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domenica 5 gennaio 2020

Il disarmo dei soldati italiani all'estero: Balcani e Isole dell'Egeo.

LA  CRISI ARMISTIZIALE DEL 1943



Per quanto concerne il numero dei militari italiani disarmati in Croazia, nel Balcani, a Creta, e nelle isole dell’Egeo, secondo l’Ufficio Eserciti stranieri Ovest dello Stato Maggiore dell’Esercito (tedesco) risultano esser stati catturati circa 380.000 soldati italiani dei 500.000 ipotizzati presenti in queste regioni. A questi vanno aggiunti altri 2200 soldati italiani che avevano raggiunto i partigiani e successivamente catturati, 1200 prigionieri già appartenenti alla Divisione Pinerolo, catturati in dicembre in Grecia, 9700 uomini delle divisioni Cuneo e Regina catturato nei combattimenti di Lero, Samo, e Santorino. Inoltre, secondo Schreiber[, che ha come riferimento i dati profferti dal Comando della 2a Armata Corazzata  e dal Comando del gruppo Armate E, i soldati italiani disarmati furono 429.986.
Una volta catturati e disarmati rimaneva ai tedeschi il problema del trasporto in Germania. Secondo il Generale direttore dei trasporti per l’area del Sud-Est di questi 429.986  ne vennero trasportati 297.217 in Germania, a cui si devono aggiungere altri 8000 italiani destinati a lavorare come prigionieri di guerra nell’Est europeo, e 216 ufficiali destinati a lavorare nel Lager di Mappen nello Jutland. In totale, quindi, si trattò di 305.432 soldati italiani avviati nei campi di concentramento della Germania o del “Governatorato Generale”.
Rimanevano nei Balcani  e sulle isole 124.554 soldati italiani della cui sorte tratteremo nel volume. Compendio dedicato al 1944


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