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sabato 14 dicembre 2019

Il disarmo nell'Italia settentrionale: 415.682 soldati disarmati su 480.000

LA CRISI ARMISTIZIALE DEL 1943


Il 14 settembre 1943 le operazioni di disarmo nell’Italia settentrionale si può dire che erano giunte al termine. 

Il Gruppo di Armate B aveva catturato 8790 ufficiali, 339.1000 sottufficiali e militari di truppa, dei quali 96500 erano già stati trasportati nel Reich tedesco,.

Nella relazione conclusiva il Gruppo di Armate B indica nel dettaglio e con la massima precisione il numero degli soldati del Regio Esercito disarmati nell’arco di tempo che va dall’8  al 21 settembre 1943.
 Erano stati disarmati 82 generali, 13.000 sottufficiali e 402600 sottufficiali e militari di truppa per un totale di 415.682. Secondo i calcoli tedeschi nel nord Italia e nella Francia meridionale erano stanziate 20 divisioni italiane per un totale di 480.000 uomini. 

Quindi erano sfuggiti alla cattura oltre 65.000 soldati, per la maggior parte intenti a raggiungere le loro case, mentre una piccolissima minoranza a nascondersi oppure a raggiungere posti sicuri. Certamente non a raggiungere formazioni di ribelli in montagna perché nel mese di settembre queste non esistevano oppure erano solo nelle intenzioni di pochissimi capi.

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