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venerdì 10 giugno 2022

Compendio 1945. III Fronte. Internamento. Il Rimpatrio

 Progetto

 Dizionario Minimo della Guerra di Liberazione

Nella Relazione[1] si legge…

.” Centri Alloggio. Già dai primi di aprile, con il delinearsi dell’imminente disfatta tedesca l’Ufficio aveva considerato, sempre nel quadro dello studio, la necessità di dover far fronte al rimpatrio dell’imponente massa, valutata ad oltre 600.000 uomini circa, dei nostri militari internati in Germania, Olanda, Belgio, Francia, Polonia. Compilò vari studi che, vagliati ed approvati dagli alleati, portarono in sostanza alle seguenti soluzioni. L’organizzazione dei Centri alloggi e degli stabilimenti sanitari dell’Italia meridionale rimase invariata e continuò ad accogliere i reduci dalla Balcania, dalla Grecia e da Oltremare. Nell’Italia del Nord, in accordo con la Sub Commission P.W. alleata, con L’H.Q. Italian Refugee Camp Staff e con l’Alto Commissariato Profughi di Guerra, venne attuata un’organizzazione di centri per il ricevimento di detti internati sia militari che civili che comprendeva:

. centri avanzati a contatto con la frontiera;

. centri mediani sulla linea Torino-Milano- Verona- Tarvisio;

, centri arretrati sulla linea Piacenza-Forlì per lo smistamento degli internati diretti nell’Italia Centrale e Meridionale.

In particolare nei centri mediani ed arretrati è stato attuato l’inserimento della organizzazione militare incaricata del trattamento amministrativo e matricolare dei reduci ed in Milano venne costituito un Centro alloggio totalmente militare. Per far fronte alle necessita ed assistenza e smistamento dei reduci diretti nell’Italia meridionale ed Insulare l’Ufficio ha inoltre provveduto ad organizzare direttamente dei Centri alloggio a Firenze, Arezzo, Roma e dei posti transito e sosta di Civitavecchia, Messina, Cagliari, e Trapani.

Per coordinare e sovraintendere all’organizzazione del Nord venne infine costituita a Milano una Delegazione dell’Ufficio, la quale faceva parte del Comitato Rimpatri Alta Italia, composto dai rappresentanti del C.N.L., dell’Alto Commissariato profughi, poi Ministero della Assistenza Postbellica, della Pontificia Commissione Assistenza e dalla C.R.I. La Delegazione dell’Ufficio di Milano ebbe l’immediato fattivo concorso oltre che dal Comitato Rimpatri Alta Italia anche dal vaticano, dai vescovi, dai Comitati Misti regionali, dalle autorità politiche locali.



[1] Ministero della Guerra. Ufficio Autonomo Reduci da Prigionia di Guerra e Rimpatriati, Relazione sull’attività svolta per il rimpatrio dei prigionieri di guerra e rimpatriati 1944-1947, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, Roma, 1947

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