GIORNATA DELLA MEMORIA
Il comunicato dell’Associazione “Un ricordo per
la pace”
76 Anni fa, il 27 gennaio
1945, la liberazione del campo di Auschwitz. Le truppe sovietiche
dell'Armata Rossa svelarono al mondo l'orrore del campo di concentramento in
Polonia, uno dei luoghi divenuti simbolo del genocidio nazista; circa 6 milioni
gli ebrei uccisi nei campi di sterminio.
Causa restrizioni anti- covid
questa Giornata della Memoria non verrà celebrata nella maniera consueta. Molte
cerimonie commemorative si terranno in modalità ridotta o rinviate a date più
favorevoli, quando sarà possibile tornare alla normalità. Molte invece nel web le iniziative virtuali a
ricordo della Shoah.
Il comunicato
dell’Associazione “Un ricordo per la pace”
“La Giornata della Memoria ai
tempi della pandemia da covid assume un carattere ancora più intimo per
riflettere a quanto, come la storia
crudelmente ha mostrato, possa arrivare l’odio di un uomo verso un altro uomo. Aver
pensato all’eliminazione di un intero popolo è una follia, un progetto sadico
realizzato grazie a complicità e indifferenza, un male non meno condannabile.
Una Giornata questa per
riflettere su quanta violenza si perpetui ancora su innocenti, vittime delle
tante guerre nel mondo cui sembra non si voglia trovar fine.
Come associazione
soffriamo questo periodo che ci
nega di svolgere liberamente la nostra
attività divulgativa. Ci mancano gli incontri con i ragazzi, le conferenze, e
soprattutto ci mancano i testimonial della deportazione, alcuni cari amici, che
anno dopo anno il tempo inesorabilmente sta portando via.
Ora che pericolosamente
non si chetano le voci negazioniste, ma anzi sono amplificate dai
mezzi virtuali, spesso vigliaccamente dietro la tastiera di un computer,
l’impegno del ricordo si fa più necessario. Ancora più oggi spetta
alle Istituzioni, a noi associazioni, ai cultori della storia ed alle future
generazioni il compito morale di ricordare incessantemente e condannare una
delle pagine più buie ed orribili della nostra storia, che rimarrà sempre onta
e vergogna del genere umano.
Stamattina in internet nella
pagina f.b.“ Associazione Figli della Shoah” mi sono imbattuta nel faccino di
Istavan, uno dei bambini uccisi dall’orrore nazista: la meraviglia nei profondi
occhioni scuri ed un sorriso aperto al mondo. Improvvisamente il sole e
l'azzurro del cielo di oggi sono diventati nero pesto, buio nell'anima. Come è
stato possibile uccidere bambini innocenti, circa un milione e mezzo quelli
“scomparsi nelle tenebre della Shoah”. Come è stato possibile tutto questo? E pensare che
tutto potrebbe accadere di nuovo, se non ricorderemo il passato e
condanneremo sul nascere ogni forma di violenza e discriminazione razziale,
culturale, religiosa, sessista e omofoba.
È giusto celebrare la Giornata della Memoria, ma non perdiamo la
memoria nei rimanenti giorni dell'anno.
Ciao piccolo Istavan! Mai più!”
Elisa Bonacini
presidente Associazione”Un ricordo per la pace” - Aprilia(LT)
Istavan Reiner aveva solo
4 anni quando nell'estate del 1944 venne deportato dal Ghetto della città
ungherese di Miskolc ad Auschwitz Birkenau.
All'arrivo, in braccio
alla nonna, non sopravvisse alla selezione iniziale.
La foto scattata nel
Ghetto qualche giorno prima della deportazione.
(su Istavan Reiner https://www.facebook.com/figlidellashoah)
su Auschwitz ://encyclopedia.ushmm.org/content/it/gallery/auschwitz-photographs)
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