Progetto
Dizionario Minimo della Guerra di Liberazione
Nella Relazione[1] si
legge…
.” Centri
Alloggio. Già dai primi di aprile, con il delinearsi dell’imminente disfatta
tedesca l’Ufficio aveva considerato, sempre nel quadro dello studio, la
necessità di dover far fronte al rimpatrio dell’imponente massa, valutata ad
oltre 600.000 uomini circa, dei nostri militari internati in Germania, Olanda, Belgio,
Francia, Polonia. Compilò vari studi che, vagliati ed approvati dagli alleati,
portarono in sostanza alle seguenti soluzioni. L’organizzazione dei Centri alloggi
e degli stabilimenti sanitari dell’Italia meridionale rimase invariata e
continuò ad accogliere i reduci dalla Balcania, dalla Grecia e da Oltremare.
Nell’Italia del Nord, in accordo con la Sub Commission P.W. alleata, con L’H.Q.
Italian Refugee Camp Staff e con l’Alto Commissariato Profughi di Guerra, venne
attuata un’organizzazione di centri per il ricevimento di detti internati sia
militari che civili che comprendeva:
. centri avanzati
a contatto con la frontiera;
. centri mediani
sulla linea Torino-Milano- Verona- Tarvisio;
, centri
arretrati sulla linea Piacenza-Forlì per lo smistamento degli internati diretti
nell’Italia Centrale e Meridionale.
In particolare
nei centri mediani ed arretrati è stato attuato l’inserimento della
organizzazione militare incaricata del trattamento amministrativo e matricolare
dei reduci ed in Milano venne costituito un Centro alloggio totalmente
militare. Per far fronte alle necessita ed assistenza e smistamento dei reduci
diretti nell’Italia meridionale ed Insulare l’Ufficio ha inoltre provveduto ad
organizzare direttamente dei Centri alloggio a Firenze, Arezzo, Roma e dei
posti transito e sosta di Civitavecchia, Messina, Cagliari, e Trapani.
Per coordinare e
sovraintendere all’organizzazione del Nord venne infine costituita a Milano una
Delegazione dell’Ufficio, la quale faceva parte del Comitato Rimpatri Alta
Italia, composto dai rappresentanti del C.N.L., dell’Alto Commissariato
profughi, poi Ministero della Assistenza Postbellica, della Pontificia
Commissione Assistenza e dalla C.R.I. La Delegazione dell’Ufficio di Milano
ebbe l’immediato fattivo concorso oltre che dal Comitato Rimpatri Alta Italia
anche dal vaticano, dai vescovi, dai Comitati Misti regionali, dalle autorità
politiche locali.
[1]
Ministero della Guerra. Ufficio Autonomo Reduci da Prigionia di Guerra e
Rimpatriati, Relazione sull’attività
svolta per il rimpatrio dei prigionieri di guerra e rimpatriati 1944-1947, Roma,
Istituto Poligrafico dello Stato, Roma, 1947
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