo uso didattico e culturale dal titolo “La storia degli Internati
Militari Italiani” che su richiesta è disponibile gratuitamente per la
visione nelle scuole di Aprilia. Tale video è stato proiettato nel Palazzo
del Governo a Latina il 27 gennaio scorso durante la cerimonia della consegna
delle medaglie d' onore, cui
parteciparono anche il Sindaco di Aprilia il compianto Domenico D'Alessio, ed
Ennio Borgia di Aprilia, che fece un toccante intervento in cui raccontò la
sua prigionia a Dachau all'età di soli 16 anni.
In quell'occasione vennero assegnate le prime medaglie d'onore a
cittadini di Aprilia: Alfio Fiorini ed Ernesto Bonacini. Entrambi
erano militari : vennero catturati dai tedeschi in Grecia ed internati
in campi di concentramento in Germania. Le medaglie erano state ritirate dagli
eredi : il fratello Armando Fiorini e la figlia Elisa Bonacini (autrice di
questo articolo).
Nel corso della cerimonia
recente del 31 ottobre alla Prefettura di Latina anche la signora Antonietta
Luciani, residente a Casalazzara (Aprilia) ha ritirato la medaglia in
qualità di erede per il padre Amedeo Luciani, nato nel 1922 a Roma
(dove ebbe residenza) e deceduto nel 1991. Luciani venne catturato nel
settembre 1943 in Albania ed internato a Dachau fino alla
liberazione del campo, avvenuta il 29 aprile 1945 grazie all'intervento degli americani.
Luciani al rientro in Italia scrisse le sue memorie, che sono
conservate gelosamente dalla figlia. Così descrive l'arrivo al campo di
concentramento : “...Il 19 novembre 1944 scesi dal camion ci portarono a
Dachau. Da quel momento cessammo di essere persone umane: eravamo solo dei
numeri...”.
Per
potere ricevere la medaglia d'onore, anche in qualità di erede, è sufficiente
compilare e spedire ( tramite raccomandata all'indirizzo indicato nel sito) una
modulistica scaricabile dal sito internet del Governo Italiano,
allegando le documentazioni di cui si è in possesso (foglio matricolare del
soldato, lettere dal lager, etc), che testimonino l'internamento nei campi di
concentramento nazisti dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943.
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